L'ULTIMO ATTO DI PRODI? POTERI FORTI! 40 MINUTI CON LE MULTINAZIONALI USA - A TRONCHETTI PIACE ALITALIA - BENESSIA VERSO IL SANPAOLO - RUGGIERO VERSO PARMALAT - MURDOCH RIFÀ I CONTI: IL WSJ ONLINE SI PAGA.

1 - MULTINAZIONALI ULTIMO IMPEGNO.
Da "Il Sole 24 Ore" -
Quaranta minuti con gli investitori americani sono stati l'ultimo atto di Prodi prima di recarsi al Senato. Un incontro che sarebbe stato programmato otto mesi fa e che, nonostante la crisi di governo, si è deciso di non cancellare perché diversi degli invitati erano già giunti a Roma. L'incontro si è svolto all'hotel St. Regis, rigorosamente a porte chiuse e con la consegna del silenzio: su interlocutori e contenuti sono circolate solo indiscrezioni.

Sarebbero stati presenti gestori di fondi, almeno una grande banca (si fa il nome di Citibank e Goldman Sachs, che però smentiscono) ma anche un'istituzione in rappresentanza del mondo accademico, la Stanford University. Con un piccolo "giallo": né l'American Chamber of Commerce in Italy, che ha il compito di favorire le relazione economiche bilaterali, né le principali multinazionali presenti nel nostro Paese - da Microsoft a McDonald's a Ibm a Coca Cola - affermano di essere state invitate.

2 - TRONCHETTI: PRONTI A SOSTENERE PROGETTO ALTERNATIVO PER ALITALIA.
(Agi) -
Gli Imprenditori lombardi "sarebbero disponibili a sostenere un progetto alternativo" per lo sviluppo di Malpensa che possa sostituire Alitalia qual'ora andasse in porto la cessione di Alitalia ad Air France. Lo ha detto Il presidente della Pirelli, Marco Tronchetti Provera che oggi ha partecipato ad un pranzo di lavoro con il presidente della Regione Lombardia, insieme ad altri imprenditori.

All'uscita, ai giornalisti che gli chiedevano se fosse disponibile ad investire come imprenditore per rafforzare la cordata Air One o in una nuova compagnia aerea del Nord che subentri agli spazi lasciati vuoti a Malpensa dalla compagnia di bandiera ha risposto: "Incominciamo a vedere l'ipotesi che si puo' sviluppare un rilancio dei sistemi aeroportuali. A quel punto poi gli imprenditori, di fronte a progetti seri sono sempre disposti ad investire", ha risposto Tronchetti Provera.

3 - LA GRANDEUR BANCAIRE.
Andrea Greco per "la Repubblica" -
È la metà del 2005, la seconda banca italiana fa emergere una falla da 5 miliardi di euro nei conti. Colpa dei derivati, che hanno amplificato le scommesse al rialzo di un manager. Il vertice dell´istituto scopre il buco un venerdì e avvisa subito Bankitalia, che suggerisce un taglio netto: chiudere tutte le posizioni, anche se, causa crisi dei mercati, ciò amplia il buco. Il giovedì dopo, quando la toppa è cucita, la banca comunica al mercato le novità. Il titolo cala poco, strano. Da quattro giorni, però, i suoi volumi volavano, mentre il prezzo si schiantava. Qualcuno forse ha saputo. Il mercato però no, e oggi il dirigismo di Antonio Fazio è oggetto di feroci accuse sui giornali anglosassoni. Tutto falso: è accaduto ieri a Société Generale, alla banca centrale francese c´è Christian Noyer: «Nessun timore, la banca è solida». Se l´Italia del mercato, passata o presente, vi fa piangere, guardate le prodezze dei cugini.

4 - BENESSIA VERSO LA PRESIDENZA DELLA COMPAGNIA SANPAOLO.
Da "la Repubblica" -
Per la presidenza della Compagnia di Sanpaolo i giochi sono già conclusi: sarà l´avvocato Angelo Benessia a prendere le redini dell´ente torinese. Oggi l´attuale numero uno, Franzo Grande Stevens, presenterà il preconsuntivo del 2007 e le previsioni per il 2008 della Compagnia, maggiore azionista con il 7,8% di Intesa Sanpaolo. Sarà l´ultimo bilancio alla testa dell´ente per l´avvocato torinese che dovrà comunque svolgere, come lui stesso ha annunciato, il ruolo di speaker sulla vicenda del cambio al vertice che avverrà ad aprile.

5 - AS ROMA: BANCA DI ROMA RINUNCIA AD OPZIONE 2% SU ITALPETROLI.
(Adnkronos) -
Banca di Roma rinuncia all'opzione sul 2% che le avrebbe consentito di arrivare al 51% di Italpetroli, la holding della famiglia Sensi che, attraverso Roma 2000, ha in mano il 67% dell'As Roma. 'Va avanti come da programma il piano di ristrutturazione del debito. In questa direzione il Consiglio di BdR ha deciso di rinunciare all'esercizio della call del 2% che avrebbe dato la maggioranza del capitale alla Banca", riferiscono fonti vicine alla banca, ritenendo peraltro che "a queste nuove condizioni la famiglia Sensi possa trovare un maggiore vigore per proseguire il piano di risanamento dell'intero Gruppo'.

