LA VERSIONE DI MUGHINI – "ENTRO DOMANI GIUSVA FIORAVANTI E FRANCESCA MAMBRO, CONDANNATI IN VIA DEFINITIVA QUALI AUTORI DELLA STRAGE DI BOLOGNA, DOVREBBERO PAGARE ALLO STATO ITALIANO POCO MENO DI DUE MILIARDI E MEZZO DI EURO. A ME QUELLA PENA ACCESSORIA SEMBRA UNA CIALTRONATA CHE OFFENDE IN PRIMIS LE VITTIME". ECCO PERCHE'

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Giampiero Mughini per Dagospia

 

GIAMPIERO MUGHINI GIAMPIERO MUGHINI

Caro Dago, nel mare magno di mail inutili o narcise che ricevo, di gente che mi invita a leggere un loro articolo o a presenziare all’inaugurazione di un loro lavoro, spiccano le mail che ricevo da un valoroso giornalista, Massimiliano Mazzanti, uno che ha coperto per l’edizione online del “Secolo d’Italia” la vicenda rovente e drammaticissima della bomba esplosa alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, o per essere ancora più precisi: la vicenda dell’attuale processo a Gilberto Cavallini, un presunto terzo complice di Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, i due militanti dei Nar condannati in via definitiva quali autori della strage. Sono (in ottima compagnia) tra quelli che non credono minimamente alla colpevolezza di Fioravanti e Mambro.

 

Sono molto curioso a quello che dirà in proposito il famoso terrorista Carlos, la cui testimonianza al processo contro Cavallini parrebbe sia stata accettata dal tribunale di Bologna. Ma c’è un altro particolare su cui si sofferma Mazzanti nell’ultimo articolo che ha avuto la cortesia di mandarmi.

valerio fioravanti francesca mambro valerio fioravanti francesca mambro

 

Sul fatto che domani scade una pena accessoria decisa dal tribunale che ha condannato Fioravanti e Mambro. E’ un particolare che non ha l’eguale nella giurisprudenza italiana, pur ricca di decisioni avverse a terroristi “rossi” e “neri”. Entro domani i due ex-Nar dovrebbero pagare allo Stato italiano due miliardi 354 milioni e 463 mila euro a compensare almeno simbolicamente il danno che hanno fatto al nostro Paese, le vite che hanno tolto a uomini e donne che in quel momento sostavano nella stazione di Bologna sventrata dall’ordigno criminale. Avete letto bene, poco meno di due miliardi e mezzo di euro.

 

MAMBRO E FIORAVANTI MAMBRO E FIORAVANTI

Solo che ieri come oggi Mambro e la Fioravanti quei soldi non ce li hanno. Lavorano entrambi nella sede del Partito radicale e credo tutti e due superino a stento i 2000 euro netti al mese. Non una gran cifra. Certo, ha ragionato il tribunale bolognese, epperò possono pagare quella cifra a rate. Ad esempio 400 euro al mese da prelevare dagli stupendi di tutti e due. In questo caso, ha ragionato Mazzanti, ci vorrebbero qualcosa come 490mila anni per estinguere il debito. E siccome mi pare di capire che il debito passa di generazione in generazione, i figli nipoti e pronipoti e così via dicendo di Fioravanti-Mambro ne avranno per parecchi millenni. Che ve ne pare?

 

Mambro e Fioravanti Mambro e Fioravanti

A me quella pena accessoria sembra una cialtronata che offende in primis le vittime. Non c’è stata alcuna pena accessoria - mutato quel che è da mutare - per quanti hanno annichilito la scorta di Aldo Moro, né per chi ha sparato alle spalle del mio amico Walter Tobagi che stava andando al suo lavoro. Perché questa reboante - ma in realtà grottesca - pena accessoria contro i due ex-Nar, contro due che avevano confessato tutti i loro crimini di ascendenza politica e che ne hanno pagato il prezzo computato in anni di galera? Che significato ha una tale richiesta economica a danno di due che guadagnano ciascuno mille euro al mese? Ditemi voi se mi sbaglio, o se provate anche voi la mia stessa ripugnanza contro una tale cialtronata.

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