40 ANNI SENZA CARLA LONZI - NON C’È LATO DELLA VITA CHE LA SCRITTRICE NON ABBIA PORTATO SUL BANCO DEGLI IMPUTATI, A PARTIRE DAL SESSO - BARBARA COSTA: “AVEVA CAPITO CHE TUTTO NELLA STORIA SI FONDA SULLA SUPREMAZIA DEL PENE: L’UOMO SOGGIOGA LA DONNA PERCHÉ È IN QUESTO RIFLESSO, DI POTERE, CHE IL PREDOMINIO ERETTILE INNALZA IL SUO VALORE. AMMETTEVA IL DIVORZIO, MA LO ISOLAVA A ‘CORRETTIVO STORICO DEL MATRIMONIO’. E RIFIUTAVA IL MATRIARCATO ‘MITICA EPOPEA DI VAGINE GLORIFICATE’…”

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Barbara Costa per Dagospia

 

carla lonzi

“IO sono IO non per quanto gli altri mi hanno permesso, ma per quanto mi sono permessa da me stessa. O mi si risponde sullo stesso piano, o è meglio si stia zitti. Così sono stati zitti tutti”. C’è stato un tempo, in cui qui in Italia, e fuori… se la sono fatta sotto, tutti, e per le parole scritte di una singola persona.

carla lonzi sputiamo su hegel

 

Questa persona è Carla Lonzi, morta il 2 agosto di 40 anni fa, autrice di libri che sono bombe che fanno saltare in aria chiunque vi si avvicini. Libri che è mezzo secolo che hanno visto la luce, ma che saranno nuovi, e pronti a incendiarti la mente, pure fra altri 50! Perché non siamo granché progrediti, peggio, stiamo regredendo, rispetto a quando Carla Lonzi si è giocata tutto per mettere ogni cosa a sconquasso.

 

carla lonzi (2)

Non c’è lato della vita e della struttura sociale per come la conosciamo che Carla Lonzi non ha portato sul banco degli imputati. Senza appello. Non si salva niente, del rapporto tra uomo e donna, e donna e donna, uomo a uomo, e di ciascuno con sé. A cominciare dal sesso. Se il mondo (la parte occidentale, ma poi non è che altrove stiano meglio, anzi) è ordinato a norma e sembianza maschile, a privilegio e funzione maschile, secondo Carla Lonzi non c’è per la donna nessuna liberazione, e la colpa è dell’uomo. E della donna!!!

carla lonzi taci anzi parla

 

Tu, donna, puoi prendere atto di un mondo a regola maschile, la cui base è la procreazione fra pene e vagina posti in una famiglia a comando patriarcale. Stop. Le cose stanno così, ogni realtà è da secoli basata (e si basa!!!) sul pene che ingravida l’utero su cui le padrone solo di recente attuano un controllo. Gestione che non può bastare. Tutto ma davvero tutto nella Storia si fonda sulla supremazia del pene e su una donna che in passato nulla contava e che da un po’ conta, e nondimeno in stato secondario: l’uomo soggioga la donna perché è in questo riflesso, di potere, che il predominio erettile innalza il suo valore.

pietro consagra (2)

 

Predominio che nel sesso si spiega appieno: i dogmi dell’imene, di verginità femminile, di figli che devono essere di padre certo e guai sennò, della donna come e se deve godere, di un pene grosso e abile: sono miti maschili e, dal punto di vista femminile… delle gran rotture di c*glioni. Anche le parolacce sono idea e a metro maschile. Ogni insulto per deviazioni dall’eterosessualità e dalla monogamia è creazione maschile a difesa del fallo-impero a cui le donne da ancelle si son colpevolmente assise.

