matteo salvini e il ponte sullo stretto - meme

AVVISATE SALVINI: C’È UN RICORSO CHE POTREBBE BLOCCARE O FAR SLITTARE L’AVVIO DEI LAVORI PER IL PONTE SULLO STRETTO, PREVISTO PER L’INIZIO DEL NUOVO ANNO – VILLA SAN GIOVANNI E REGGIO CALABRIA HANNO IMPUGNATO DI FRONTE AL TAR IL PARERE DELLA COMMISSIONE SULLA COMPATIBILITÀ DELL'OPERA, CHE A NOVEMBRE HA DATO L’OK ALLA PROCEDURA MA HA CHIESTO UNA SESSANTINA DI MODIFICHE – I DUE COMUNI CONTESTANO LA MANCANZA DI VALUTAZIONE STRATEGICA, LA VIOLAZIONI DI DIRETTIVE EUROPEE E…

https://www.repubblica.it/cronaca/2024/12/23/news/ponte_sullo_stretto_ricorso_tar_stop_progetto-423903700/?ref=RHLM-BG-P5-S1-T1

 

Estratto dell’articolo di Alessia Candito, Antonio Fraschilla per www.repubblica.it

 

MATTEO SALVINI E IL PLASTICO DEL PONTE SULLO STRETTO

Nessuna valutazione strategica, opzione zero o soluzioni alternative mai esplorate, insussistenza del presupposto di emergenza o urgenza che giustifica i decreti, violazioni di direttive europee, leggi nazionali e dell’articolo nove della Costituzione. Con quarantanove pagine e quindici motivi di ricorso il Comune di Villa San Giovanni e la Città Metropolitana di Reggio Calabria dicono no al Ponte sullo Stretto, impugnando di fronte al Tar il parere con cui la commissione Via Vas ha dato via libera con prescrizioni al progetto.

 

È un passaggio fondamentale che, a dispetto degli oltre sessanta appunti formulati dai commissari, ha fatto gridare vittoria alla ‘Stretto di Messina’, che ha annunciato l’apertura dei primi cantieri per i primi mesi del 2025. Ma con buona pace dei miliardi che sul Ponte il governo sta dirottando, il ricorso dei territori calabresi direttamente interessati dai lavori potrebbe bloccare tutto, soprattutto se al Tar si riuscisse a strappare una sospensiva.

 

Per il Ponte necessaria una valutazione strategica

IL PROGETTO DEL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

Lo Stretto, si spiega nel ricorso, è un patrimonio unico, come tale celebrato anche nella letteratura mondiale, dai “suoi aspetti sempre nuovi”, raccontati da Goethe alla “visione incomparabile” che regala, di cui parla Stefano D’Arrigo. Ecco perché, argomenta l’avvocato Daniele Granara, il Ponte “non può considerarsi esclusivamente un progetto, costituendo un’immane infrastruttura, che assume una veste programmatoria, derogando ai piani urbanistici vigenti dei Comuni nel cui territorio insiste e, quindi, comportando la modifica della pianificazione urbanistica (id est, comportandone una nuova) di tutto il territorio interessato”.

 

Documentazione anacronistica

PONTE SULLO STRUTTO - BY EMILIANO CARLI

Traduzione, per il Ponte era necessaria anche una Vas, una valutazione strategica, e in quest’ambito sarebbe stato necessario anche vagliare l’ipotesi di mancata costruzione dell’opera (opzione zero) in termini di sviluppo strategico dell’area. A dispetto delle specifiche richieste sul punto delle amministrazioni non è stato fatto, ci si è limitati a una Via, una valutazione di impatto ambientale, per giunta “condotta sulla base di documentazione anacronistica ed inattuale” e assolutamente insufficiente. Uno studio diverso e più approfondito “si rivela necessario allo stato attuale, tanto più visto il tempo trascorso e le modifiche progettuali intervenute, che, come si vedrà, integrano un (pur sempre illegittimo) nuovo progetto”.

 

Porto di Gioia Tauro e crociere a rischio

IL PROGETTO DEL PONTE SULLO STRETTO

Di certo, si spiega non sono state valutate le ricadute sulla navigazione e sulle attività economiche e commerciali collegate, a partire dal Porto di Gioia Tauro. “Il ponte - si legge nell’atto - è infatti previsto con altezza di 65 metri”, dunque “impedirebbe il passaggio delle navi da crociera (con compromissione della navigazione turistica e significativa incidenza sul relativo settore) e delle navi portacontainer, con incalcolabili conseguenze sulla navigazione commerciale del Mediterraneo”.

 

Manca il presupposto per la decretazione d’urgenza

Ma soprattutto – e probabilmente è il nodo centrale del ricorso – difettano i presupposti per la decretazione d’urgenza, usata per riesumare e ricapitalizzare la società Stretto di Messina, in liquidazione da dieci anni. “Non si comprende quale sia la necessità e l’urgenza di realizzare un’opera, che si prospetta da oltre cinquant’anni, che non è mai stata realizzata e che, per le molteplici ragioni esposte infra, non è obiettivamente realizzabile”, spiega il legale.

 

L’illogicità del parere

matteo salvini con il plastico del ponte sullo stretto di messina

Il parere della commissione Via Vas, per quanto condizionato al rispetto di prescrizioni, per le amministrazioni di Reggio Calabria e Messina è illogico perché su fin troppi aspetti rinvia alla progettazione esecutiva la definizione di aspetti fondamentali. “È evidente che gli studi sismologici e tettonici debbano essere completi già in sede di progettazione definitiva”, si legge, come quelli “idrologici e idrochimici” o “l’individuazione dei siti per lo stoccaggio dei detriti, inammissibilmente postergata alla sede esecutiva”. [...]

 

Violato il principio di prudenza, allarme faglie ignorato

meme su Matteo Salvini e il ponte sullo stretto

In più, si sottolinea è grave, pericoloso e in palese violazione del principio di precauzione, di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa, di una direttiva europea e di una norma nazionale che non sia stata valutata la presenza di una faglia attiva proprio nell’area del pilone a Cannitello, sulla sponda calabrese dell’opera. Sul punto, documentato in diverse relazioni tecniche dalle amministrazioni, c’è stato “difetto assoluto di istruttoria e di motivazione”, alle contestazioni si è risposto con “irrazionalità ed illogicità manifeste”.

 

La Stretto di Messina si è limitata a mettere in discussione l’esistenza o la reale attività della faglia, per altro millantando un parere al riguardo di Ingv, che ha pubblicamente smentito qualsiasi coinvolgimento. “Si rimanda alla fase della progettazione esecutiva lo studio circa la stabilità dell’intera opera, costruita su di una faglia attiva: trattasi di illegittima postergazione di un adempimento procedimentale ed istruttorio che avrebbe dovuto costituire la base di partenza per la valutazione della realizzabilità dell’opera”. [...]

 

roberto occhiuto matteo salvini renato schifani - ponte stretto di messina

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...