I DOLORI DEL PICCOLO PENE - CAZZO MINUSCOLO, MUGHINI MAIUSCOLO: "PER SETTE CENTIMETRI IN PIU'."

Giampiero Mughini per Il Foglio


Non so ancora valutare se devo esserne orgoglioso o invece umiliato. Di avere ricevuto via Internet un messaggio promozionale dall'America dov'erano raccomandate le mirabolanti pillole Maxaman, pillole che in ventitré giorni ingrandiscono il pene di tre pollici, ossia di sette centimetri e mezzo, che non è proprio cosa da poco. Mi è arrivato una prima volta e una seconda, con tutte le assicurazioni e i corollari del caso. "This may be the most important email you'll ever read", la più importante e-mail ricevuta nella mia vita.

E difatti. Il messaggio ricorda quanto sia umiliante l'avere
un piccolo pene (d'ora in poi cazzo, signori quando ci vuole ci vuole). Dopo avere ingoiato per ventitré giorni le Maxaman, tutto cambia, e non solo con le signore, ma persino negli spogliatoi di un'eventuale palestra, dove gli altri uomini "vi guarderanno con vera invidia". Con quei sette centimetri e mezzo in più, il sesso diventa "incredibile" (e in questo momento mi immagino Vanna Marchi che sta leggendo questo pezzo e sta piangendo, di non averci pensato lei a propagandare una tale meraviglia).

Quei sette centimetri e mezzo in più significa superare nettamente la condizione media maschile, che pare sia di circa sedici centimetri. La donna non ce la fa più a ricevere dentro una tale meraviglia, sussulta e ansima: voi siete su di lei in una posizione di "total command", di dominio pieno e assoluto, e peggio per voi se questa espressione vi ricorda una drammatica lettera dal carcere di Aldo Moro, e la supposizione che ne venne fatta in tv che quell'espressione volesse rimandare a un testo di Toni Negri.

Peggio per voi, qui si tratta di ben altro. Delle dimensioni del cazzo. Se poi volete accrescerne le dimensioni oltre quei sette centimetri e mezzo in più, con Maxaman ci potete riuscire. Badate, avverte il messaggio arrivato sul mio computer, che non tutte le donne gradiscono.



Ma davvero è talmente importante per un uomo che il cazzo sia talmente grande? Forse sì, a giudicare da quel che mi diceva un mio amico, un architetto famosissimo, uno che chiamerò T., e che sta soffrendo le pene d'inferno con una ragazza di venti anni più giovane di lui, e alle mie osservazioni che forse il problema stava per l'appunto in quei vent'anni di differenza, m'ha risposto secco: "Non è una questione di età, è una questione di chilometraggio".

E' vero che al tempo della nostra adolescenza, noi ragazzi ce lo misuravamo e ne traevamo una competizione (lo faceva anche Jean-Paul Sartre, come racconta ne "Les mots"). Ma era una cosa da ragazzi, non la cerca di un'identità maschile. Eravamo troppo soffocati dall'educazione cattolica per cercare l'identità nelle caratteristiche fisiche. E poi, anche in fatto di cazzo, ciascuno ha la sua storia.

Alla prima seduta che facemmo a preparare "Fenomeni", la trasmissione settimanale di RaiDue condotta da Piero Chiambretti, Aldo Busi esordì dicendo che l'aveva molto grosso. Non dissi e non pensai nulla. Lui la sera andò a cena da Roberto d'Agostino e gli si rivolse più o meno così: "Ho conosciuto quel Giampiero Mughini. Deve essere un cretino, non dice nulla".

Per passare di rango letterario, sto leggendo lo splendido "Rapture" di Susan Minot (in italiano tradotto da Feltrinelli), dove c'è una lei che sta facendo una fellatio a un lui, ed è il tempo e il momento di un bilancio e di una summa che ciascuno dei due fa nel corso dell'operazione, e lei, ha nome Kay, pensa quanto strano sia il cazzo dell'uomo e come strane le sue reazioni: lo tocchi appena, e va su, e l'uomo quasi non se ne accorge di come e quanto stia andando su, quasi quell'organo fosse separato da lui e agisse per i fatti suoi, e mentre invece l'eccitazione della donna è molto più complessa e passa invariabilmente dalla testa per poi arrivare al corpo e agli organi genitali.

In fatto di sesso e di eccitazione, scrive la bravissima Minot, una donna sa sempre quello che sta accadendo e perché sta accadendo. Quanto alle dimensioni del cazzo, mitico era quello di John Holmes, il famoso "Mr 35", ossia un signore che l'aveva lungo trentacinque centimetri, altro che le pillole Maxaman, e che lo aveva usato con un paio di migliaia di signore. Nella sua autobiografia, pubblicata postuma nel 1998, Holmes racconta che da ragazzo fece da modello, naturalmente nudo, per ragazze che studiavano da pittrici. Una di loro, bellissima e in minigonna, che non lo aveva perso di vista un istante mentre lui se ne stava nudo e in posa, lo raggiunse nello spogliatoio e ci mise un attimo ad affondargli la testa fra le gambe, evidentemente inebriata da quello che aveva così a lungo rimirato. I signori della Maxaman avessero letto l'autobiografia di Holmes, certo avrebbero incluso questo episodio a vantare ulteriormente le loro pillole.


Dagospia.com 18 Ottobre 2002