SCOOP! ALDO GRASSO NON LEGGE IL "CORRIERE DELLA SERA"
Chi abbia letto oggi, 27 settembre, il "Corriere della Sera" può dire di aver potuto constatare con i propri occhi in quale abisso di amorosa contraddizione precipiti il celeberrimo critico-tivù di Aldo Grasso, inteso a rovesciare su carta la sua passione per il direttore editoriale, l'onnipotente Paolo Mieli.
Apre così la sua rubrica, "A fil di rete": "Certe cose non le posso scrivere perché poi dicono che è stato mio direttore, che sono suo amico ma è da tempo, quando qualche dirigente televisivo mi chiede chi sia in grado di condurre un programma culturale, che faccio il suo nome, e solo il suo, Paolo Mieli. "E aggiungo", continua Grasso, più fondente di un Bacio Perugina, "mi pare difficile che accetti".
O Gesù di tutte le antenne: ma Aldo Grasso legge il suo quotidiano? Non dico, la pagina della politica, o l'insero di economia, ma proprie quelle pagine che toccano il suo lavoro di attento critico televisivo, vale a dire le pagine dello spettacolo?
La domanda sorge spontanea perché è proprio il "Corrierone", in data 17 settembre, che annuncia nel colonnino "Flash", sezione spettacoli, la seguente notizia: "Paolo Mieli diventa conduttore televisivo. Il direttore editoriale della Rcs presenterà dal 19 ottobre, tutti i giovedì alle 23,15 su Raitre, il programma di storia "Correva l'anno", una carrellata sugli avvenimenti più importanti del passato, curato dalla stessa redazione de "La grande storia in prima serata".
Che dire? Meno male che "mi pare difficile che accetti". Fra qualche ora Mieli va in onda.... Oppure, un'altra tesi: i dirigenti Rai accettano i consigli gratuiti dell'Aldissimo Grasso e nemmeno lo ringraziano, una telefonata qualsiasi, avvertendo che la sua intuizione è andata in porto?
(Copyright Dagospia.com 27-09-2000)
Apre così la sua rubrica, "A fil di rete": "Certe cose non le posso scrivere perché poi dicono che è stato mio direttore, che sono suo amico ma è da tempo, quando qualche dirigente televisivo mi chiede chi sia in grado di condurre un programma culturale, che faccio il suo nome, e solo il suo, Paolo Mieli. "E aggiungo", continua Grasso, più fondente di un Bacio Perugina, "mi pare difficile che accetti".
O Gesù di tutte le antenne: ma Aldo Grasso legge il suo quotidiano? Non dico, la pagina della politica, o l'insero di economia, ma proprie quelle pagine che toccano il suo lavoro di attento critico televisivo, vale a dire le pagine dello spettacolo?
La domanda sorge spontanea perché è proprio il "Corrierone", in data 17 settembre, che annuncia nel colonnino "Flash", sezione spettacoli, la seguente notizia: "Paolo Mieli diventa conduttore televisivo. Il direttore editoriale della Rcs presenterà dal 19 ottobre, tutti i giovedì alle 23,15 su Raitre, il programma di storia "Correva l'anno", una carrellata sugli avvenimenti più importanti del passato, curato dalla stessa redazione de "La grande storia in prima serata".
Che dire? Meno male che "mi pare difficile che accetti". Fra qualche ora Mieli va in onda.... Oppure, un'altra tesi: i dirigenti Rai accettano i consigli gratuiti dell'Aldissimo Grasso e nemmeno lo ringraziano, una telefonata qualsiasi, avvertendo che la sua intuizione è andata in porto?
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