“DOMANI”, CON LE NOTIZIE DI IERI – PERCHE’ CARLO DE BENEDETTI NON HA IMBARCATO NELLA NUOVA AVVENTURA EDITORIALE L’AMICO DI VILLEGGIATURA GAD LERNER, ASPIRANTE DIRETTORE? – FELTRI MOLLÒ “IL FATTO” PER LA LINEA A 5STELLE DI TRAVAGLIO - DOPO LA CACCIATA DI VERDELLI, GLI UNICI DUE CHE HANNO LASCIATO “REPUBBLICA” SI CHIAMANO STEFANO BENNI E PINO CORRIAS - QUALCHE MESE FA CDB AVEVA TENTATO DI RIACQUISTARE SOLO LE AZIONI DI ‘’REPUBBLICA’’, MA I FIGLI AVEVANO PREFERITO TRATTARE TUTTO L’IMPERO EDITORIALE E POI CEDERLO AGLI ELKANN

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GRILLO INCAPPUCCIATO CON BENNI

DAGONEWS

All’indomani della cacciata “all’americana” di Carlo Verdelli (otto ore per fare gli scatoloni), gli unici due giornalisti e scrittori che hanno girato i tacchi si chiamano Stefano Benni e Pino Corrias. Ezio Mauro, Lerner, Merlo, Manconi, Serra, etc. sono tutti, per ora, rimasti attaccati a Largo Fochetti. Poi, quando il prossimo 31 dicembre scadranno i loro contratti (sono tutti pensionati), vedremo quanti saranno, e a che compenso, riconfermati da Molinari.

 

carlo verdelli
gad lerner carlo de benedetti

La sorpresa maggiore è arrivata dal mancato invito di Carlo De Benedetti ad imbarcarsi nella nuova avventura editoriale all’amico di villeggiatura Gad Lerner, aspirante direttore. Dopo il no secco di Verdelli, l’Ing. ha puntato su Lucy Annunziata come grande firma, ma per ora non si hanno notizie. L’ex direttore dell’UffPost non è un carattere docile che “ascolta” (in fondo CDB, politicamente, è sempre stato un repubblicano, vicino ai La Malfa e Spadolini, perfetto quindi con Folli e Molinari).

 

pino corrias filippo ceccarelli

Meglio Stefano Feltri, più establishment, da sempre legato alla linea Bernabè-Gruber-Bildelberg con attovagliamenti serali al Ceppo, dove Lillibotox tramava di scalzare Chicco Mentana e diventare l’anchor-woman del TgLa7. Poi, un anno fa, è scoccata l’ora di Feltri, che aveva il peso della fattura quotidiana del “Fatto”, di farla finita con la lotta continua con Travaglio sulla linea politica del giornale (“Viva Conte!”) e, su consiglio anche di Mario Draghi che lo stima, si era esiliato sotto l’ala americana di Luigi Zingales.

 

“DOMANI”, CON LE NOTIZIE DI IERI

Antonella Baccaro per corriere.it

 

De Benedetti lancia «Domani», un nuovo giornale a sinistra Carlo De Benedetti

GAD LERNER LUCIA ANNUNZIATA

La nuova avventura editoriale dell’ex proprietario de la Repubblica, Carlo De Benedetti, il quotidiano Domani, ha visto la luce ieri con la costituzione a Torino della società omonima, con un capitale di 10 milioni, posseduta da due società, di cui azionista unico è l’Ingegnere, classe 1934. Presidente è Luigi Zanda, dimessosi da tesoriere del Pd, di cui rimane senatore.

 

Il formato

stefano feltri (4)

Sarà un foglio di 8/16 pagine, la cui uscita è prevista per l’autunno, su carta e web. Politica, economia e grandi inchieste, i temi che saranno trattati. Trentacinquenne il direttore, che quasi certamente sarà Stefano Feltri, già vicedirettore de Il Fatto quotidiano, oggi direttore del blog ProMarket.org. E da giovanissimi — è la promessa del fondatore — sarà composta la redazione.

 

lilli gruber franco bernabe otto e mezzo 1

Con l’eccezione, si racconta, di un editorialista, cui l’Ingegnere sarebbe legato da ragioni di affetto. Un modo per escludere che Domani voglia mettersi in concorrenza con Repubblica, magari sottraendole qualche grande firma, ipotesi circolata in questi giorni ma che viene esclusa dai ben informati.

 

La governance

Il consiglio di amministrazione della società è composto da Giovanni Canetta, capo del Family Office di De Benedetti, Federica Mariani, nota come ideatrice del Festival della tv di Dogliani, Massimo Segre, storico commercialista, Virginia Ripa di Meana, figlia di Vittorio già consigliere del Gruppo Espresso, e l’avvocata Grazia Volo. Oltre a Luigi Zanda, già consigliere per dieci anni del Gruppo Espresso, che dice di essere stato «sedotto dal coraggio di un uomo di 85 anni che scommette ancora su un’impresa fatta da giovanissimi».

bilderberg 2015 monti gruber elkann bernabe

 

Sarà l’AntiRepubblica? «Non è possibile: Repubblica è un prodotto unico, nato da una congiuntura straordinaria, con un vivaio di giornalisti di grande qualità e con la genialità di un direttore inimitabile». Zanda lascia la tesoreria del Pd sapendo «che i problemi economici non mancano, come in tutti i partiti, ma che c’è una struttura amministrativa solida». E precisa: «Non c’è nessun legame tra il Pd e il nuovo giornale, dove porterò i miei valori».

 

rodolfo carlo edoardo de benedetti con il paadre

La Fondazione

Intanto è iniziato l’iter per la costituzione della Fondazione Domani, presieduta dall’ingegner Carlo De Benedetti, alla quale andrà la proprietà dell’Editoriale quando lui non ci sarà più. Secondo indiscrezioni pubblicate dal sito Open, l’Ingegnere l’avrebbe annunciato con un’email a alcuni amici, con la nota: «Basta eredi!!!».

 

La cessione di Repubblica agli Elkann

Qualche mese fa l’editore aveva tentato di riacquistare direttamente le azioni di Repubblica, ma i figli avevano preferito trattare e poi cederle agli Elkann, che da tre anni erano già soci dei De Benedetti nella Gedi.

Carlo De Benedetti sul suo mega yacht con la moglie e la di lei figlia 00
Carlo De Benedetti zi
ezio mauro luigi vicinanza carlo de benedetti
rodolfo de benedetti
CARLO DE BENEDETTI
marco de benedetti paola ferrari
CARLO DE BENEDETTI JOHN ELKANN
carlo de benedetti con la moglie silvia monti cornacchia
CARLO DE BENEDETTI - LAURA ANTONELLI
RODOLFO DE BENEDETTI MONICA MONDARDINI JOHN ELKANN