L'INDAGINE DELLA PROCURA DI GENOVA SUL CROLLO DEL PONTE POTREBBE SCONTRARSI CON IL SEGRETO DI STATO APPOSTO SUL CONTRATTO DI CONCESSIONE - I PM, OLTRE A TUTTI GLI ATTI SULLA MANUTENZIONE, GLI HARD DISK E LE MAIL, CHIEDONO DI AVERE COPIA INTEGRALE DI QUELLA INTESA E SONO PRONTI A RICORRERE ALLA CONSULTA

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Sara Menafra per “il Messaggero”

 

il ponte di genova e le case sottostanti il ponte di genova e le case sottostanti

L' indagine della procura di Genova potrebbe presto trovarsi di fronte uno scoglio difficile da scalare. Stando ai primi contatti informali con Società Autostrade, ai quali ieri è seguita una seconda delega affidata alla Guardia di finanza genovese, il contratto di concessione dell' arteria Genova Savona contiene alcuni omissis ai quali corrisponderebbero decreti di segretezza. I pm, oltre a tutti gli atti sulla manutenzione, gli hard disk e le mail, chiedono di avere copia integrale di quella intesa.

 

GLI OMISSIS

E l' indicazione, che ora è sottoposta a ulteriori verifiche, parlerebbe di un vero e proprio segreto di stato su alcune parti, la massima tutela che la legge prevede per un atto, visto che lo pone il presidente della Repubblica e solo lo stesso presidente può cancellarlo con un decreto.

il ponte di genova e le case sottostanti il ponte di genova e le case sottostanti

 

È un fatto pubblico che, in passato, a chiedere l' accesso a tutti gli allegati relativi alla concessione era stata Anac e il ministero dei Trasporti aveva rifiutato l' accesso, spiegando, però, che si trattava di contratti di natura commerciale, riservati.

Gli omissis di cui si parla sarebbero, invece, di altra natura e potrebbero costringere il pool formato dagli aggiunti Paolo D' Ovidio e Ranieri Miniati e dai pm Walter Cotugno e Massimo Terrile, la procura ad avviare una lunga e incerta procedura che, se tutte le porte dovessero essere sbarrate, finirebbe con un ricorso alla Corte costituzionale.

il crollo del ponte morandi a genova il crollo del ponte morandi a genova

 

I CONTROLLI

Altro profilo che sia la procura, sia la commissione ministeriale voluta dal sottosegretario Edo Rixi, stanno valutando è il comportamento che il ministero dei Trasporti ha avuto nel controllare il concessionario. Il decreto legislativo del 2011 e la riforma del 2012 hanno infatti portato presso il Mit le competenze di controllo che in passato faceva Anas. La nuova legislazione, però, limita molto il ruolo di questo nuovo ufficio. In linea generale, il decreto del 2011 stabilisce che le ispezioni ministeriali vengono fatte sulla base della casistica di pericolosità dei tratti stradali.

 

Ma anche nelle aree considerate delicate si limita alla segnaletica, l' illuminazione, le aree di sosta. Le verifiche trimestrali sullo stato dell' opera avrebbero dovuto essere regolate da regolamenti attuativi mai licenziati: un ritardo che, se dovesse essere dimostrata la responsabilità del concessionario, allargherebbe il campo anche all' omesso controllo del ministero.

il crollo del ponte morandi a genova il crollo del ponte morandi a genova

 

I PERITI

I periti della procura, Pier Giorgio Malerba e Renato Buratti, hanno il compito di valutare anche il terreno sottostante al viadotto, aspetto su cui influiscono anche le costanti piogge, per capire se sia stato il pilone a cedere, tirando giù prima di tutto lo strallo numero nove. Mentre da Napoli arriva la notizia di una denuncia contro ignoti depositata proprio in Procura a Genova dall' avvocato Antonio Cirillo, su incarico di due delle quattro famiglie dei ragazzi di Torre del Greco (Napoli) deceduti nel crollo del ponte mentre si recavano in vacanza a Barcellona, Giovanni Battiloro (29 anni) e Matteo Bertonati (26).

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