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Luigi Grassia per “la Stampa”
A un primo sguardo superficiale questa è una storia che riguarda solo Kim Kardashian, la starlet americana famosa per le sue curve. Ma è anche una storia di portata generale che coinvolge i social media, il loro ruolo globale e la loro responsabilità nel comunicare informazioni sui farmaci.
È successo che la bella Kim ha messo in rete su Instagram un selfie con un medicinale per combattere la stanchezza mattutina (hashtag #morningsickness). Ha aggiunto un commento entusiastico su quanto quella medicina le faccia bene. E dato che i follower della Kardashian sono 42 milioni, ne è risultata una pubblicità enorme per il farmaco, ma senza le regole e le precauzioni che devono rispettare gli spot sui medicinali quando compaiono sui mass media ordinari.
KARDASHIAN - CLINTON -
Così si è mossa la Food and Drugs Administration (Fda), cioè l' ente federale che in America sovrintende al settore, e ha ordinato a Kim di cancellare la foto e il messaggio. Che però nel frattempo avevano ricevuto 434 mila «like» e un numero molto più alto di visualizzazioni.
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È da notare che la Fda si muove in un parziale vuoto legislativo: nei mesi scorsi è intervenuta più volte su casi simili riguardanti la pubblicità di farmaci su Facebook e YouTube, ma è controverso se la Fda abbia autorità sui messaggi personali (perché tali sono, formalmente, anche quelli diretti a 42 milioni di follower) che gli iscritti a un social network si scambiano fra loro: sui banner sì, di sicuro la Fda può intervenire, ma sui messaggi? Stavolta, grazie a Kim Kardashian, la notizia e la polemica sono esplose in pieno, e questo aiuterà a fare chiarezza, e non soltanto in America.
kim kardashian incinta del secondo figlio
