“FINO A 18 ANNI TUTTI SCRIVONO POESIE, POI QUELLI CHE CONTINUANO A FARLO O SONO POETI O SONO CRETINI. PER NON RISCHIARE, PREFERIREI CHIAMARMI CANTAUTORE” – IN DUE LIBRI UNICI LE INFLUENZE LETTERARIE NELLE CANZONI DI DE ANDRE’ – IN BOCCA DI ROSA C’E’ OSCAR WILDE, “IO T' HO AMATO SEMPRE / NON T'HO AMATO MAI” RIPRENDE LIBERAMENTE IL CARME 5 DEL LIBER DI CATULLO – E POI CECCO ANGIOLIERI, ALVARO MUTIS, RIMBAUD E LA GUERRA DI PIERO, L’ANTOLOGIA DI SPOON RIVER E JACOPONE DA TODI…
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Antonio Lodetti per “il Giornale”
Ma i cantautori sono poeti? L' annosa questione è ormai dibattuta da anni attraverso diverse correnti di pensiero e ha investito tutti i più profondi cantautori, da Bob Dylan a Fabrizio De Andrè.
In Italia è proprio Faber ad accendere il dibattito, soprattutto per i collegamenti poetici e letterari legati alle sue composizioni. Per questo La Nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi ha deciso di ripubblicare i libri dedicati al cantautore - in collaborazione con la Onlus seguita da Dori Ghezzi. Si parte da Accordi eretici, originariamente pubblicato nel 1997 e da Volammo davvero del 2007, curato da Elena Valdini (che è anche curatrice della Onlus) con postfazione di Dario Fo.
I riferimenti poetici e letterari di De Andrè sono infiniti quanto la sua fantasia nel creare nuovi modelli estetici. Non copiava, come facevano altri, ma elaborava, smussava, scandagliava nel mondo della cultura e della letteratura e della poesia.
Uno dei casi più eclatanti è Amore che vieni amore che vai (che uscì come lato b del singolo Geordie, antica ballata folk inglese rielaborata con testo italiano, per dimostrare anch' essa la versatilità di Fabrizio) con la frase «Io t' ho amato sempre / non t' ho amato mai» riprende liberamente il carme 5 del Liber di Catullo. Colto e onnivoro manipolatore di parole, affabulatore nichilista, Faber si è sempre ispirato a qualcosa che l' ha toccato nel fondo per creare i suoi capolavori. Ispirazioni sia sacre che profane ma sempre e ineluttabilmente «alte».
Già a partire dal primo album, con Preghiera in gennaio, dedicata a Luigi Tenco e ispirata alla provocatoria poesia di Francis Jammes Preghiera per andare in Paradiso con gli asini; ma anche nella celeberrima Bocca di rosa c' è una citazione - del tutto lontana da questa - di un aforisma di Oscar Wilde: «si sa che la gente dà buoni consigli / se non può più dare cattivo esempio».
Nella sua opera ci sono anche versioni moderne di sonetti o poesie come S 'i' fosse foco, ripresa direttamente dall' opera di Cecco Angiolieri. Non possono certo mancare i poeti maudit francesi, soprattutto Rimbaud, che ispira con la sua Le dormeux de val la celeberrima Guerra di Piero e Baudelaire il cui fascino nichilista si sente in Morire per delle idee e La ballata dell' amore cieco. Quanta poesia ne La buona novella, direttamente ispirata dai Vangeli apocrifi ma non solo, perché nella cocente resa del dolore di Maria in Tre madri c' è un ampio riferimento a Jacopone da Todi.
I riferimenti di Fabrizio sono immensi e completamente diversi tra loro e si srotolano lungo i suoi dischi. Così Non al denaro non all' amore né al cielo è un peana - fatto di ballate commoventi e realiste - come Il suonatore Jones e Dormono sulla collina ai personaggi dell' Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters.
Tra i cantautori Faber ha molto amato Leonard Cohen (due personalità affini, tra le altre faber citerà la sua Seems So Long Ago, Nancy) e soprattutto George Brassens di cui ha ripreso alcuni brani come il cinico Il gorilla e Nella mia ora di libertà. Mentre tutto l' album Storia di un impiegato (che contiene queste due ultime canzoni e la deflagrante Il bombarolo, tanto cara ai giovani rivoluzionari) è liberamente ispirato a La centrale idroelettrica di Bretska di Evtusenko.
Non poteva mancare il maestro Dylan cui Faber ruba uno dei brani più cinici e surreali (insieme a Francesco De Gregori, con cui scriverà anche Canzone per l' estate) trasformando Desolation Row nella poetica e tetra Via della povertà e poi (con l' aiuto di Massimo Bubola, reinventa la countreggiante Romance In Durango in Avventura a Durango.
Non mancano certo nel suo repertorio le citazioni del folklore e della cultura popolare, come accade in brani che vanno da Volta la carta ad Ave Maria, che riprende un canto folk sardo ed è stata scritta dopo il rapimento di Fabrizio e Dori, senza parlare dell' intero album-capolavoro Creuza de ma. Insomma leggendo questi volumi e riascoltando queste canzoni si trova la complicata e geniale anima artistica e umana di Fabrizio, quel suo fustigare, amare, odiare, soffrire e ricordare al mondo intero che «tutti morimmo a stento».