"NON SONO PIU’ LA EVA DEI CESARONI" - ALESSANDRA MASTRONARDI PARLA DELLA SERIE THRILLER AMBIENTALISTA SU PARAMOUNT+ DI CUI E’ PROTAGONISTA: "LASCIARE 'I CESARONI' FU UNA MIA SCELTA, QUELLO STRAPPO NON FU FACILE. DI ERRORI NE HO FATTI. MA MI SONO SEMPRE RIALZATA. NESSUN RIMPIANTO, TUTTO È SERVITO DA LEZIONE" - IL NO A UNA PUBBLICITÀ: "NON È CHE DIVENTI PIÙ FELICE SE IL TUO CONTO IN BANCA HA TANTI ZERI…” (FELICE NO, MA AIUTA A PAGARE LE BOLLETTE) - VIDEO

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Adriana Marmiroli per “la Stampa” - Estratti

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Ci sono personaggi di cui è difficile liberarsi. Per molti se non per tutti Alessandra Mastronardi continua a essere la Eva ragazzina de I Cearoni.

 

Eppure sono passati più di 10 anni e la liceale di allora di film e serie tv ne ha fatti decine, e con tenacia ha perseguito una carriera internazionale (film con Allen, con Johnny Depp), per cui ha scelto di vivere a Londra per otto anni. «È una questione di prospettiva - spiega un po' rassegnata -. Chi ti propone nuovi ruoli continua a guardare a quel passato e di te non riesce ad avere una visione diversa da allora».

 

Anche per questo, oggi, è così orgogliosa della serie One Trillion Dollars, produzione tedesca che Paramount+ lancia dal 23 novembre e di cui è la coprotagonista: è un ruolo diverso e adulto, importante per una svolta.

 

Di che si tratta?

«È un eco-thriller un po' alla Dan Brown, con una forte attenzione ai temi ambientalisti: un ragazzo di Berlino, un rider, eredita una montagna di denaro: mille miliardi di dollari, che arrivano da un lascito d'epoca rinascimentale.A condizione però che li usi per salvare il mondo.

 

(...)

 

Mai fatto scelte professionali motivata dal guadagno?

«Ricordo il mio primo no importante: una pubblicità. Mi offrivano davvero tanto per pochi minuti (si trattava di un marchio di abbigliamento).

Ma non mi corrispondeva.Non è che diventi più felice se il tuo conto in banca ha tanti zeri».

 

(...)

 

Ha vissuto a lungo a Londra: come mai?

«Ci sono arrivata dopo il film con Woody Allen: volevo imparare l'inglese, pensavo a una carriera internazionale e avevo un agente a Los Angeles e a Londra. Oltre a voler vincere il pregiudizio che riguarda gli attori italiani. Ma volevo anche ritrovarmi, essere me stessa, non fare solo quello che gli altri si aspettavano da me. Ma è un cerchio che ormai si è chiuso».

 

 

(…) Lasciò «I Cesaroni» prima che la fiction chiudesse: nessun rimpianto?

«Fu una mia scelta. Sono parecchio riflessiva e quando decido non torno indietro, anche se fare quello strappo non fu facile. Ma non è stato l'unico nella mia carriera. Se sei in alto, cadi da un'altezza maggiore e ti fai più male. Di errori ne ho fatti. Ma mi sono sempre rialzata. Nessun rimpianto, quindi, tutto è servito da lezione. E oggi so di potermi complimentare con me stessa: a 37 anni mi sento consapevole: di me e di quello che voglio dalla vita e dal mio lavoro».

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