GENERALE, DIETRO LA COLLINA…CI STA IL COMMISSARIO FIGLIUOLO CHE ARMA LA PENNA CONTRO I VIROLOGI MORTI DI FAMA: “LA POPOLARITÀ IMPROVVISA HA FATTO EMERGERE NEL MONDO SCIENTIFICO CONTRASTI UMANI E NATURALI” (BASSETTI E LA GISMONDO SI INCAZZANO) – LE BORDATE A DE LUCA, AI NO VAX (“NAUSEATO DA CHI SI PARAGONAVA AGLI EBREI NEI CAMPI DI STERMINIO"), A MICHELA MURGIA (“NON SI GIUDICA LA GENTE DAL SAIO”) E AD ARCURI: "IL MIO APPROCCIO PIÙ DINAMICO” – MEA CULPA SULLA TERZA DOSE: ”SI POTEVA PARTIRE UN PO' PRIMA” – IL LIBRO

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Claudia Osmetti per “Libero quotidiano”

 

FIGLIUOLO 1

Penna bianca, penna tagliente. Il generale Francesco Figliuolo, il commissario straordinario per l'emergenza coronavirus, è uno che non le manda a dire. Neanche quando scrive. È uscito oggi il suo libro Un italiano, quello che la vita mi ha insegnato per affrontare la sfida più grande (edito Rizzoli, 304 pagine, 19 euro), redatto a quattro mani con il giornalista Beppe Severgnini, e già non si parla d'altro.

 

FIGLIUOLO 2

Ma quale bollettino (parentesi: sono settimane che, fortunatamente, la conta dei contagi è finita nelle brevi dei quotidiani), quali statistiche sulle vaccinazioni, via pure la diatriba con i no-vax, i no-pass, i no-mask. È che, però, Figliuolo ne incasella una dietro l'altra. Mica tace (giustamente) e se c'è da fare un mea culpa non si tira indietro.

 

Per esempio: sulla terza dose «col senno di poi si poteva partire un po' prima. Ma appena si è capito che era necessaria ci siamo mossi in fretta e bene». D'altronde è un alpino e, per citarlo ancora, «il vero alpino è tutto d'un pezzo, segue le regole, porta lo zaino, porta anche due zaini se qualcuno non ce la fa. Però è anche portato a riflettere». E allora ci riflette, il generale, poi, tra le pagine del lungo volume-intervista, lancia la prima stoccata.

 

meme su matteo bassetti

Destinatari, i virologi e i medici che, da due anni a questa parte, riempiono le tivù. «Ho pensato», dice, «che certe scene potevamo e dovevamo risparmiarcele. Non hanno aiutato la gente a capire». Galli, Burioni, Capua: nel calderone di Figliuolo pare ci rientrino quasi tutti e allora lui precisa: «Ho un sospetto. I virologi, molti dei quali sono bravissimi, in ambito scientifico sono stati un po' negletti. Non perché la virologia sia una disciplina minore. Però, diciamo la verità, il grande pubblico un virologo manco sapeva chi era. La fama ha fatto emergere nel mondo scientifico contrasti umani e naturali».

 

FIGLIUOLO 9

DOTTORI INFURIATI Apriti cielo. Neppure il tempo di vendere la prima copia in libreria, che mezzo mondo salta sulla sedia dello studio (quello televisivo o quello del reparto). Prendi Maria Rita Gismondo, la direttrice del laboratorio di Microbiologia dell'ospedale Sacco di Milano, che bolla quelle parole come una «considerazione non giustificata e un commento evitabile». O l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, docente di Igiene all'università del Salento, che puntualizza: sì «i contrasti personali messi in mostra hanno certamente offerto uno spettacolo non molto edificante», però alcuni colleghi «hanno finalmente trovato il modo per fare sentire la propria opinione e c'è stato spazio per le idee».

MARIA RITA GISMONDO 1

 

O ancora Matteo Bassetti, il direttore della clinica Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, che è un altro abituato a dire le cose pane al pane: «Mi dispiace che si passi a criticare i medici sul campo», sbotta, «quelli che si sono fatti un mazzo così. E invece non si sia mai in grado di guardare agli errori commessi dalla politica, dalla struttura commissariale e dal Cts». E’ vero, ma solo a metà. Perché il generale Figliuolo, con le sue stilettate, non risparmia nessuno.

IL GENERALE FIGLIUOLO - IN MEZZORA IN PIU

 

Ce l'ha col presidente della regione Campania, il dem Vincenzo De Luca, che «ha sempre parlato con me come di un avversario o addirittura di una persona inutile. Questo è inaccettabile. Anzi, peggio: è deludente». Difende il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che ha «lavorato in maniera egregia. Probabilmente Salvini ha un'idea più politica del ruolo». Ce l'ha con «alcuni estremisti» dell'anti-vaccino che «si paragonavano agli ebrei nei cambi di sterminio e sono rimasto nauseato».

 

generale figliuolo by osho

ORGOGLIO DIVISA Ce l'ha con Michela Murgia che, qualche tempo fa, aveva espresso dubbi nel vederlo andare in giro in divisa: «In quelle parole ho trovato un pregiudizio, posso dirlo? Non si giudica la gente dal saio». E sembra togliersi qualche sassolino dalle scarpe (pardon, dagli scarponi) anche con il suo predecessore, quel Domenico Arcuri che aveva guidato l'emergenza durante il governo Conte-bis: «Il mio è stato un approccio più dinamico», spiega, «che viene fuori da esperienze di tipo diverso. La struttura precedente era basata su Invitalia, una grande stazione appaltante. C'è gente che ha lavorato tantissimo, ma senza l'esperienza e l'organizzazione per gestire quel tipo di attività. Tuttavia ritengo che abbiano fatto il massimo in quelle condizioni». Però, a essere onesti fino in fondo, il vero merito di Figliuolo è un altro: le anticipazioni del suo libro, ieri, sono uscite praticamente ovunque. E, per il momento, nessuno si è sognato di ritiralo dagli scaffali.

michela murgia
domenico arcuri
Figliuolo vaccini Osho
francesco paolo figliuolo
matteo salvini con il generale francesco paolo figliuolo