UN ALGORITMO CI SEPPELLIRÀ – FRANKLIN FOER E I “NUOVI POTERI FORTI”: “GOOGLE, FACEBOOK, APPLE E AMAZON USANO LE INFORMAZIONI CONTRO DI NOI, PER RENDERCI DIPENDENTI DAI LORO SITI" (SAI CHE SCOPERTA) – "LO SPIRITO PIONIERISTICO DELLA RETE NON ESISTE PIÙ: OGGI L’OBIETTIVO DEI GIOVANI IMPRENDITORI È ESSERE ACQUISITI DAI GIGANTI” – “IL GIORNALISMO? L’UNICA SOLUZIONE SAREBBE DIVORZIARE DA FACEBOOK. ZUCKERBERG È CONTRO IL LIBERO ARBITRIO PERCHÉ…”

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franklin foer 8 franklin foer 8

Riccardo De Palo per  “il Messaggero”

 

«Quei colossi usano Internet contro di noi»

 

Mister Foer, quali sono I nuovi poteri forti?

«Ci sono quattro aziende che ormai sono entrate a far parte profondamente nelle nostre vite quotidiane: Google, Facebook, Apple e Amazon: queste aziende sono con noi ogni giorno, da quando ci alziamo la mattina a quando andiamo a letto la sera; e poiché sono onnipresenti, hanno acquisito un enorme potere, non solo economico, ma anche sul nostro futuro di esseri umani».

franklin foer i nuovi poteri forti franklin foer i nuovi poteri forti

 

Lei scrive che la tecnologia sta distruggendo una delle nostre capacità più preziose, quella di meditare. Come è potuto succedere?

«Quando queste aziende raccolgono ogni dato possibile e immaginabile su di noi, in realtà ottengono un' immagine molto chiara di quella che è la nostra mente, e quindi anche di ciò che ci spaventa e ci provoca ansia; e tutte queste informazioni vengono poi usate contro di noi, per renderci dipendenti dai loro siti e dalle loro tecnologie».

 

Lei parla molto anche del tema della posizione dominante di queste compagnie. Crede che il web vada regolamentato?

mark zuckerberg summit learning 8 mark zuckerberg summit learning 8

«Quando abbiamo creato Internet è stato come se avessimo deciso di sospendere la Storia. Negli ultimi 50 anni abbiamo capito l' importanza dei governi e dei loro processi legislativi, che consentono di avere un mondo più sicuro, meno oggetto di sfruttamento e manipolazione; ma con Internet è come se avessimo deciso di sospendere questa tradizione. Ora stiamo cominciando a vederne le conseguenze».

MARK ZUCKERBERG E IL #FACEBOOKDOWN MARK ZUCKERBERG E IL #FACEBOOKDOWN

 

È rimasto qualcosa dello spirito pionieristico della Rete degli esordi, quando il web era uno spazio di libertà?

«Purtroppo no, quello spirito non esiste più. Ho parlato a tanti giovani imprenditori del settore delle tecnologie: il loro obiettivo, in realtà, è di essere acquisiti dai giganti».

 

Oggi la massa di informazioni a disposizione non è mai stata così ingente. Ma a quale prezzo?

«Internet è un miracolo, un vero trionfo nella storia dell' ingegneria. Il problema è che spesso ci sentiamo annegare, perdiamo le coordinate, di fronte a una tale mole di dati. E questo crea un ecosistema all' interno del quale i demagoghi possono sfruttare la nostra confusione».

 

apple face id 5 apple face id 5

Jarett Kobek ha scritto recentemente un romanzo, Io odio Internet, in cui si sostiene una tesi: tutti noi crediamo di usare un servizio usando i social network, mentre in realtà siamo noi il loro valore aggiunto. Si trova d' accordo?

