CHE VUOLE FARE CAIRO CON SAVIANO? LO SBARCO DELLO SCRITTORE AL “CORRIERE” POTREBBE ESSERE PROPEDEUTICO A UNO SVILUPPO DI RCS NEL MERCATO DEI LIBRI - CAIRO HA MESSO GLI OCCHI SU BOMPIANI, IL BRAND IN MANO A GIUNTI CON CUI SAVIANO HA PUBBLICATO LA SUA ULTIMA FATICA, “GRIDALO” – URBANETTO PUÒ CONTARE SU ALCUNI PREZIOSI AMICI ALL’INTERNO DELLA CASA EDITRICE, E GLI AUTORI (TRA CUI ANCHE SCURATI, ALTRA FIRMA DEL “CORRIERE”) GODREBBERO DI LA7 PER LA PROMOZIONE…

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Claudio Plazzotta per “Italia Oggi”

roberto saviano 14

 

Tutti ricordano molto bene come Urbano Cairo, all'epoca piccolo azionista di Rcs, fosse assolutamente contrario alla cessione di Rcs Libri alla Mondadori, con una intesa raggiunta invece dal management di allora nell'autunno del 2015 e finalizzata nella primavera 2016.

 

 

E quando poi Cairo scalò Rcs nell'estate del 2016, diventando socio di maggioranza della casa editrice milanese, uno dei suoi crucci più grandi fu proprio quello di non poter schierare una divisione libri capace di cavalcare un mercato piuttosto in salute e anticiclico come quello librario.

ROBERTO SAVIANO GRIDALO

 

 Dovette rispettare una sorta di patto di non concorrenza firmato da Rcs con Mondadori, e solo nella primavera del 2018 fu libero di tornare nel settore libri con la nuova casa editrice Solferino Libri.

 

 

Ma, come insegna proprio la svolta della Mondadori, che negli ultimi anni ha puntato tutto sui libri disimpegnandosi molto dai giornali, il comparto dei romanzi, dei saggi, della varia continua ad assicurare buoni margini ed è visto con interesse massimo dagli editori.

 

ANTONIO SCURATI - L UOMO DELLA PROVVIDENZA

 

 

 

E Cairo vuole crescere, perché Cairo publishing e Solferino Libri non bastano. Per questo, secondo esperti analisti dei mercati, l'operazione Roberto Saviano ingaggiato dal Corriere della sera, in realtà, potrebbe essere più propedeutica a sviluppi di Rcs nel mercato dei libri più che in quello del Corsera, di Sette, del digital o dei podcast. 

 

Spieghiamo. Quando Mondadori rilevò Rcs Libri, fu poi costretta a cedere un brand di Rcs Libri, Bompiani, per questioni di antitrust. E nel settembre 2016 la Bompiani venne acquistata da Giunti editore. Ma dall'autunno del 2015 in Giunti editore lavorava Antonio Franchini, in qualità di direttore editoriale di narrativa, saggistica e varia non illustrata.

BOMPIANI

 

Franchini, napoletano, in precedenza era stato per una vita in Mondadori, diventando il più importante editor in Italia, e curando anche il primo best seller di Saviano, Gomorra, pubblicato da Mondadori nel 2006 e con dieci milioni di copie vendute in tutto il mondo.

 

Il ticket Franchini-Saviano si è ricomposto nel 2019, quando Franchini ha chiamato Saviano in Bompiani (strappandolo da Feltrinelli) come direttore della collana Munizioni, ingaggiandolo poi anche per i suoi nuovi romanzi. E nel novembre del 2020 è uscito il primo libro di Saviano per Bompiani, dal titolo Gridalo.

URBANO CAIRO BY MACONDO

 

Della scuderia Bompiani, peraltro, fa parte anche Antonio Scurati, con cui Bompiani ha vinto il premio Strega nel 2019 con M, e che anche nel 2020 ha venduto piuttosto bene col secondo volume della trilogia dedicata a Mussolini. Scurati firma i suoi articoli sul Corriere della sera dal settembre del 2019, mentre Saviano lo farà dal 15 gennaio 2021.

 

FRANCHINI SAVIANO

Ecco allora Cairo che mette gli occhi su Bompiani (il brand fu ceduto da Mondadori a Giunti editore per 16,5 milioni di euro), con gli autori di Bompiani che sarebbero più che felici di poter godere appieno delle bocche di fuoco di Corriere della sera, Sette, la parte digital di Rcs, i periodici e poi soprattutto La7 per promuovere i loro titoli.

 

Un ventaglio di opportunità su cui, ad esempio, Saviano non poteva contare restando a Repubblica. Perciò Cairo corteggia Bompiani, un brand storicamente Rcs, e può contare su alcuni preziosi amici all'interno della casa editrice.

antonio franchini

 

Ovvio che l'ultima parola spetterà a Giunti editore: il gruppo fiorentino è controllato da Sergio Giunti, e ha chiuso il 2019 con un patrimonio netto consolidato di 79 milioni di euro, ricavi per 225,5 milioni di euro (+5,1% sul 2018) e 4,3 milioni di utili. È tuttavia discretamente esposto col sistema bancario: 104 milioni di debiti con le banche nel 2019, di cui 64,6 milioni esigibili entro un anno, con quasi sei milioni di oneri finanziari caricati sul bilancio 2019 e una posizione finanziaria netta negativa per 110,3 milioni di euro.

BOMPIANI

 

 Nel gruppo Giunti editore a fine 2019 lavoravano 1.047 dipendenti, nel settore dell'editoria, cartacea e digitale, nel settore dei servizi aggiuntivi in ambito museale, principalmente nei musei statali dell'area fiorentina, con servizi di biglietteria e gestione dei bookshop all'interno delle strutture espositive, e nei servizi commerciali, logistici, informatici e amministrativi a tutte le società del gruppo.

 

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I marchi editoriali con cui il polo opera sul mercato sono Giunti, Giunti Junior, Giunti Kids, Giunti Psychometrics, Motta Junior, Edizioni Gruppo Abele, Malìa, Disney Libri, De Vecchi, Ananda Edizioni, Bompiani, Editoriale Scienza, Slow Food Editore, Edizioni del Borgo, Fatatrac, Dami, Giunti EDU, Pon Pon Edizioni, Marvel Libri, Lucas Libri e Demetra. © Riproduzione riservata.

ANTONIO FRANCHINI
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