LE CLAMOROSE RIVELAZIONI DI CIPRIANI E BERNARDINI, GLI INVESTIGATORI CHE LAVORAVANO PER TELECOM-PIRELLI - PER LA PROTEZIONE DI TRONCHETTI PROVERA VENIVA USATO PERSONALE DI POLIZIA - TAVAROLI COMMISSIONÒ INDAGINI SUI FRATELLI DI AFEF.
Oriana Liso ed Emilio Randacio per "la Repubblica"
È uno spaccato inquietante sul mondo della security privata. Sugli illeciti servizi che le agenzie private di investigazioni sono in grado di offrire ai loro clienti. Alla Telecom-Pirelli, come nel caso degli 007 coinvolti nell´inchiesta sul dossieraggio abusivo. Ma non solo. Investigazioni che toccavano tutti, compreso le famiglie dei vertici dell´azienda e che - è una delle ipotesi della procura milanese - potrebbero essere servite per fare indebite pressioni sugli spiati.
È Emanuele Cipriani, il patron dell´agenzia Polis d´Istinto, a raccontare ai magistrati il 29 settembre di un incontro all´hotel Flora di Roma nella primavera del 2004 con Marco Bernardini, l´altro investigatore abituale fornitore della security delle due aziende, diventato poi collaboratore dei magistrati. Tavaroli - dice Cipriani - «era circa sei mesi che caldeggiava l´incontro perché riprendessi la collaborazione con Bernardini».
Racconta Cipriani: «Bernardini mi propose anche la possibilità di mettere a disposizione per servizi di pedinamento una squadra di veri appartenenti alla Polizia di Stato con la garanzia di un atteggiamento persuasivo, a condizione di un preavviso di almeno 48 ore. Il costo di due giorni di lavoro di questa squadra sarebbe stato pari a quello di una settimana di operatori privati». Ma Cipriani racconterà anche, il 13 ottobre, che quando lui e Tavaroli si erano accorti che Bernardini utilizzava personale delle forze dell´ordine per la "protezione" di Tronchetti «l´incarico gli venne revocato».
Subito dopo il suo arresto, Cipriani aveva raccontato ai pm un altro capitolo delicato: quello delle investigazioni sulla famiglia di Afef, la moglie di Tronchetti. Gli viene mostrata una operazione del suo archivio, la "Relatives" (che in inglese vuol dire, appunto, congiunti) e lui spiega: «La pratica riguardava uno dei fratelli di Afef, che svolge mediazioni di affari ed è in contatto con il figlio di Gheddafi che viene spesso in Italia. Tavaroli me la commissionò perché gravitava nella famiglia del dottore e del resto Tavaroli faceva fare informazioni su tutti, parenti inclusi».
E ancora, il 13 ottobre: «Tavaroli mi ha conferito altri incarichi riguardante questo, così come l´altro fratello, della signora Afef. Per quanto riguarda Slaeddine, in particolare ricordo che Tavaroli, in occasione dei contatti e degli incontri che avvenivano tra il dottor Tronchetti e il cognato, per quanto riferitomi dallo stesso Tavaroli, mi chiedeva degli aggiornamenti sulla persona in questione».
Dossier e report si sprecavano, è cosa nota, anche su personaggi della vita politica, economica e dello spettacolo. Perché, si chiedono i magistrati? Bernardini aveva risposto a questa domanda il 22 agosto: «Io non ho mai utilizzato i dossier raccolti per esercitare pressioni sulle persone investigate su richiesta di Tavaroli». Ma poi aggiungeva: «Io non ho raccolto informazioni su esponenti politici ad eccezione di Squatriti (Marco, ex marito di Afef e noto finanziere, ndr) e Bisignani (Luigi, manager di area dc) per problemi legati a una cordata di ex dc che intendeva osteggiare la famiglia di Tronchetti Provera».
