UN GRUPPO ARMATO IRACHENO CATTURA QUATTRO ITALIANI (UNO E' FERITO)
CONTRO "UN'ULTERIORE ESCALATION DEL CONFLITTO" E "UNA CATASTROFE
UMANITARIA" LA RUSSIA CHIEDE LA "FINE DELLE AZIONI MILITARI" IN IRAQ
CONTRO "UN'ULTERIORE ESCALATION DEL CONFLITTO" E "UNA CATASTROFE
UMANITARIA" LA RUSSIA CHIEDE LA "FINE DELLE AZIONI MILITARI" IN IRAQ
Da www.repubblica.it
15.44 - I ribelli iracheni annunciano il sequestro di altri sei stranieri. Secondo l'agenzia Reuters si tratta di quattro italiani e due americani. Un giornalista della Reuters ha visto due stranieri prigionieri (italiani a detta dei ribelli), in una moschea in un villaggio nel distretto di Abu Ghraib, alla periferia ovest di Bagdad. Uno dei due era ferito a una spalla, e entrambi stavano piangendo.
16.00 - Le truppe Usa hanno ripreso il pieno controllo della città irachena di Kut dopo aspri combattimenti con le milizie ribelli. La conferma è arrivata dai portavoce delle truppe Usa e della polizia irachena.
16.05 - La Russia ha chiesto la "fine delle azioni militari" in Iraq e ha invitato a evitare l'uso spropositato della forza per prevenire "un'ulteriore escalation del conflitto" e "una catastrofe umanitaria", afferma una dichiarazione del ministero degli Esteri.
16.09 - Secondo la Cnn sarebbero due gli ostaggi italiani, con altri due americani rapiti mentre sarebbe incerta la nazionalità delle altre due persone sequestrate dagli insorti.
16.11 - Nessuno degli italiani appartenenti alle tre organizzazioni non governative che si trovano attualmente in Iraq - "Un ponte per", "Intersos", e "Ics" - sarebbe stato rapito a Bagdad. Lo ha detto il presidente di "Un ponte per", Fabio Alberti, che si trova nella capitale irachena. "Abbiamo sentito la notizia anche noi - ha spiegato Alberti - ma per ora non sappiamo nulla. L'unica cosa che possiamo dire è che noi ci siamo tutti".
16,17 - Secondo i guerriglieri, i quattro italiani sarebbero stati catturati mentre viaggiavano a bordo di un fuoristrada con a bordo delle armi mentre gli americani sarebbero stati rapiti in un distinto episodio. Un giornalista della Reuters è stato accompagnato alla moschea del villaggio di al-Dhahab al-Abiyad, dove ha visto due ostaggi sorvegliati da una quarantina di combattenti armati di fucili e lanciagranate.
16.20 - Il ministero degli Esteri sta "verificando" la notizia del rapimento di quattro italiani, secondo alcune fonti, di due, secondo altre, a Baghdad. Lo hanno detto fonti della Farnesina.
16.23 - I 39 operatori della Croce Rossa Italiana a Bagdad stanno bene e sono tutti regolarmente al lavoro: lo assicura Roberto Baldassarelli, direttore dell'ospedale gestito dall'organizzazione di volontariato italiano nella capitale irachena.
16.23 - "Il ministro degli Esteri Frattini venga immediatamente a riferire alla Camera dei deputati". Lo chiede Giuseppe Fioroni della Margherita.
16.27 - Una forte esplosione è stata sentita nel centro di Bagdad. Una colonna di fumo è visibile nei pressi dello Sheraton Hotel. L'esplosione ha fatto tremare l'edificio dove alloggiano numerosi giornalisti e imprenditori stranieri, senza provocare vittime. A provocare l'esplosione sarebbe stato un proiettile di mortaio, ha precisato la Cnn, caduto nella zona circostante l'albergo. Le forze Usa nella capitale sono in stato di massima allerta, nel timore di attentati in coincidenza con il primo anniversario, oggi, della presa di Bagdad.
16.30 - Nessuno degli inviati della Rai e di Mediaset in Iraq è coinvolto nel sequestro. Lo ha riferito l'inviata a Bagdad, Giovanna Botteri, nel corso dello speciale del Tg3. I giornalisti italiani sul posto, una volta appresa la notizia, si sono rapidamente contattati gli uni con gli altri e al momento nessuno mancherebbe all'appello.
16.50 - Il rappresentante italiano a Bagdad Giandomenco De Martino su indicazione del ministro degli Esteri Frattini, sta facendo la conta di tutti gli italiani presenti in Iraq (giornalisti, esperti civili, e volontari delle Organizzazioni non governative) per appurare se manca qualcuno all'appello. Al momento - precisano le stessi fonti della Franesina - tali verifiche hanno dato esisto negativo.
17 - Nessun militare italiano della missione Antica Babilonia risulta essere nella zona di Bagdad. Lo confermano fonti militari del contingente. Il ministero della Difesa sottolinea di non avere alcuna alcuna informazione sul rapimento di quattro italiani in Iraq.
17.11 - Fra i sequestrati nella moschea di abu Ghraib potrebbero esservi dei giornalisti. Lo dice l'emittente in lingua araba al Jazeera citata dal quotidiano el Mundo.
17.13 - Il capogruppo Ds Luciano Violante chiede con una lettera a Pier Ferdinando Casini che la Camera venga convocata domani per una comunicazione del ministro degli Esteri.
17.24 - Il giornalista Reuters che ha dato la notizia dei quattro ostaggi italiani ha parlato con due di loro che portavano una divisa militare. Lo ha dichiarato un altro cronista della Reuters, Luke Baker, intervistato dal Tg Sky 24. "Il nostro reporter - ha affermato Baker - ha parlato con due ostaggi i quali gli hanno detto di essere di nazionalità italiana. I due - ha aggiunto - portavano una divisa blu scura come quella che indossano i carabinieri, anche se non è detto che si tratti proprio di carabinieri".
22,13 - I quattro italiani che secondo alcune testimonianze sarebbero stati rapiti in Iraq potrebbero aver lavorato come guardie private per società addette alla sicurezza, ma mantenendo un "basso profilo" e non in contatto con l'ambasciata italiana. Lo ha ipotizzato in un'intervista telefonica trasmessa dal Gr2 Rai di stasera un manager di una società di "security consulting" per le imprese italiane in aree a rischio, il quale ha detto di credere di conoscere i quattro.
Secondo l'intervistato, si tratta di ex militari. Quella per cui lavoravano, dice "non è una società, ma un gruppo di persone che hanno liberamente intrapreso questa attività di protezione", che svolgevano per una impresa britannica "che non fa riferimento a società ufficiali". "Si tratta di un gruppo di sei persone, quattro delle quali conosco personalmente", ha aggiunto, dicendo di non essere sicuro che le persone rapite siano proprio loro. "Costoro però - ha spiegato l'uomo - hanno un incarico residenziale, non devono cioè spostarsi dal loro territorio. Non capisco perciò perchè fossero fuori dal territorio loro assegnato". Quanto alla loro assenza dagli elenchi della Farnesina, l'uomo spiega al Gr2 che "le persone di cui parlo, ammesso che siano loro, avevano deciso di mantenere un profilo piuttosto basso e non erano in contatto con l'ambasciata".
Dagospia 09 Aprile 2004