FINE DI UN BOOM - IL MERCATO DEGLI ALLEGATI AI GIORNALI È IN CROLLO VERTICALE (50%), MA GLI EDITORI FANNO FINTA DI NON VEDERE - COME MAI IN FRANCIA, DOVE IL COSTO DELLA VITA È PIÙ ALTO, LO STESSO DVD CHE DA NOI COSTA 9,90 VIENE VENDUTO A 5 EURO?...

Da "Italia Oggi"


C'è in Italia una crisi vistosissima degli allegati ai giornali. Dai primi dati pubblicati nei bilanci delle principali case editrici si accerta un calo anche del 50% nelle vendite. Il tracollo era prevedibile. Anzi, da più parti ci si stupiva che le case degli italiani (che non sono tutte larghe come castelli) continuassero a riuscire ad accogliere enciclopedie, romanzi, guide, dvd, cd. Di fatto, oltre ogni ragionevole previsione, questo boom è proseguito per anni. E solo adesso si è interrotto bruscamente, lasciando presagire, se non sarà tempestivamente contrastato con una politica di prezzi più bassi, che possa addirittura scomparire.

Ma quando un prodotto che ha generato margini enormi viene rifiutato dai clienti, che cosa si fa, in qualsiasi settore merceologico? Prima di abbandonarlo, gli si diminuisce il prezzo. Gli editori italiani (almeno i più grandi) non sono invece di questo avviso. Preferiscono nascondere la testa sotto la sabbia. Far finta di non vedere: illudersi di non capire.

È di questi giorni, per esempio, la massiccia campagna pubblicitaria della Mondadori destinata alla promozione della collana di film in dvd dal titolo Gli imperdibili. I titoli proposti (a partire da Blade Runner, il primo della serie) sono molto importanti. L'iniziativa però ha due difetti. Innanzi tutto, non è la prima volta che tali dvd vengono proposti anche da Panorama. Come si può decidere di fare una ristampa (o una riproposizione di un certo titolo, di dvd o di libro, non importa) proponendo agli acquirenti lo stesso prezzo della prima edizione?



Dovrebbe aver chiaro questo principio una grande casa editrice come la Mondadori che non utilizzerebbe mai questa tecnica di marketing con un libro. La prima volta che esce, costa una cifra. E un anno dopo, costa la metà.
Il secondo difetto di questa e di altre iniziative di vendita di dvd tramite giornali è il prezzo. Come si fa a far pagare 9,90 euro un dvd che, in Francia, dove peraltro il costo della vita è più alto, viene fatto pagare, allegato al quotidiano Le Figaro o a Le Monde 5 euro?
Uno dei pregi dell'euro è l'immediata confrontabilità dei prezzi, non essendo essi più mascherati dalla moneta nazionale.
Come mai lo stesso dvd, da noi, viene fatto pagare 9,90 euro mentre a Parigi viene messo in vendita a 5 euro?

Questo è il quesito al quale gli editori italiani dovrebbero rispondere.
Probabilmente, se si praticassero i prezzi francesi anche da noi, il mercato dei dvd allegati ai periodici potrebbe riprendersi, recuperando, per esempio, le frange giovanili (che sono più cinefile ma che hanno anche meno soldi da spendere) e che sinora sono state tenute lontano da questo mercato per motivi di prezzo.
La politica dei prezzi alla francese dei dvd potrebbe anche indurre i collezionisti di dvd, non a scegliere i titoli di volta in volta, ma a diventare collezionisti di una certa collana.
Non ci sono uomini marketing nella case editrici in grado di fare questi ragionamenti che sono davvero elementari?

Oppure la voglia di fare cassa a ogni costo (´pochi, maledetti e subito') è tale che si è disposti a distruggere un mercato pur di spremere tutto ciò che si può dalla vendita di un singolo dvd?
E chi sarà il primo grande editore italiano che, per allargare il mercato, sarà disposto a rompere per primo la politica dei prezzi alti dei dvd, introducendo anche in Italia il dvd allegato al prezzo di 5 euro che, in Francia, editori non certo meno gallonati di quelli italiani, dicono che sia il prezzo giusto? Restiamo in attesa.


Dagospia 08 Maggio 2007