FINCHÉ C’È FEDE C’È SPERANZA – L’EX DIRETTORE DEL TG4 SI CONFESSA A "CHI" E RIMETTE A POSTO MARIO GIORDANO: “MI PIACEVA QUANDO FACEVA LE INCHIESTE, ADESSO GRIDA, URLA, SI METTE IN PRIMO PIANO E GUARDA LA TELECAMERA COME FOSSE LA D’URSO, SENZA ESSERLO” – IL LIBRO SU AMICI E NEMICI “CHE FIGURA DI MERDA” E VITTORIO FELTRI: “NON È ANTIMERIDIONALISTA. È UN ANTICONFORMISTA PER NATURA E AMA STARE FUORI DAL CORO. È UN PO’ COME SGARBI MA IN ALTRE FORME” – VIDEO: IL CELEBRE FUORIONDA DA CUI PRENDE IL NOME IL LIBRO

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Anticipazione da “Chi”

«Il mio non è un libro di vendette, c’è anche un sottotitolo che è Saper perdonare. È  un modo per far capire a quelli che me l’hanno fatta grossa che non porto rancore perché so che, alla fine, i conti tornano sempre»., così, con la consueta e tagliente ironia Emilio Fede racconta, in  una intervista esclusiva pubblicata dal settimanale “Chi” in edicola  mercoledì 28 aprile, il suo ultimo libro  “Che figura di merda” che prende il nome da un suo fuorionda reso celebre da “striscia la Notizia”.

Nonostante l’ex direttore del Tg4 dica di voler ormai perdonare tutto, non perde l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, soprattutto nei confronti di qualche collega .«I colleghi più bravi?», spiega a “Chi” Fede  « Se la battono Formigli, Vespa, Mentana. Mi piaceva Mario Giordano quando faceva le inchieste, mentre adesso lo vedo che grida, urla, si mette in primo piano e guarda la telecamera come fosse la D’Urso senza essere la D’Urso. L’informazione non dev’essere urlata: quando ero direttore imposi ai miei inviati di portare sempre dietro un cestino.

“E a cosa serve?”, mi chiesero, e io risposi: “È per metterci gli aggettivi. Le lacrime non sono amare perché non si vede, sono lacrime e basta!”».

Non rinuncia però a difendere un vecchio amico, Vittorio Feltri, al centro delle polemiche per le  dichiarazioni contro i meridionali. « Conosco Vittorio da tantissimi anni e non ho mai avuto la sensazione che fosse antimeridionalista, ha sempre trattato tutti allo stesso modo. La verità è che Feltri è un anticonformista per natura, di umore variabile, contrario alla ripetitività, alle frasi fatte, e ama stare fuori dal coro. È un po’ come Sgarbi ma in altre forme».  E quando alla fine il giornalista gli domanda come vorrà essere ricordato, Fede risponde con una delle sue antiche zampate: «Come un grande presuntuoso che diceva di essere il più bravo di tutti ma che, in effetti, lo era».