LA CUCCAGNA DI VIALE MAZZINI - PER VEDERE UNA TIVU’ MEDIOCRE, IN RAI CI SONO 619 DIRIGENTI (INAMOVIBILI) CHE GUADAGNANO FINO A 500 MILA EURO L’ANNO

In più bisogna aggiungere i 319 dirigenti-giornalisti, dei quali uno, Minzolini, guadagna più di 500mila euro (attualmente in aspettativa perchè senatore) - E tra gli ex direttori generali. non ce n’è uno che, esaurita la propria funzione ed insediatosi il successore, sia stato licenziato dalla Rai in crisi perenne…

Condividi questo articolo


Francesco Specchia per "Libero"

BEPPE GRILLO A VIALE MAZZINIBEPPE GRILLO A VIALE MAZZINI

La carica dei Seicento, a 500mila euro a crapa. «Più dirigenti che spettatori, in pratica... ». Battutona. Triste. Ma è questa che circola nei corridoi claustrali di viale Mazzini - in tempi di ruvida spending review e di svolta francescana in Vaticano - . La battuta provoca lo spiazzamento che avvolge i membri della commissione vigilanza Rai, subito dopo le dichiarazioni del direttore generale della tv di Stato, Luigi Gubitosi: «Su 300 dirigenti Rai, tre hanno una retribuzione superiore ai 500mila euro l'anno, uno tra 400mila e i 500mila euro, quattro tra i 300mila e i 400mila euro, trentaquattro tra i 200mila e i 300mila euro, 190 tra i 100mila e i 200mila euro, 68 sotto i 100mila euro...».

In più, tanto per fare i tignosi, bisogna aggiungere i 319 dirigenti-giornalisti, dei quali: 1 guadagna più di 500mila euro (il caro vecchio Minzolini, attualmente in aspettativa perchè senatore); 3 guadagnano tra i 300 e 400mila; 24 tra i 200 e i 300mila; 273 tra i 100 e i 200; 18 meno di 100mila. Questo affermava e continua placidamente a confermare Gubitosi, pur ammettendo, per onestà, che lo stipendio più alto - 650mila euro - è il proprio.

RAI di viale MazziniRAI di viale Mazzini

Ora, sempre per onestà, bisogna registrare che in un'azienda di quasi 13 mila anime - molte perdute nei rivoli di incarichi, sottoincarichi -, laddove si presume che siano lottizzate anche le macchine del caffè, Gubitosi abbia delicatemente accompagnato alla porta ben 600 dipendenti (mai accaduto); e abbia ridotto notevolmente la voracità dei partiti.

E altresì occorre premettere che, proprio in virtù di quest' «efficientismo e dell'esternalizzazione dei costi», l'ultima trimestrale Rai ha registrato un +0,7 milioni nel conto economico e un tamponamento delle perdite finalizzate al «ritorno all'utile operativo per quest'anno» (anche se, col mancato aumento del canone d'abbonamento, la vedo dura). Bene. Ciò detto, rimane il problema della massa abnorme dei dirigenti. Molti con privilegi oggi francamente eccessivi.

LUIGI GUBITOSI OSSERVATORIO GIOVANI EDITORILUIGI GUBITOSI OSSERVATORIO GIOVANI EDITORI

Per dire: un direttore ha diritto al rimborso carburante per 15.000 chilometri, ogni dirigente può avere una macchina per tre anni in leasing che viene pagata al 70% dalla Rai. Così molti di costoro, appartenenti ad una casta di solito invisibile, scorrazzano su Bmw, Mercedes, Range Rover, Audi, e sempre su cilindrate intorno ai 3.000, pagando affitti bassissimi al mese. Il numero delle macchine - buttando un occhio nel garage della Rai in zona Prati - dà un'idea plastica della distonia tra il Paese reale e la sua fantastica burocrazia televisiva.