 

La donna è p*ttana per un concetto che è dell’uomo: non esiste il p*ttano, si sa, esiste il seduttore e comunque che un uomo ponga il pene in più vagine è vanto ma una donna la cui vagina ospiti di suo gusto più peni è tr*ia. Costrutti formativi che ti inculcano dalla nascita: sei nata femmina? Sei educata a "donna" cioè a "serva".

carla lonzi rivolta femminile (2)

 

Ti assegnano un bambolotto, ti dicono che è tuo figlio, ci giochi a curarlo. Ti alleni a madre, “a disacculturarti, nell’attesa di incontrare l’"uomo"…”. Carla Lonzi non salva l’aborto, nel senso che lo ammette, sì, ma l’aborto mai porrà uomo e donna sullo stesso piano. Carla Lonzi ammette il divorzio, ma lo spregia e isola a “correttivo storico del matrimonio”. Una donna sola – ma non senza uomini, con tutti i partner che vuole, ma che non sposa, con i quali non procrea – è enorme sfida a un sistema atto a ostacolarla. La rispettabilità sociale che assicura e specchia l’essere in coppia è – fa – più agio.

 

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“Non esiste la meta, esiste il presente”. Carla Lonzi aumenta carne da bruciare sulle sue pagine. Non ci sono “donne liberate, non in questa civiltà, semmai donne decolonizzate” e sono quelle che mettono in discussione il posto che l’uomo stabilisce per loro, ma che non sono libere, perché esse si ribellano contro ciò con cui devono fare i conti di continuo. Non c’è libertà, se non quella di dire NO. NO al matrimonio, NO a un sesso fatto come approva l’uomo. Godi perché un pene è nella tua vagina? Non godi in te e per te, ma perché così t’hanno ammaestrata.

 

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Come può la vagina godere tanto di un pene se un clitoride ha più radici nervose, ed è il clitoride che stimolato (a lingua!!!!) ti dà orgasmi a ripetizione? Carla Lonzi rifiuta di definire “masturbazione ogni atto sessuale che non sia il coito”. È sesso. Carla Lonzi rifiuta il matriarcato “mitica epopea di vagine glorificate”. Per lei, “tutti i salvatori del mondo sono patriarchi, ma il mondo per quella via non si salva”. Unica via è instaurare, tra PERSONE, inediti rapporti di “verità reciproca”. Scrive: “La donna non ha bisogno di apprezzarsi con le attenzioni che l’uomo le rivolge”.

 

carla lonzi rivolta femminile

Di conseguenza… ma che ti fischi, zoticone? E tu, donna, che ti commuovi con lui in ginocchio che ti chiede di sposarlo? E ti dà l’anello! Idiota, lo vuoi capire o no che stai passando dall’arbitrio di un (pene) padre a quello di un (pene) marito? Ti stai creando il tuo inferno. Lo vuoi? Stacci, ma ti voglio vedere quando la libertà busserà tra le tue cosce, con altro sesso, magari senza sentimento, il quale è sbagliato per la donna solo perché lo dice l’uomo. 'Fanc*lo Freud, 'fanc*lo il padre salvatore! “I padri sono uomini come gli altri”, mediocri, incapaci di badare a sé stessi: da chi ti devono proteggere, e da che???

 

pietro consagra

Carla Lonzi non separava quanto diceva e scriveva da quanto lei viveva. Le sue prese di posizione incisero sul rapporto con Pietro Consagra, lo scultore, il quale io mi chiedo con che aspettative abbia accettato di registrare e far pubblicare trascritte nel libro "Vai Pure" le liti con la Lonzi. Carla lo massacra, lui ne esce da bambinone petulante, il peggiore prototipo del maschio. In una relazione ormai logora, è lei che lo mena, a parole, ed è lei che lo sovrasta: “Mi devo camuffare? Devo tacere? Io sto in piedi da me stessa, tu no! Tu hai bisogno di essere accudito, lusingato, io no! Tu vuoi una mamma, che ti dica ‘bravo’. Invece io voglio vedere cos’è la vita senza avere te come incubo quotidiano!”.

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