POLITIKOM - BERLUSCONI VUOLE ANDARE SUBITO AL VOTO - NO PAX TRA SGARBI E URBANI - FRATTINI BECCATI 'STA FELUCA - LIBRO GALEOTTO PER TRANFAGLIA - DARE 10 EURO PRENDERE FOTO SAVOIA.

1 - Nella sede di Forza Italia si parla del governo di Silvio Berlusconi, e della sua sorte. E si va avanti questo ragionamento: "Dal momento che spenderemo 400 milioni di euro per la campagna delle elezioni europee, a questo punto ci conviene anticipare anche le politiche, così con un'unica soluzione ci leviamo tutti i problemi..."

2 - Da Il Tempo: Macchè liquidazione o buonuscita! «Semmai quei 100 mila euro che Giuliano Urbani ha dato al comitato per le celebrazioni di Andrea Mantegna di cui anche io faccio parte sono una cattiva entrata», sostiene Vittorio Sgarbi commentando la notizia che ieri Il Tempo ha dato in prima pagina: «Cattiva sì, perché avevamo chiesto 1,6 milioni e ci hanno dato 100 mila euro. E Urbani non sa nemmeno di averli dati, perché le scelte le fa tutte Pietro Scoppola, il ministro le firma solo». Niente pace quindi. fra i due: «a noi solo 100 mila, al comitato sullo sport e la pace 300 mila. Una vergogna!».

3 - Da l'Espresso: Si è dimesso a sorpresa dalla diplomazia il direttore generale per la Cooperazione culturale Francesco Aloisi de Larderel, uno dei protagonisti della normalizzazione dei nostri Istituti italiani di cultura da parte del Polo. Anche se aveva avallato le nomine più contestate e le rimozioni più discusse, a cominciare da quella di un'inattaccabile funzionaria di carriera come Sira Miori da Bruxelles, per far posto all'opinionista del "Foglio" Pia Luisa Bianco, de Larderel era caduto in disgrazia. Non considerandolo più un uomo fidato, il ministro Franco Frattini lo aveva rimosso e spedito alla Fao: incarico considerato di profilo molto minore. «Dalla cultura all'agricoltura», aveva commentato sobriamente Aloisi de Larderel, fedele alla sua immagine di diplomatico snob e molto titolato. Ma poi aveva preso carta e penna e aveva compiuto un gesto poco frequente alla Farnesina come appunto le dimissioni.



4 - Emanuele Macaluso per Il Riformista: Nicola Tranfaglia con una lettera all'Unità annuncia che lascia i Ds: «Mi sento trattato come un nemico», scrive. Lo storico motiva le dimissioni perché «non concorda più con le linee del partito». Decisione rispettabile, anche se discutibile. Se tutti i dirigenti, i parlamentari e gli intellettuali laburisti o della Spd negli ultimi anni si fossero dimessi dal partito perché non condividevano le scelte fatte democraticamente dalla maggioranza, quei partiti sarebbero allo sfascio e non sarebbero più forza di governo. In Italia, dai partiti «ideologizzati», dove uscirne era considerato un «tradimento», siamo passati ai partiti case d'appuntamento. Ma quel che preoccupa nelle motivazioni date da Tranfaglia alle dimissioni è il fatto che «ha partecipato a venti feste dell'Unità, ma nessuna a Torino». Effettivamente l'affronto è grave. E il suo più recente libro (che «sta per essere pubblicato in mezzo mondo») è stato «boicottato dai leader Ds». E come hanno fatto a boicottarlo? Hanno minacciato l'editore, le librerie, i militanti che tentano di acquistare il prezioso volume? Siamo inquieti e aspettiamo chiarimenti, anche perché questo sembra il motivo più vero delle dimissioni.

5 - Aldo De Luca per il Messaggero: C'è la ragazzina che sbava per una foto con Walter Nudo, c'è la casalinga che sbava per un foto con Massimo Giletti, c'è chi sbava per un foto con i Savoia... A sbavare, in quest'ultimo caso, sono i monarchici irriducibili, razza ormai al lumicino. E che recentemente hanno vissuto l'indimenticabile emozione di conoscere di persona Vittorio Emanuele e Marina, la sempre fresca consorte: è successo in occasione dei festeggiamenti delle Guardie d'Onore alle tombe reali del Pantheon. Al pranzo di gala nei saloni di Palazzo Barberini (quattrocento invitati: a pagamento, 50 euro a testa) gli unici due fotografi presenti chiedevano ai commensali chi era interessato ad esser presentato ai Savoia... Figuratevi! E' stato tutto un viavài al tavolo dei principi. E ogni presentazione era un clic. Pochi minuti e la real-foto-ricordo con i Savoia era già bella e stampata pronta per finire nell'album di famiglia. E tutti che ringraziavano i fotografi convinti che fosse compresa nei 50 euro. Invece no: dare 10 euro prendere foto. L'hanno comprata tutti, senza batter ciglio. Solo uno ha osato commentare: «Ma che state a mezzo coi Savoia?». Indecente sospetto plebeo.


Dagospia 5 Febbraio 2004