E ancora. Perché, come racconta Cipriani il 13 ottobre, Tavaroli gli commissionò gli accertamenti sull´onorevole Aldo Brancher e su una società svizzera? «Posso confermare - dice l´investigatore - che si accertarono delle situazioni di esposizione dell´onorevole nei confronti di alcune banche».
Dagospia 29 Dicembre 2006
È uno spaccato inquietante sul mondo della security privata. Sugli illeciti servizi che le agenzie private di investigazioni sono in grado di offrire ai loro clienti. Alla Telecom-Pirelli, come nel caso degli 007 coinvolti nell´inchiesta sul dossieraggio abusivo. Ma non solo. Investigazioni che toccavano tutti, compreso le famiglie dei vertici dell´azienda e che - è una delle ipotesi della procura milanese - potrebbero essere servite per fare indebite pressioni sugli spiati.
È Emanuele Cipriani, il patron dell´agenzia Polis d´Istinto, a raccontare ai magistrati il 29 settembre di un incontro all´hotel Flora di Roma nella primavera del 2004 con Marco Bernardini, l´altro investigatore abituale fornitore della security delle due aziende, diventato poi collaboratore dei magistrati. Tavaroli - dice Cipriani - «era circa sei mesi che caldeggiava l´incontro perché riprendessi la collaborazione con Bernardini».
Racconta Cipriani: «Bernardini mi propose anche la possibilità di mettere a disposizione per servizi di pedinamento una squadra di veri appartenenti alla Polizia di Stato con la garanzia di un atteggiamento persuasivo, a condizione di un preavviso di almeno 48 ore. Il costo di due giorni di lavoro di questa squadra sarebbe stato pari a quello di una settimana di operatori privati». Ma Cipriani racconterà anche, il 13 ottobre, che quando lui e Tavaroli si erano accorti che Bernardini utilizzava personale delle forze dell´ordine per la "protezione" di Tronchetti «l´incarico gli venne revocato».
Subito dopo il suo arresto, Cipriani aveva raccontato ai pm un altro capitolo delicato: quello delle investigazioni sulla famiglia di Afef, la moglie di Tronchetti. Gli viene mostrata una operazione del suo archivio, la "Relatives" (che in inglese vuol dire, appunto, congiunti) e lui spiega: «La pratica riguardava uno dei fratelli di Afef, che svolge mediazioni di affari ed è in contatto con il figlio di Gheddafi che viene spesso in Italia. Tavaroli me la commissionò perché gravitava nella famiglia del dottore e del resto Tavaroli faceva fare informazioni su tutti, parenti inclusi».
E ancora, il 13 ottobre: «Tavaroli mi ha conferito altri incarichi riguardante questo, così come l´altro fratello, della signora Afef. Per quanto riguarda Slaeddine, in particolare ricordo che Tavaroli, in occasione dei contatti e degli incontri che avvenivano tra il dottor Tronchetti e il cognato, per quanto riferitomi dallo stesso Tavaroli, mi chiedeva degli aggiornamenti sulla persona in questione».
Dossier e report si sprecavano, è cosa nota, anche su personaggi della vita politica, economica e dello spettacolo. Perché, si chiedono i magistrati? Bernardini aveva risposto a questa domanda il 22 agosto: «Io non ho mai utilizzato i dossier raccolti per esercitare pressioni sulle persone investigate su richiesta di Tavaroli». Ma poi aggiungeva: «Io non ho raccolto informazioni su esponenti politici ad eccezione di Squatriti (Marco, ex marito di Afef e noto finanziere, ndr) e Bisignani (Luigi, manager di area dc) per problemi legati a una cordata di ex dc che intendeva osteggiare la famiglia di Tronchetti Provera».
E ancora. Perché, come racconta Cipriani il 13 ottobre, Tavaroli gli commissionò gli accertamenti sull´onorevole Aldo Brancher e su una società svizzera? «Posso confermare - dice l´investigatore - che si accertarono delle situazioni di esposizione dell´onorevole nei confronti di alcune banche».
Dagospia 29 Dicembre 2006