IL CINEMA DEI GIUSTI - MICHELA ANDREOZZI FA IL SUO ESORDIO NELLA REGIA CON “NOVE LUNE E MEZZA”, CURIOSA COMMEDIA AL FEMMINILE SU MATERNITÀ E GRAVIDANZA ASSISTITA, DOVE DIVIDE LA SCENA CON CLAUDIA GERINI, NEL FILM LA SORELLA BELLA CHE PARTORIRÀ LA FIGLIA CHE LEI NON PUÒ AVERE - E LO FARÀ CON NON POCA FATICA AL RITMO DI “DATEMI IL PEJOTE! CAZZO!” - VIDEO!

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Marco Giusti per Dagospia

 

“Più so’ cozze e più so’ cattive!”. Già attrice e sceneggiatrice principalmente comica, Michela Andreozzi fa il suo esordio nella regia con Nove lune e mezza, curiosa commedia al femminile su maternità e gravidanza assistita, dove divide la scena con Claudia Gerini, nel film la sorella bella che partorirà la figlia che lei non può avere. E lo farà con non poca fatica al ritmo di un clamoroso “Datemi il pejote! Cazzo!”.

 

NOVE LUNE E MEZZA NOVE LUNE E MEZZA

A loro fianco due maschi un po’ inutili, il sempre divertente Lillo Petrolo, nei panni di un vigile dalla battuta pronta (“Si comprano il suv pe’ fa la spesa al supermercato scambiandolo per la Savana”), compagno dell’Andreozzi, anche lei vigilessa (da qui la battuta “più so’ cozze più so’ cattive”), e Giorgio Pasotti, uomo vegano della Gerini. Mettiamoci anche un medico gay, interpretato da un ottimo Stefano Fresi, sposato con un altro uomo e padre di due figli, che è in pratica l’artefice dell’impiccio della gravidanza scambiata tra sorelle. L’ovulo fecondato di una, l’Andreozzi, finirà nella pancia dell’altra, la Gerini. Cose che in Italia non si può fare. Senza dire nulla alla mamma, Nunzia Schiano, e al padre, Nello Mascia.

 

CLAUDIA GERINI E MICHELA ANDREOZZI CLAUDIA GERINI E MICHELA ANDREOZZI

E provocando qualche dissapore, nei nove mesi, tra le coppie e tra le sorelle stesse. Ma i maschi, ripeto, contano poco. Al di là della tematica, oggi di grande attualità grazie anche a Niki Vendola e Michela Murgia, a colpirci è invece la metafora che in qualche modo il film nasconde. Chi è la madre/il padre delle battute dei comici/delle comiche di successo?

 

Qual è il ruolo delle comiche cosiddette minori, non belle? L’Andreozzi, comica finora di seconda fila per un fisico non esuberante come quella di una Gerini o di una Virginia Raffale, si riprende insomma, dopo anni di militanza silenziosa, la sua rivincita seguendo la battuta “La strada per la felicità è lastricata di vaffanculo” a nome di tutte le attrici e sceneggiatrici post-Franca Valeri che hanno fornito spunti, battute, dialoghi a comici in film o spettacoli di successo.

NOVE LUNE E MEZZA NOVE LUNE E MEZZA

 

Un lavoro che va avanti dai tempi della commedia all’italiana buonanima e dai tempi di programmi come Non è la Rai, dove l’Andreozzi e molte altre scrivevano le canzoncine. Nel gioco ricupera anche tutta una serie di comiche di grande talento che il cinema e la tv non hanno sempre saputo valorizzare a dovere.

 

L’altissima Federica Cifola, che fa un piccolo numero da paura come mamma isterica, la tonda Arisa, Paola Tiziana Cruciani, che fa l’ostetrica dell’ospedale dove la Gerini partorirà, Nunzia Schiano, mamma delle due, Claudia Potenza, moglie-vittima del fratello pazzo supercattolico delle protagoniste.

 

NOVE LUNE E MEZZA NOVE LUNE E MEZZA

Sono loro, con l’Andreozzi e Claudia Gerini, la forza del film. Ai maschi spetta poco e pochissimo. Anche se Lillo, al telefono con la mamma calabrese, o quando canta “Perdere l’amore”, fa davvero ridere. Producono Arturo Paglia e Isabella Cocuzza della Paco Cinematografica assieme alla neonata Vision Distribution. In sala da giovedì.

 

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