IL GIOCO DELL’OCA DI FABIO FAZIO CHE DOPO RAI1 E RAI2 TORNA A RAI3 - "E' COLPA DELLA POLITICA, SONO DIVENTATO UN BERSAGLIO FACILE DEI POPULISTI. PER FORTUNA NESSUNO MI HA VOLUTO DIFENDERE. LE CRITICHE PER I COMPENSI E PER IL FATTO CHE MI PRODUCO DA SOLO IL PROGRAMMA? NON CAPISCO DOVE SIA LO SCANDALO. LO FANNO ANCHE SCOTTI, MARIA DE FILIPPI, FLORIS.  LA CORTE DEI CONTI HA DETTO CHE IL MIO PROGRAMMA COSTA LA METÀ DEGLI ALTRI E SI RIPAGA CON GLI SPOT" - SAVIANO SARA' L'OSPITE FISSO: "BISOGNA RECUPERARE LA FUNZIONE DEGLI INTELLETTUALI IN TV" (CIAO CORE!)

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FABIO FAZIO FABIO FAZIO

MARIA BERLINGUER per la Stampa

 

«Quattro anni e tre reti, il mio è l'unico programma della storia che ha fatto Raitre, Raiuno, Raidue e ora di nuovo Raitre, un ritorno a casa. La Rai ha altre tredici reti, quindi c'è ancora spazio per il gioco dell'oca. Per essere gentili, diciamo che è un fatto inusuale. Su Raiuno facevamo quasi 4 milioni di media, a Raidue Che tempo l'anno scorso è stato il programma più visto della rete. Non credo siano state le scelte editoriali a determinare il valzer nelle reti ma la politica, quando vieni attaccato centinaia di volte da importantissimi esponenti del governo qualche domanda te la fai».

FABIO FAZIO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO FABIO FAZIO PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

Fabio Fazio torna in onda domani su Raitre con Che tempo che fa, uno dei programmi più longevi della tv italiana, che quest' anno festeggia i 18 anni. Ospiti lo scienziato statunitense Anthony S. Fauci, l'immunologo Roberto Burioni, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il produttore sudafricano Master KG e la cantante Nomcebo Zikode per il fenomeno musicale Jerusalema.

FABIO FAZIO E LUCIANA LITTIZZETTO FABIO FAZIO E LUCIANA LITTIZZETTO

 

Presenza fissa Roberto Saviano. Qualcuno ha contato le volte che Matteo Salvini l'ha attaccata negli ultimi anni. 123. Praticamente un'ossessione. Quando è cominciata?

«Diciamo che è in buona compagnia, non è il solo politico ad avermi attaccato. Perché lo ha fatto? Non dovrei essere io a rispondere. Diciamo che le ragioni sono ascrivibili a un populismo diffuso, imperante, è molto più facile attaccare quando uno è noto, magari popolare. Diventa un bersaglio comodo.

 

FABIO FAZIO MARIA DE FILIPPI FABIO FAZIO MARIA DE FILIPPI

Sono stato trattato come avversario politico e per fortuna, non avendo una mia parte politica, non sono stato difeso da nessuno. La prendo come un segno di grande indipendenza e libertà. Ho scelto di difendermi con il lavoro e con i risultati. Non ho mai adoperato un secondo della trasmissione per parlare di me, ho un'etica del lavoro molto severa. Come mi ha detto Enzo Biagi alla fine conta quello che ti hanno insegnato mamma e papà».

 

Ma Salvini ha continuato a invitarlo?

FABIO FAZIO E LUCIANA LITTIZZETTO FABIO FAZIO E LUCIANA LITTIZZETTO

«Certo, chi fa tv pubblica non può non invitare i protagonisti della politica. Non è mai voluto venire, se cambierà idea sarò felice di ospitarlo, ho milioni di domande da fargli».

 

Uno dei cavalli di battaglia degli attacchi è stata la questione dei suoi compensi e soprattutto il fatto che lei si produca da solo il programma.

«Non capisco dove sia lo scandalo. Ho fatto quello che fanno tanti miei colleghi nel mondo e in Italia. Gerry Scotti, Maria De Filippi, Giovanni Floris. È un modo per avere il controllo totale del prodotto, la garanzia che investirai tutto quello che puoi nel programma. Sono convinto da sempre che la Rai dovrebbe consentire la nascita di tante piccole imprese sparse nel territorio.

 

QUANDO IL FATTO QUOTIDIANO FACEVA LE PULCI AL CONTRATTO DI FABIO FAZIO QUANDO IL FATTO QUOTIDIANO FACEVA LE PULCI AL CONTRATTO DI FABIO FAZIO

Aiutare i talenti a crescere. Se hai una casa editrice non devi avere le tue foreste. Sui costi segnalo che in una sentenza la Corte dei conti ha detto che Che tempo che fa costa la metà di qualunque altro varietà. Abbiamo fatto risparmiare milioni di euro all'azienda, il programma si paga con la pubblicità. Anche questa è stata una campagna diffamatoria, frutto del populismo. Distruggere è più facile di costruire, rottamare è più semplice e popolare».

 

fabio fazio duccio forzano fabio fazio duccio forzano

A proposito di populismo. Le elezioni hanno segnato una battuta d'arresto per il fenomeno? Lei come ha votato al referendum?

«Contro la mia natura sono pessimista. Il populismo non mi sembra, né in Italia né nel mondo, un fenomeno destinato a un rapido fallimento. Manca completamente la capacità di analisi, manca il pensiero, l'unica cosa che facciamo è consumare.

 

Avremmo dovuto e potuto approfittare di questo periodo per rimettere a posto tante cose invece ha prevalso ancora una volta l'egoismo e la bulimia. L'eccesso di semplificazione allontana dalla complessità delle cose. Quanto al referendum non ho votato. Ho trovato inaccettabile in sé la questione, l'idea di tagliare le istituzioni, ridurre tutto a una questione di costi non riesco a concepirlo. Sarò ottocentesco ma non ci riesco».

 

18 anni è un bel traguardo. Che novità ci sono?

FABIO FAZIO E LUCIANA LITTIZZETTO FABIO FAZIO E LUCIANA LITTIZZETTO

«Quando abbiamo cominciato eravamo l'unico talk show. Oggi ce ne sono tanti. Tutto si consuma in modo diverso. Cercheremo di raccontare come sempre la realtà attraverso i protagonisti della politica, della cultura, della scienza. Faremo il punto sulla pandemia con lo scienziato statunitense Anthony S. Fauci e l'immunologo Burioni, l'unico dall'inizio a dire che il Covid non era una semplice influenza.

fazio fazio

 

Abbiamo due pilastri della comicità: Luciana Littizzetto ed Enrico Brignano e sono molto contento di poter contare sulla presenza di Saviano. Al di là dell'amicizia decennale che ci lega, recuperare la funzione degli intellettuali in tv è fondamentale. E' un regalo per il pubblico e per la Rai. Avremo un andamento della puntata meno schematico, moltissimi collegamenti».

 

4000 ospiti, 1100 puntate. Che tempo che fa è il programma più social della tv, in estate ha avuto 150 milioni di visualizzazioni. Che significa?

fabio fazio roberto saviano fabio fazio roberto saviano

«La Tv di una volta non esiste più, ormai tutto è on demand. Una volta si rimaneva a casa ad aspettare il quiz di Mike Buongiorno. Ciascuno di noi vede i contenuti che vuole all'ora che vuole e sulla piattaforma che vuole. La fruizione è molto cambiata. Proprio per questo mi piacerebbe fare una storia agiografica della Tv, un programma disordinato da distribuire, perché no, anche sulle piattaforme»

 

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