Massimiliano Parente per Dagospia
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Caro Dago, ha ragione Rocco Siffredi, quando propone a Selvaggia Lucarelli di girare una gang bang. O almeno una scena di sesso, anziché ammiccare a ogni selfie con le labbra protese e le tette in vista, e prima che da milf diventi una granny, il tempo passa in fretta.
Insomma, qual è la nuova frontiera del porno? Certo, sono molto gettonati e divertenti i video amatoriali, specialmente del genere ex girlfriends, dove c’è lei che inizia un rapporto orale guardando verso lo smarthphone di lui e fa «Però non farlo vedere a nessuno». Come no, appena mi lasci ti metto su Youporn. Tanto di lui non si vede un cazzo, solo il cazzo.
SELVAGGIA LUCARELLI
Il pregio dei video amatoriali, e anche il difetto, è che sono anonime. È anche il fallimento e il mistero di Periscope: nessuno lo ha usato per scopare in diretta. Eppure il nome era già lì, pronto a suggerirne il corretto uso, perché delle stronzate che dice la gente ci si stanca, tutti vogliono essere ascoltati e non sentire, ti mettono like e cuoricini per averne da te, come il grooming per il scimpanzé, per cui ti ritrovi a andare in streaming con cinque spettatori, tutti già amici tuoi, facevi prima a chiamarli con Facetime.
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Ma essendo il porno l’osceno, ossia ciò che è fuori dalla scena, ciò che non possiamo vedere, il punto sono le vip, le Very Important Porno, che non sono le pornostar. Alla fine di Sasha Grey ti interessa cosa pensa, è come se ci avessi già scopato migliaia di volte, per cui ti viene da leggere il suo romanzo e trovarlo bellissimo e notare che è nata lo stesso giorno di Albert Einstein. Sasha Grey non ha più un corpo, non può suscitare fantasie sessuali, adesso ha un cervello, perché non sta lì a giocarsela per fartela immaginare e annusare, ha già dato.
SELVAGGIA LUCARELLI
Invece sulle vip sei lì che ti arrovelli per sapere come lo fanno. La verità, vi prego, sull’amore? Macché, su come scopate. A volte, quando capita di vederne una, anche con funzione terapeutica, apotropaica. Tipo il video di Belèn messo in rete da un ex fidanzato, se lo è scaricato mezzo mondo (l’altro mezzo no perché sono mogli), e non so come sia possibile avere più fantasie sessuali su Belèn dopo averlo vista a letto, una salma è più viva.
selvaggia lucarelli
Viceversa le vere pornostar sono le ammiccanti. Selvaggia Lucarelli, smaltata di rosso con mani impeccabili e uno sguardo intrigante e un sorrisetto malizioso, è il vero sex symbol italiano, la vera pornostar negata, la più seguita, e si lamenta ogni giorno dei commenti sessuali e volgari sotto i suoi post, e per forza! Sono tutti incazzati neri, anche i negri. Se digitate andate sulla sua pagina Facebook, o digitate su Google il suo nome ci sono più foto sexy di Selvaggia che di Moana Pozzi. È fica, ma si deve sbrigare.
E Caterina Balivo? E Barbara D’Urso, che si ritocca il culo con photoshop, cosa aspetta? È ancora una strafiga a cinquantasette anni, ma facci vedere come sei a letto prima che caschi tutto.
selvaggia lucarelli
I personaggi pubblici dovrebbero regalare un video porno alla rete per toglierci il tormento, dovrebbe essere un obbligo per legge, lo suggerisco a Renzi. (A proposito, e la Boschi?) E fateci vedere, cosa vi costerà mai, dopo smetteremo di pensarvi sessualmente, ma forse cominceremo a amarvi. Non serve neppure fare un disegno di legge, basta un disegnino.
Baci,
Selvaggia Lucarelli 
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SELVAGGIA LUCARELLI 
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Massimiliano Parente
