"IO E MIA MADRE OGNI TANTO CI SCANNIAMO MA ABBIAMO TROVATO UN RITMO" - MAHMOOD RACCONTA LA SUA QUARANTENA: "CI ALLENIAMO MA A GIORNI ALTERNI. DORMO MALE, SCRIVO CANZONI MA NON MI VENGONO I RITORNELLI. HO AVUTO ANCHE UN BLOCCO NELLA LETTURA. NON BEVO E NON FUMO: HO PAURA DI ROVINARMI LA VOCE. TUTTI GLI ARTISTI SONO UN PO' DEI NARCISI. IO? OGNI TANTO MI GUARDO UN PO' TROPPO...” - VIDEO

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Marinella Venegoni per “la Stampa”

 

Alessandro Mahmoud in arte Mahmood, in realtà ha già sentito la necessità di raccontare la propria vita al tempo del virus. In queste settimane rintanate ha scritto Eternantena e da poco l' ha messa su YouTube («E non su Spotify, perché è una specie di regalo») per i seguaci.

mahmood sfera ebbasta fabri fibra charlie charles dardust

 

«Ciò che vedo qua con i miei occhi sembra la fine... Ho dato un calcio alla porta della cucina/ Da un mese e mezzo non vedo più un' anima... Guardo il sole e il mondo pregando Apollo/ Sai tu che ore sono? Quattro e non ho sonno». Nervosismo, insofferenza, insonnia. Ci si potrebbero riconoscere in tanti. Per un ragazzo di 28 anni è ancora più difficile che per il resto degli umani: ma l' idea di trasformare tutto in creatività si è fatta strada.

mahmood gabriele esposito

 

Come passa questi lunghi giorni, Alessandro?

«Sono giorni tutti uguali. Mi alzo tardissimo, rispondo alle mail, gioco un po' con Nintendo, poi mi dedico alla scrittura. All' inizio ho proprio avuto un blocco, poi la terza settimana mi è uscita questa Eternantena che non c' entra con l' album che sto preparando ma è un modo per stare in contatto con chi mi segue. E' la prima volta che registro a casa, sono abituato a scrivere sempre in giro. Provo anche a scrivere dei ritornelli per il futuro, poi quando li risento non mi piacciono. In breve, se ne va la creatività».

 

Però poi questa canzone è nata, e comincia con un «Vivrei come gli dei di Pompei».

Lei mette spesso nei testi rimandi inaspettati alla mitologia.

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«Sono appassionato di mitologia fin da piccolo. Anche in questo periodo sto leggendo Mithos di Stephen Fry, che racconta in maniera moderna i miti greci. Ora però ho avuto anche un blocco nella lettura. Così parlo con i miei amici con cui scrivo canzoni, e loro mi dicono che abbiamo tante strofe però mancano i ritornelli. Il ritornello è sempre uno sbattimento: essendo l' apice, nell' indie come nel rap e nel pop, è il focus della canzone».

 

Con Soldi il ritornello è andato piuttosto bene... E così quando non scrive cosa fa?

«Ho scaricato Houseparty. E' una app che ti permette di connetterti in videochiamate con fino a 8 persone. Una specie di Grande Fratello, entrando vedi quelli che stanno parlando e ti inserisci».

 

Ma poi è in casa con la sua mamma, Anna. Come va la convivenza?

«Ogni tanto ci scanniamo ma abbiamo trovato un nostro ritmo. Tutti e due ci alleniamo, ma a giorni alternati. Quanti anni ha? 57, è stata fortunata con il DNA, non ha una ruga. Però ha la fissa dei dolci, li mangia e io la sgrido».

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Chi cucina?

«La mamma mi ha cucinato le lasagne e le fa buonissime.

Anch' io faccio, ma cose basiche: uova, insalate, bistecche. E' difficile perché abbiamo i ritmi sballati. Io vado a letto all' 1 e mi addormento alle 5, poi mi sveglio alle 2 e faccio colazione, lei pranza. Ho un fuso americano, ma mi dà fastidio svegliarmi alle 2, sento tanto la mancanza del tempo perduto».

 

Guarda la tv?

«Più che altro le serie, su Netflix. Una delle ultime è Elite, spagnola, che parla di un omicidio ai tempi del college. In realtà guardo poco anche le serie: se vedi una puntata devi andare avanti e diventa una schiavitù. Poi guardo la cronaca delle brutture che viviamo. Resisteremo. Abbiamo la responsabilità di rispettare quelli che rischiano la vita tutti i giorni, ho un caro amico medico, vedo le foto che posta, e mi racconta. Bisogna aspettare e rispettare, la gente sta morendo. Alla fine, in casa, siamo come bambini che non sono mai felici».

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Bisogna imparare a trovare un po' di felicità dappertutto.

«Usciremo diversi da questa esperienza. Da quando sono in casa non bevo e non fumo.

Tendo ad aver paura di rovinarmi la voce»,

 

Quale è il suo personaggio mitologico preferito?

«Forse Narciso. Ci sono varie versioni sulla sua fine: mi piace quella secondo la quale non è morto annegato, ma un dio per pietà visto che si guardava sempre nel lago e si piaceva, lo ha trasformato in un fiore, appunto il narciso».

 

Tutti gli artisti sono un po' dei narcisi. Lei?

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«Ogni tanto mi guardo un po' troppo».