BOTTE GENERATION – IN UN LIBRO LE DURISSIME LETTERE TRA GINSBERG E KEROUAC – MEGA SCAZZO TRA I DUE EROI DELLA BEAT GENERATION PROPRIO SU “ON THE ROAD” IL TESTO BIBBIA DEL MOVIMENTO – GINSBERG LO BOCCIA: “SE NON VUOI CHE ABBIA UN SENSO, CAZZO, ALLORA METTI TUTTO IL NONSENSO CONCENTRATO IN UNA PAGINA SOLA” – KEROUAC SI OFFENDE A MORTE: “ME NE RENDO CONTO CHE NON SONO PIÙ ATTRAENTE PER VOI CHECCHE… VOI MALEDETTE MERDINE DA QUATTRO SOLDI SIETE TUTTI UGUALI\"…

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Gabriele Pantucci per \"la Repubblica\"

KEROUACKEROUAC

Queste lettere sorprenderanno non solo cultori ed appassionati della beat generation, offrendo nuovi sviluppi ai loro studi. In realtà chiunque s´interessi di letteratura sa che cosa abbia rappresentato in quella americana e addirittura in quella mondiale la beat generation: il fenomeno culturale che raggiunse prominenza negli anni 50 con i beatniks: i giovani che rigettavano il materialismo e sperimentavano con droghe forme alternative di sessualità e s´interessavano delle religioni orientali.

La relazione tra Jack Kerouac ed Allen Ginsberg rappresentò l´asse su cui si sviluppò il fenomeno culturale della beat generation. Si erano conosciuti studenti alla Columbia University nel 1944 ed avevano simpatizzato per la passione che condividevano per letteratura, innovazione e genio.

kerouackerouac

Il volume di 528 pagine che Viking pubblica negli Stati Uniti l´8 luglio (\"The letters\") raccoglie 200 delle 300 lettere che si scambiarono per un quarto di secolo. Una corrispondenza illuminante di cui dobbiamo essere grati allo scarso uso che si faceva in America del telefono sino alla metà degli anni ´60 quando le tariffe diminuirono. Le lettere sono spesso lunghe: quanto un articolo o forse un racconto. Riflettono le loro visioni letterarie intervallate dai brani dei lavori che avevano in corso e da caustiche osservazioni sugli autori ed i personaggi del mondo editoriale che li hanno influenzati.

jackjack kerouac ontheroad cover

Ma la lettera che maggiormente farà parlare di sé è quella del 12 giugno 1952 in cui Allen Ginsberg rigetta quello che l´amico Kerouac considera il suo capolavoro: \"On the Road\" (oggi celebrata come la Bibbia della beat generation).

Il poeta è categorico: il manoscritto che ha letto è impubblicabile. È troppo personale, c´è troppo sesso, troppi riferimenti mitologici. Jack reagisce adirato l´8 ottobre. Non vuole avere più nulla a che fare con Ginsberg. Un riferimento al fatto che il poeta non lo consideri più giovane sembra implicare anche una passata relazione sessuale fra loro.

jackjack kerouac rotolo

A distanza di mesi seguono altre lettere, più conciliatorie e Kerouac contempla la possibilità di cambiare titolo al libro. Non fu cambiato, Viking lo pubblicò nel 1957. Il \"New York Times\" lo glorificò e quando Kerouac morì 12 anni dopo era una celebrità. E´ interessante notare che Kerouac apprezzò immediatamente \"Howl\" - il capolavoro di Ginsberg - quando fu pubblicato nel 1956.


GINSBERG A KEROUAC: \"IL TUO LIBRO È IMPUBBLICABILE\" - E´ FOLLE NEL MODO SBAGLIATO E DAL PUNTO DI VISTA EDITORIALE DEVE ESSERE RICOSTRUITO

jackjack kerouac4

Allen Ginsberg - Da (New York) a Jack Kerouac (Città del Messico, Messico) 12 giugno 1952

Caro Jack bene, il manoscritto è arrivato qualche giorno fa, \"On the Road\". Carl lo ha letto, io l´ho letto una volta e che l´ha (John Clellon) Holmes. Non penso che possa mai essere pubblicato, è talmente personale, talmente pieno di linguaggio sessuale, talmente pieno di nostri riferimenti mitologici locali, non so se possa avere un senso per qualsiasi editore (per avere un senso intendo poter seguire che cosa è successo a quali personaggi e dove).