6 - FRA AIR ONE E TPG SEGNALI DI ALLEANZA.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" -
Sul mercato la voce girava insistente. Ma fino ad ora, la possibilità che Air One possa rientrare in corsa per Alitalia con il fondo Tpg non ha trovato alcun riscontro. Tanto che, giorno dopo giorno, la voce si è affievolita. Fino a ieri, quando Air One ha diffuso una nota in cui sostiene di voler proseguire «con determinazione a lavorare sulla propria soluzione per il risanamento e il rilancio di Alitalia». Si tratta di un'analisi critica del piano Air France-Klm alla fine della quale la compagnia di Carlo Toto sottolinea che la pletora di «incertezze» del piano francese lascia «ancora spazio al progetto di Air One che invece risponde pienamente a tutte le esigenze di collegamento del Paese e di rilancio di Alitalia».



A fronte di questo progetto Air One ha annunciato che «la società internazionale Seabury è entrata a far parte del team di lavoro». Una scelta che potrebbe non essere casuale visto che Seabury è già stata advisor di Tpg nella prima fase della procedura di privatizzazione di Alitalia. Insomma ora Air One e Tpg hanno almeno un advisor in comune.

7 - RYANAIR: TITOLO SCIVOLA SU VOCI DI UN PROFIT WARNING
(Agi/Reuters) -
Il titolo di Ryanair ha perso il 7,5% su indiscrezioni di mercato relative a un profit warning dopo che Morgan Stanley ha tagliato il target price della maggior compagnia low-cost europea. La Morgan ha abbassato da 6,35 euro a 3,60 il target price mentre un portavoce della Ryan non ha voluto commentare le speculazioni.

8 - RUGGIERO È TENTATO DAL CARISMA DI BONDI.
S. Fi. per "Il Sole 24 Ore" -
Dal Tamigi alla via Emilia. Il futuro di Riccardo Ruggiero, l'ex amministratore delegato di Telecom Italia uscito dopo il passaggio di proprietà da Pirelli-Olimpia alla newco Telco, è ancora incerto. Nei giorni scorsi il manager è volato a Londra dove ha avuto vari incontri per sondare eventuali progetti. Ma nel futuro, a dar retta alle indiscrezioni, potrebbe esserci la Parmalat. Ruggiero avrebbe avuto alcuni incontri con Enrico Bondi, l'uomo che ha salvato la Parmalat dopo il crack di Tanzi (oggi Ceo del gruppo), ma che potrebbe salire alla poltrona di presidente e Ruggiero diventare ad.

I due si conoscono da tempo, visto che Bondi è stato amministratore delegato di Telecom Italia dopo l'acquisizione di Marco Tronchetti Provera, e tra le prime file di manager c'era proprio il direttore generale Ruggiero (accanto a Paolo Dal Pino e Marco De Benedetti che oggi è consigliere indipendente di Parmalat). Lui, con i suoi più stretti collaboratori, dice di non essere interessato, ma chissà che a Collecchio non si riformi la terna Bondi-De Benedetti-Ruggiero.

9 - MONDELLO RIATTERRA NEL BOARD DI FIUMICINO.
G. D. per "Il Sole 24 Ore" -
Vinte le perplessità di Mario Canapini, sindaco di Fiumicino di centro-destra, Andrea Mondello entra nel cda di Aeroporti di Roma come rappresentante degli enti locali, proprietari del 3% del capitale. Concordi nel volerlo Walter Veltroni, sindaco di Roma, i presidenti della Regione Piero Marrazzo e della Provincia, Enrico Gasbarra, di centro-sinistra.L'impegno si aggiunge a quelli di presidente della Camera di commercio di Roma, di Unioncamere, di Fiera di Roma Spa, di Castel Romano Spa e, tra gli altri, di consigliere di Banca di Roma, Sviluppo Lazio, Fondazione Cinema per Roma.

Mondello era già stato nel cda di AdR dopo la privatizzazione, dal 20 settembre 2000 al 19 febbraio 2002, in quota agli enti locali. Il 21 aprile 2006 fu nuovamente designato nel cda di AdR. Rinunciò, ufficialmente per una querelle tra gli enti locali e Gemina, che voleva limitare a un anno la permanenza dei soci pubblici in cda. Ma tra le ragioni del ritiro di Mondello, secondo alcuni soci, ci sarebbe stato anche il disappunto per non essere stato nominato presidente di AdR.

10 - MURDOCH RIFÀ I CONTI: IL WSJ ONLINE SI PAGA.
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" -
La prima cura di Murdoch per il gruppo Dow Jones è servita: il sito del Wall Street Journal resta a pagamento. Per il finanziere australiano l'attenzione ai costi è sempre stata importante e così, con una mossa a sorpresa, il magnate dei media ha sfruttato la presenza a Davos per annunciare l'abbandono del piano di rendere gratuito il Wsj online: «Allargheremo la parte gratuita del Wall Street Journal online, ma continueremo a fornire un'offerta molto forte per i sottoscrittori ».

Insomma, «il nuovo servizio a pagamento sarà una cosa veramente speciale e, mi dispiace dirvelo, sarà anche più costoso». Un vero giro di boa rispetto a quando, subito dopo l'acquisto del Dow Jones, Murdoch sostenne che l'accesso gratuito al sito avrebbe aumentato l'audience e, conseguentemente, gli incassi pubblicitari, che avrebbero compensato la perdita dei ricavi per abbonamenti. Evidentemente Murdoch non la pensa più così. Chi non cambia idea, non ha idea di come si fanno i miliardi.


Dagospia 25 Gennaio 2008