Luigi Gubitosi e Renzo ArboreLuigi Gubitosi e Renzo Arbore

Ora, Brunetta e Fico il vigilante pentastellato della commissione Rai, hanno ragione a richiedere la massima trasparenza dei curricula e degli stipendi lordi «da pubblicare on line» (ma la Rai non ci pensa neppure, adducendo «l'asimmetria del mercato») da viale Mazzini. Hanno ragionissima.

Ma più che sulle star, sui conduttori che spesso incarnano l'indotto d'audience e pubblicitario - i casi di Carlo Conti e Fabio Fazio - il nostro dinamico duo di guardiani dovrebbe concentrarsi proprio sui dirigenti. I grandi dirigenti, intendo. Non i povericristi ad alta professionalità o di bassa lottizzazione, invitati all'auto espulsione con scivolo.

minzolini consiglio nazionale forza italia foto lapresseminzolini consiglio nazionale forza italia foto lapresse

Perchè in Rai i grandi dirigenti sono, di fatto, inamovibili. Emblematici soprattutto il caso dei direttori generali. Non ce n'è uno che - esaurita la propria funzione ed insediatosi il successore - sia stato licenziato dalla Rai in crisi perenne, come avviene nelle aziende normali.

Negli ultimi vent'anni, per esempio, Pierluigi Celli e Flavio Cattaneo (il migliore in assoluto per redditività), e Mauro Masi (il peggiore), arruolati come esterni si sono dimessi da sè allettati da offerte del mercato. Agostino Saccà (il migliore in assoluto con Cattaneo), Claudio Cappon e Lorenza Lei essendo dirigenti interni sono stati «reimpiegati» dall'azienda. Saccà fu messo alla fiction con risultati eccezionali, finì nel tritacarne delle intercettazioni e nè uscì intonso.

TITTI E RENATO BRUNETTA PUBBLICATO DA ZUCCONITITTI E RENATO BRUNETTA PUBBLICATO DA ZUCCONI

La Lei, nonostante la gestione mediocre dell'azienda, è stata spostata alla Sipra con poteri limitati. Cappon è il caso limite: per due anni, nonostante la volontà di molti di toglierselo dalle scatole, è stato pagato 600milaeuro all'anno per la presidenza di Rai World, cioè per non fare nulla. Per non dire dei giornalisti.

Essendo vietata l'assunzione come direttori a tempo indeterminato dal contratto nazionale (il contratto dura 3 anni, rinnovabile), si fanno assumere quasi tutti come capiredattori «con mansione di direttore»; una volta fatti fuori mantengono stipendio e spesso grado, fittizio. E sono illicenziabili. Azienda connivente.

GENNARO DI VIRGILIO CON CARLO CONTIGENNARO DI VIRGILIO CON CARLO CONTI

«Le nomineRai di solito sono politiche, e per policy aziendale, noi tendiamo a reimpiegare i nostri dirigenti... » ci ribattono gentilmente dalla Rai. Sarà. Ma è questo l'unico caso, nell'occidente civilizzato, in cui dirigenti anche quanto sbagliano, restano allo stesso posto. E costo. Costo nostro.

A proposito di sprechi. È stato calcolato che ogni giornalista delle sedi Rai regionali Rai produca, di media, 2/3 minuti di servizio al giorno. Senza considerare che in alcune sedi Rai del nord gli operatori televisivi - i cameramen - in virtù di quella leggina straordinaria che permette loro di trasformarsi, con gli anni, in giornalisti sono scomparsi; sicchè si esternalizzano i pochi servizi. Qualche sede arriva a spendere 1milione di euro, mentre i cameramen incrociano le braccia perchè - giustamente - si sentono giornalisti dentro. Caro Brunetta, ci butti un occhio...

taglioAlta xtaglioAlta x

 

Flavio CattaneoFlavio Cattaneo Agostino SaccaAgostino Sacca PIERLUIGI CELLI MARINA COVIPIERLUIGI CELLI MARINA COVI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE IENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...