Il linguaggio è fantastico, il ritmo in generale è fantastico, le invenzioni hanno uno stile estatico compiuto. Anche il tono del discorso a tratti sembra una sorta di linguaggio del cuore privo di innocenza («perché ho scritto questo?» e «io sono un criminale»). Dove scrivi assiduamente e bene, gli sketch, l´esposizione, è quanto di meglio viene scritto in America, a mio parere. Ora non voglio perdere tempo a scriverti una lettera di encomio, anche se forse dovrei ecc. ecc., ma dentro di me sono preoccupato dal libro nel suo complesso. È folle (non semplicemente folle in modo ispirato), ma folle in modo sconclusionato. Insomma, lo conosci il tuo libro.

allenallen ginsberg

1. Non hai ancora trattato la storia di Neal.
2. Hai trattato le tue reazioni.
3. Le hai mescolate cronologicamente, tanto che è difficile capire che cosa è successo e quando è successo.
4. Le parti assolutamente surreali (che rifiutano di avere un senso) è solo paranoia, paranoia.
5. Le registrazioni sono in parte una paranoia, andrebbero accorciate e messe dopo il viaggio finale a Frisco.
6. Suona come se tu mettessi tutto alla rinfusa e poi lo appiccicassi insieme, senza collegarle personalmente, solo in nome della follia o della disperazione

Secondo me il libro è fantastico, ma è folle nel modo sbagliato, e dal punto di vista estetico ed editoriale deve essere rimesso insieme, ricostruito... \"On the Road\" non fa altro che trascinarsi esausto oltre la linea di meta del significato per qualcun altro (o per me che conosco la storia); è recuperabile. Voglio dire che deve essere recuperato. E se non vuoi che abbia un senso, cazzo, allora metti tutto il nonsenso concentrato in una pagina sola, un unico intenso collasso nervoso inintelligibile ... e poi vai avanti come se niente fosse mai successo, perché non è successo niente.

GINSBERGGINSBERG SBARBATO E LA NANDA

E comunque non ti inalberare troppo per quello che ho scritto, perché io Allen Ginsberg l´unico e solo, ho appena finito di tagliare il mio libro da 89 alla semplice perfezione di 42 poesie, solo per eliminare la commedia, le cagate e le menate personali.

KEROUAC A GINSBERG: \"CARO ALLEN LASCIAMI IN PACE
JACK
KEROUAC - Da (San José, California) ad Allen Ginsberg (Paterson, New Jersey)

PIVANOPIVANO CON GINSBERG

8 ottobre 1952 Allen Ginsberg, scrivo questa lettera per far sapere a te e a tutta la compagnia che cosa penso di voi. Puoi dirmi per esempio ... con tutto questo cianciare di stili da pocket book e la nuova tendenza di scrivere di sesso e droga, perché il mio \"On the Road\", scritto nel 1951, non è mai stato pubblicato? - perché pubblicano il libro di Holmes (\"Go\"), che fa schifo, e non pubblicano il mio perché non è bello come altre delle cose che ho fatto? E tu, che pensavo fossi mio amico - ti metti lì seduto e mi guardi negli occhi e mi dici che l\'\"On the Road\" che ho scritto è \"imperfetto\" come se tutto quello che hai fatto tu o chiunque fosse perfetto? ...

pivanopivano con ginsberg aspoleto

Credi che non mi renda conto di quanto sei geloso, e che tu e Holmes e Solomon dareste tutti il braccio destro per poter scrivere com´è scritto \"On the Road\". E non lasciarmi altra alternativa che scrivere stupide lettere come questa quando invece se foste veri uomini almeno potrei togliermi la soddisfazione di prendervi tutti a sberle - troppi occhiali da togliere. Perché voi maledette merdine da quattro soldi siete tutti uguali e lo siete sempre stati, e perché mai vi sono stato a sentire e ad adularvi e a scureggiare con voi - quindici anni della mia vita sprecati fra la spazzatura di New York, dai milionari ebrei di Horace Mann che mi avrebbero baciato il culo per il football e ora esiterebbero a presentarmi alle loro mogli ...

Parassiti tutti voi, proprio come ha detto Edie ...

Attenti a non incontrarmi per la strada a New York ... Siete tutti un ammasso di insignificanti ego letterari ... non potete nemmeno lasciare New York da quanto siete rimbambiti ... Mi si strazia il cuore ogni volta che guardo \"On the Road\" ... Lo capisco adesso perché è grandioso e perché voi lo odiate e che cos´è il mondo... nello specifico che cosa siete voi... e che cosa sei tu, Allen Ginsberg... un miscredente, un odiatore, le tue risatine non mi ingannano, lo vedo il ghigno che c´è sotto ...

performanceperformance poetica, davanti al Macondo, a Milano, negli anni Settanta- in primo piano, il poeta Allen Ginsberg, dietro di lui Peter Orlowsky. a sinistra, in piedi, Fernanda Pivano

Vai avanti e fai quello che vuoi, io voglio pace con me stesso ... Me ne rendo conto che non sono più attraente per voi checche... Andate a succhiare i vostri Corso... Spero che vi pianti un coltello dentro ... andate avanti a odiarvi fra di voi e a sghignazzare e a ingelosirvi e ... mi avete fottuto tutti ... e quindi vi dico non mi parlate mai più, non cercate di scrivermi o di avere a che fare con me in qualsiasi modo... in ogni caso probabilmente non mi rivedrete più ... è venuto il momento per tutti voi pazzi frivoli di rendervi conto di qual è l´argomento della poesia... la morte... perciò morite ... e morite da uomini ... e tappatevi la bocca ... e soprattutto ... lasciatemi in pace ... e non rattristatemi più.

 

 

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