a cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota
La casa di via Campo Marzio dove viveva Tremonti1 - TREMONTI IN NOIR? ORA PERFINO IL CORRIERE DELLE ELITE CORRUCCIATE CHIEDE SPIEGAZIONI...
Mentre l'Italia si prepara a sostenere sui mercati un agosto "de paura", il giornale diretto da un sempre silente Flebuccio de Bortoli batte un colpo. E che colpo. Sergio Romano, in un editoriale onesto e garbato, ricorda i molti meriti internazionali del ministro dell'Economia, ma poi chiede a Giulietto Tremendino di "rompere la spirale dei sospetti e parlare con franchezza ai suoi connazionali".
Dopo aver ricordato che "i pagamenti in nero sono il male dell'economia nazionale", l'ambasciatore porta le pene: Tremonti "non deve permettere che questa infelice vicenda diventi l'ennesimo scandalo della vita pubblica nazionale e contribuisca ad accrescere la sfiducia del Paese per la sua classe politica. Ci dica che cos'è realmente accaduto e, se ha commesso un errore di giudizio o un peccato di distrazione, non tema di scusarsi pubblicamente" (Corriere, p. 1).
C'è che oggi su tutti i giornali impazza "il memoriale Di Lernia" (nulla a che fare con lo Zoo di 105). "Milanese prendeva mazzette per pagare l'affitto a Tremonti". Il memoriale dell'imprenditore Di Lernia accusa Angelo Proietti" (Stampa, p. 7). Comunque Dio c'è e si capisce dai particolari. Se guardate bene la foto pubblicata dalla Stampa, noterete il nome del negozio sotto casa Milanese-Tremonti: "Supercasa". I fratelli Vanzina non avrebbero saputo inventare di meglio.
SERGIO ROMANO CON LINSEPARABILE CUSCINO2 - IL LAMENTO DELLA CLASSE DIGERENTE...
Prima pagina del Messaggero di Calta-riccone: "Appello contro la crisi. Borsa ancora giù. Imprese, banche e sindacati: il governo cambi". O si cambi il governo? Ah, saperlo! In ogni caso, d'estate quelle carogne dei giornalisti se ne vanno in vacanza e lasciano al desk centinaia di poveri stagisti. Così un allarme a scoppio ritardato diventa una "mossa".
Ecco il titolo della Stampa: "La mossa di Marcegaglia: "Rischiamo di affondare" (p. 9). Nanni Moretti urlava alla giornalista "trendy" che "le parole sono importanti". E si vede però che anche Massimo Franco, sul Corriere delle banche creditrici, non è dello stesso avviso. Perchè definire il "manifesto delle parti sociali" come "Il Grido dell'Economia" sembra davvero balzano.
E poi forse il titoletto "classe dirigente" è un po' azzardato perché se davvero lo sono, allora anche Lorsignori hanno responsabilita' del guaio. Altrimenti meglio tacere, oppure prima chiedere scusa per anni corrivi al berlusconismo (vero Bonanni? Vero Marcegaglia?) e poi, semmai, criticare. Comunque, meglio tardi che mai. Chi invece proprio non ce la fa è il tizio coi baffi della Uil. Pur di non attaccare la politica (?) economica di via XX Settembre, Angioletto Angeletti si mozzerebbe i baffi.
GIULIO TREMONTI3 - IL PARTITO DEGLI ONESTI COMINCIA CON LA MORDACCHIA...
Aveva promesso che sarebbe stato il segretario del "partito degli onesti", Angelino Jolie Alfano. Ma non avendo trovato intorno a sé alcun mariuolo (conduce una vita ritirata), l'ex ministro di giustizia chi ha deferito ai probi viri del Pdl? Il più onesto di tutti, ovvero il deputato Giancarlo Lehner, colpevole di aver detto con semplicità e coraggio quello che tutti pensano sulle "pari opportunità" grazie alle quali alcune colleghe hanno fatto carriera ("Primo atto di Alfano: Lehner ai probiviri", Corriere p. 5). E bravo Alfano, hai cominciato proprio bene. Il futuro editore di Lehner ringrazia.
4 - C'E' GRANO SUL PIDDI' (E ANCHE LA MORDACCHIA)...
Sfiancati da anni di dura opposizione al berlusconismo, si erano ritirati su Marte per ritrovare orgoglio e vigore, ripartendo dalla Fondazioni. Ma non è bastato. Sul Corriere, Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella tirano fuori i verbali dei due imprenditori dai quali è nata l'inchiesta di Monza sull'ex braccio detrao di Culatello Bersani.
