Spia milanese

I grandi nomi ci saranno tutti. Ma proprio tutti. Il programma dettagliato è ancora in elaborazione, ma le indiscrezioni sugli invitati al Festival del Giornalismo 2010, dal 21 al 25 aprile a Perugia, iniziano a girare per le redazioni. E grande è l'invidia di chi nella lista non è per ora incluso.

Anche perché oltre ai principali nomi del giornalismo nostrano, complici i media partner Corriere della Sera, Repubblica e Sole 24 Ore insieme, arrivano parecchie firme di primo piano internazionali, giovani innovatori, talenti poco sprecati e dal prossimo anno il Festival potrebbe anche aprire edizioni in capitali straniere grazie agli sponsor Unicredit, Enel, Sky e alle collaborazioni con Associated Press, Reuters, Columbia University e London School of Economics.
Tanto che già da aprile l'evento cambia nome in International Journalism Festival (www.journalismfestival.com). Non devono disperarsi gli esclusi, però. Il programma è ancora in costruzione. Anche se la maggiore attenzione è rivolta all'estero, ai giovani e all'innovazione dei media.
Per questo la lectio magistralis in italiano, tenuta da Eugenio Scalfari nel 2008 e da Sergio Romano nel 2009, stavolta è affidata a Luca De Biase, responsabile dell'inserto Nòva del Sole 24 Ore e guru di internet. Quella in inglese è invece appannaggio di Paul Steiger, ex direttore del Wall Street Journal e fondatore di Pro Publica, il sito di giornalismo investigativo finanziato da filantropi. Tra gli eventi speciali, le serate teatrali di Gian Antonio Stella del Corriere della Sera, Fabrizio Gatti dell'Espresso, Marco Travaglio che con Peter Gomez e Luca Telese presentano Il Fatto.

Dall'Inghilterra vengono Richard Sambrook, direttore mondiale di BBC News, John Lloyd, editorialista del Financial Times, Peter Stothard, ex direttore del Times attualmente responsabile del Times Literary Supplement, ed Adrian Michaels, ex corrispondente dagli Stati Uniti e ora responsabile Esteri del Daily Telegraph. Dagli Stati Uniti Betty Wong, direttore mondiale di Reuters, Dexter Filkins, giornalista del New York Times e premio Pulitzer 2009, che viene intervistato da Beppe Severgnini del Corriere della Sera. Dal Qatar Moeed Ahmad, responsabile nuovi media di Al Jazeera.

Tra gli italiani già in lista sul sito appaiono Riccardo Barenghi (La Stampa), Dario Di Vico (Corriere della Sera), Massimo Franco (Corriere della Sera), Gad Lerner (La 7), Luca Mastrantonio (Il Riformista), Ezio Mauro (Repubblica), Enrico Mentana, Massimo Mucchetti (Corriere della Sera), Ranieri Polese (Corriere della Sera), Mario Tedeschini Lalli (Kataweb), Gianni Mura (Repubblica), Marco Pratellesi (Corriere della Sera), Barbara Schiavulli (L'Espresso), Giuseppe Smorto (Repubblica), Gianni Valenti (Gazzetta dello Sport), Alessio Vinci (Mediaset), Marco Zatterin (La Stampa).

Il fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari dovrebbe conversare sul Novecento con Walter Veltroni e Giuseppe Tornatore. Gianfranco Fini potrebbe aprire il Festival con l'editorialista del Tempo Angelo Mellone sul futuro della libertà. Il direttore di Libero Maurizio Belpietro interverrebbe ad un incontro sulle finanze vaticane con Giacomo Galeazzi della Stampa, Gianluigi Nuzzi di Libero e Guy Dinmore del Financial Times.
Francesco Merlo, grande firma di Repubblica dopo vent'anni al Corriere, dovrebbe colloquiare coi fotografi Ferdinando Scianna e Oliviero Toscani, mentre l'ex ambasciatore all'ONU e a Washington Sergio Vento discuterebbe insieme al politologo di Sciences Po Marc Lazar.

Nutrita anche la presenza femminile. Dalle direttore Tiziana Barghini (Reuters Europa), Bianca Berlinguer (Tg 3) e Flavia Perina (Secolo d'Italia) alle firme di costume Maria Laura Rodotà (Corriere della Sera) e Caterina Soffici (Il Riformista), alla politologa bolognese Sofia Ventura, nota per le sue posizione sul sito di Fare Futuro, e alla scrittrice Benedetta Tobagi, autrice del libro sul padre Walter.

Massima attenzione ai giovani talenti italiani con Francesco Rigatelli, che dopo aver collaborato con tanti giornali, tra cui il Corriere della Sera, ora scrive per La Stampa e fa parte di Nova 100, il gruppo di ricercatori, innovatori e creativi del Sole 24 Ore, proprio come Luca Conti, blogger fondatore di Pandemia e superconsulente di tante aziende per internet.
Ritornano per il secondo anno anche Francesco Piccinini, il giovane napoletano che vive a Parigi scelto da Carlo Revelli per dirigere Agora Vox, e Tommaso Tessarolo, capo di Current Tv ed esperto di come internet cambia la televisione. Insieme a loro, trovano spazio le invenzioni internazionali dell'informazione in rete.

David Cohn di Spot.us. Julian Assange di Wikileaks. Josh Young dell'Huffington Post. Naseem Tarawnah di 7iber.com, esperimento di citizen journalism giordano. Portnoy Zheng di Global Voices in cinese. Mohamed Najem di Social Media Exchange. Andrew Gregson di Media 140. Mark Glaser di Mediashift. Fabrice Florin di News Trust.
Insomma, tra grandi firme, giovani e discussioni internazionali, il futuro del giornalismo in aprile passa da Perugia. Se ne sono accorti anche all'estero, da dove arrivano migliaia di prenotazioni e richieste di ragazzi per partecipare al Festival. In Italia inizia ad aumentare oltre che l'interesse dei media, pure quello dei politici e certamente degli sponsor. Come Andrea Scrosati, attivissimo vicepresidente di Sky, che vuole portare a Perugia tutta la squadra dei giovani giornalisti di Sky Tg24.