«Sì, assolutamente. Gmail o Facebook possono sembrare un affarone, perché non c' è un prezzo in denaro per farvi parte, ma il costo (che ci viene tenuto nascosto) è invece reale. Noi non sappiamo, per esempio, come vengono utilizzati i dati raccolti da Facebook. Tutti questi sistemi vengono usati per manipolarci».

donald trump apple donald trump apple

 

I social network stanno già decidendo i vincitori delle elezioni?

«Il verbo decidere è un termine piuttosto forte e forse non arriverei a dire tanto. Tuttavia io sto seguendo la nuova campagna elettorale di Donald Trump per il rinnovo del mandato presidenziale e posso dire che sta spendendo milioni di dollari su Facebook. Non per comprare spazi pubblicitari, ma per raccogliere dati. I social media sono ormai parte delle campagne elettorali; e Facebook è una macchina per la manipolazione.

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Abbiamo visto come la Russia l' ha utilizzata negli Usa, per aumentare i conflitti sociali, sfruttare i sentimenti di razzismo, generare confusione. Ora, tutto questo ha deciso il risultato elettorale? Forse no, ma di sicuro ha influito».

 

C' è un modo di arginare le fake news, di creare un pubblico di lettori consapevoli e capaci di discernere il vero dal falso?

«Difficile dirlo, non è una cosa che può avvenire dall' oggi al domani. Quando io leggo una notizia su Twitter che conferma le mie opinioni personali - o anche i miei pregiudizi, se vogliamo - inevitabilmente, ci clicco. È umano e comprensibile cliccare su una cosa a cui vogliamo credere».

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Parliamo di giornalismo e del virus della viralità. Come si sta trasformando l' informazione? E quali rischi corriamo?

«Il nuovo giornalismo purtroppo è diventato dipendente da Facebook e da Google per le proprie fonti e le proprie risorse economiche. I giornalisti naturalmente amano scrivere ciò che viene effettivamente letto dai lettori; ma Facebook ha dato il via a una corsa massiccia alla notizia virale. L' unica soluzione sarebbe che il giornalismo divorzi da questo modello di business».

 

Zuckerberg, lei scrive, è contro il libero arbitrio. Ci spieghi perché.

«Il fondatore di Facebook ha affermato che gli algoritmi vengono sviluppati per semplificarci la vita.

 

TIM COOK TIM COOK

Può darsi che, effettivamente, non dovendo più prendere decisioni da soli, scegliere dove andare o cosa comprare, ma lasciando che siano le macchine a farlo al posto nostro, la vita si semplifichi. Tuttavia io credo che questa sia una eccessiva concentrazione di potere».

 

Siamo tutti governati da un algoritmo?

«Non ancora, ma sempre di più».

 

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Un altro tema forte del suo libro è la morte dell' autore. Che cosa vuol dire, per chi vive dei prodotti del proprio ingegno?

«Queste aziende hanno messo seriamente in pericolo la proprietà intellettuale e l' editoria; e quindi gli autori. Non solo, hanno deliberatamente cercato di distruggere il copyright. Quando il lavoro di un artista, di un autore, può essere copiato gratuitamente, viene annientata l' economia dell' industria culturale».

 

Lei cita Raymond Kurzweil e il transumanesimo. Si tratta soltanto di fenomeni marginali oppure quella visione di uomo aumentato grazie alla tecnologia coincide con l' umanità del futuro?

elon musk con larry page e sergei brin elon musk con larry page e sergei brin

«Sergey Brin parla di un futuro in cui Google sarà impiantato direttamente nei nostri cervelli. Mark Zuckerberg e Elon Musk stanno investendo massicciamente in una interfaccia uomo-macchina: non dovremo più digitare la nostra ricerca, ma sarà Facebook a leggere direttamente le nostre onde cerebrali. Potrebbe sembrare ridicolo e tuttavia, se da ragazzo mi avessero detto che io in tasca avrei avuto un dispositivo con cui avrei potuto accedere a tutta la musica e a tutti i film che volevo, sarei scoppiato a ridere. Ho imparato a non sottovalutare le fantasie di Silicon Valley».

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