"Penati mi disse di versare al partito". Il costruttore Pasini: Di Caterina suo amico, raccoglieva tangenti per lui. Di Caterina, titiolare di autolinee in concessione: "Dal 1997 a 2002 ho versato 2,3 milioni di euro a chi mi ha consentito di partecipare a operazioni lucrose. Penati non mi disse che i soldi servivano per qualche politico più in alto, ma ho immaginato che potesse essere così" (p. 9).
Il Cetriolo Quotidiano attacca: "La questione morale non si smacchia. Inchieste Pd, Bersani dà la colpa ai giornali: "E' fango, faccio partire le querele". Ma la base non capisce". E Ferruccio Sansa racconta una nuova, imbarazzante, storiella: "L'autostrada di Bonsignore e il tifo del segretario. E' il primo tratto della Mestre-Civitavecchia, progetto firmato dall'eurodeputato (e pregiudicato) del Pdl. Il capo democrat sponsor della "Nuova Romea" (CQ, p. 4).
BONANNIEnnesimo miracolo, invece, sulla Stampa di Mariopio Calabresi. Confemando che i morti non si lamentano, nel pezzo sulla "Strana vendita delle azioni Serravalle" campeggia la fotona della buonanima di Marcellino Gavio, intoccabile da vivo (p. 6). Non si dispiaceranno soltanto le centinaia di automobilisti rimasti sul selciato di una delle autostrade più pericolose d'Italia.
5 - ULTIME DAL SAN RAFFAELE, L'ANGELO CON LA SPADA CHE SCAVA PIU' BUCHI DI UNA TRIVELLA DELLA TAV...
Il Corriere a Rotelli ara senza sosta il "don" di Via Olgettina. Altro bel pezzo di Mario Gerevini e Simona Ravizza: "Le sovvenzioni e i politici. Il "sistema" San Raffaele. Dall'elisoccorso alle consulenze. Il fronte Penati. I rapporti dubbi con l'architetto Sarno. E spunta il caso Soru" (p. 16).
Nessuno parla più, per fortuna, del progetto di un "San Raffaele del Mediterraneo" nella Pugli di Nichi Vendola, mentre Topo Gigio Fazio, ministro della Salute per volontà di don Verzè, si sforza di difendere pubblicamente l'ex datore di lavoro: "L'ospedale è un successo italiano. Il deficit generato dalle attività all'estero" (p. 17). Il contrario del suo governo?
IL SAN RAFFAELE DI MILANO6 - SI', LA VILLA REALE DI MONZA E' PROPRIO UN GRAN POSTO DOVE METTERE I MINISTRI...
Per la serie "Accadde domani", i curatori di questa modesta rassegna anarco-resurrezionalista riportano qui sotto una Stefani del 30 luglio 1900:
"Ieri alle ore 21,30 il Re, accogliendo l'invito del Comitato del Concorso provinciale ginnastico apertosi il 29 corrente, si recava alla Palestra, accolto dalle autorità e dalla popolazione acclamante; alle 22,30, finita la premiazione e mentre il Re stava per uscire dalla Palestra in carrozza scoperta, furono improvvisamente sparati quattro colpi di rivoltella da un individuo che venne arrestato e a tempo sottratto al furore popolare.
Giancarlo LehnerIl Re venne colpito da tre proiettili, uno dei quali toccò il cuore; giunse a palazzo esamine. Il regicida si qualifica per Bresci Gaetano fu Gaspare e fu Maddalena Gobbi, nato a Prato il 10 novembre 1869, tessitore in seta. Si dice anarchico e proveniente dall'America ed afferma di non aver complici e di aver commesso l'esecrando delitto in odio alla istituzione che il Re rappresenta".
ANGELINO ALFANOLa retorica ufficiale descrive poi così l'immagine del "Re buono" (aveva appena fatto soffocare nel sangue una rivolta operaia per le strade di Milano), trasportato in una sala della Villa Reale: "La morte gli aveva suggellato sul viso buono la compiacenza provata in quell'ora trascorsa fra la gioventù balda e forte". Ma al tempo stesso, come scrive Massimo Ortalli in "Gaetano Bresci, tessitore, anarchico e uccisore di re" (Nova Delphi, 2011), incorre in un'involontaria ironia quando ne riporta le ultime parole prima di essere colpito: "Era molto tempo che non assistevo in mezzo al mio popolo ad una dimostrazione di simpatia così cordiale".