IN ANTEPRIMA LA RECENSIONE DI “LORO 2” BY MARCO GIUSTI - LA PRIMISSIMA SCENA E’ QUELLA DI EURIDICE AXEN CHE SI DEPILA LA TOPA IN PISCINA A GAMBE APERTE DI FRONTE AL FIGLIO - LA BATTUTA CHIAVE È QUELLA CHE DICE LA VENTENNE A SILVIO CHE LE È ENTRATO IN CAMERA A VILLA CERTOSA: “HAI L’ALITO DI MIO NONNO”.  NON PERCHÉ È VECCHIO, MA PERCHÉ USA LO STESSO DETERGENTE PER DENTIERE - LA VENA DI SORRENTINO PER L’EROTICO ANNI ’70 È SINCERA, ANCHE SE “LORO 2” È MENO FIGOCENTRICO E MENO BUZZANCHIANO DEL PREVISTO 

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loro 2 di paolo sorrentino 3 loro 2 di paolo sorrentino 3

Marco Giusti per Dagospia

 

“Ma dove siamo in un film di Totò e Peppino?”. “Io conosco il copione della vita”. Ma la battuta chiave è quella che dice la ventenne a Silvio che le è entrato in camera a Villa Certosa: “Hai l’alito di mio nonno”. Non perché è vecchio, ma perché usa lo stesso detergente per dentiere. Ahi! Arieccolo il Silvio Berlusconi trombatore di Paolo Sorrentino. Avete digerito Loro 1? Digerirete bene anche Loro 2, che uscirà in sala il 10 maggio, che ha una partenza esplosiva, decisamente superiore a quella di Loro 1. Niente capre e mignotte.

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A parte la primissima scena di Euridice Axen che si depila la topa in piscina a gambe aperte di fronte al figlio. Ma la scena chiave è quella successiva dove Ennio Doris, interpretato da un Toni Servillo con la parrucca bionda, parla con Silvio, ancora Toni Servillo, e viene a galla il loro passato di piazzisti e il perché del loro successo.

 

E’ Doris a spiegargli cosa deve fare. Comprare i senatori mercanti e tornare in sella. Scena che seguita in quella, davvero notevole, di Berlusconi che torna alle origini fingendosi certo Augusta Pallotta e cerca di vendere una casa a una signora sconosciuta che ha chiamato al telefono. Un numero magistrale di attore che ci fa perdonare molti inutili moralismi e molte scene inutili.

 

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Però, gli inutili moralismi ci sono, purtroppo, anche in Loro 2, soprattutto quando Sorrentino e Contarello, il suo co-sceneggiatore, mettono in scena i dialoghi rivelatori tra Veronica e Silvio, con lei che rimprovera lui come fosse in una docufiction tra Santoro e Travaglio. O nella forte presenza del terremoto dell’Aquila, che arriva quando Berlusconi è riuscito a ritornare Presidente del Consiglio, e dovrebbe un po’ avere l’effetto di metafora della devastazione morale d’Italia. Decisamente meglio, certo, le scene di puro bunga bunga, messo in scena dalla Sabina Began di Kasia Smutniak, o la visita a Napoli alla festa di Noemi Letizia, dove l’estro per la commedia sexy di Sorrentino ha modo di scatenarsi.

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Ma anche nella pura commedia alla Totò e Peppino le cose funzionano meglio,  basti pensare alle telefonate tra Silvio e il produttore Mediaset di Max Tortora, costretto dal capo a piazzare amanti e mignotte nei suoi film in ruoli improbabili. Anche se le partecipazioni di Sabina Began&co nei film Medusa le conosciamo bene. Non male neanche il dialogo tra Berlusconi-Servillo e il Fedele Confalonieri di Mattia Sbragia o con il Mike di Ugo Pagliai, anche se è davvero un po’ troppo triste.

 

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O nella esibizione di napoletanità più o meno continua, dove Sorrentino cerca una chiave di lettura di tutta la storia, al punto che gli attori napoletani dominano la scena continuamente, dall’Apicella di Giovanni Esposito allo stesso Servillo che seguita anche qui a cantare classici napoletani. Le cose funzionano meno bene nelle coreografie dei bunga bunga e del “Meno male che Silvio c’è”, che aspettavamo con ansia.

 

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Sabina Began non sarà stata Vincente Minnelli ma la tv di Berlusconi avrà insegnato qualcosa a tutte queste aspiranti veline, no? Detto questo, la vena di Sorrentino per l’erotico anni ’70 e per il grottesco politico alla Petri-Fulci è sincera, anche se Loro 2 è meno figocentrico e meno buzzanchiano del previsto. Ma, a parte il moralismo dilagante, che sembra un voler prendere posizione politica sul caso Berlusconi (ma ce n’è bisogno? davvero?), e che distrugge ogni tentativo di voler far del cinema, la cosa che più turba tutto il progetto è in fondo il deviare dalla sua costruzione iniziale.

LORO SORRENTINO BERLUSCONI APICELLA SERVILLO LORO SORRENTINO BERLUSCONI APICELLA SERVILLO

 

Se hai messo in piedi un film di oltre tre ore sulle avventure di Tarantini e le sue 28 mignotte a Villa Certosa, in qualche modo devi portare a termine quel film che hai iniziato, non puoi partire da altre parti. O forse lo puoi fare, ma devi portarmi qualcosa di altrettanto forte. Invece Sorrentino liquida banalmente, con una battuta, la coppia Scamarcio-Axen, come due parvenu che sono stati giocati dai professionisti, e parte per un altro film, tutto fatto di dialoghetti, mostrandoci Veronica che vuole il divorzio perché ha letto troppi articoli di Travaglio, e non perché l’ha visto far lo scemo ai Telegatti, come nella celebre lettera a “Repubblica”.

 

LORO SORRENTINO BERLUSCONI SERVILLO VERONICA LARIO ELENA SOFIA RICCI LORO SORRENTINO BERLUSCONI SERVILLO VERONICA LARIO ELENA SOFIA RICCI

O mostrandoci il ritorno alla Presidenza e subito dopo il terremoto de l’Aquila. Tutte cose che ben conosciamo, è vero, ma che non servono a chiudere il film, perché il film è già chiuso da tempo. La commedia alla Dino Risi, diciamo, era quella che vedeva la scalata della coppia di parvenu a corte, ma i due personaggi vengono quasi dimenticati nella seconda parte.

loro il bunga bunga by paolo sorrentino loro il bunga bunga by paolo sorrentino

 

Se Loro 1 poteva imbarazzarci per una prima ora troppo molestatrice, e sembrava irrisolta perché aspettavamo la seconda, la seconda, a sua volta, è irrisolta perché non rispetta nessuna costruzione narrativa e si sfalda in qua e là. Peccato.

 

loro berlusconi by paolo sorrentino loro berlusconi by paolo sorrentino

Perché Loro 2 ha almeno tre scene magistrali, e offre a Toni Servillo grandi momenti. E abbiamo capito che più Sorrentino si allontana dalla realtà, dalla cronaca da docufiction, da quello che i lettori del Fatto e di Repubblica pensano sia la realtà, più il suo sguardo pop grottesco funziona. Detto questo, anche se non è un film compatto, rimane un grosso tentativo di capire quello che abbiamo in Italia in questi ultimi vent’anni. E in una stagione così disastrata, non è poco. Certo, contro Thanos e gli Avengers può fare poco.  

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