AMMAZZA LA MOGLIE E POI ENTRA IN STATO CONFUSIONALE: GLI VENGONO RICONOSCIUTE LE ATTENUANTI GENERICHE – IL CASO DEL MANAGER DI 42 ANNI CHE HA UCCISO LA MOGLIE E HA TENTATO DI FAR FUORI UNO DEI TRE FIGLI, ALLORA 18ENNE PERCHÉ NON ACCETTAVA LA SUA TRANSESSUALITÀ – ALL’ASSASSINO SONO STATE CONCESSE LE ATTENUANTI GENERICHE CON UNA MOTIVAZIONE CHE PARE PIÙ ADEGUATA A CONTESTARE LA PREMEDITAZIONE CHE…

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Elisabetta Reguitti per articolo21.org

 

FEMMINICIDIO

Nel giorno del via libera alla bicamerale sul femminicidio, una sentenza della prima Corte d’Assise di  Milano ha concesso le attenuanti generiche al manager di 42 anni – Rodriguez Diaz Jaime Moises che il 19 giugno 2021 in Arese, provincia di Milano, – ha ucciso la moglie Silvia Susana Villegas Guzman di 48 anni soffocandola e ha poi tentato di ammazzare uno dei tre figli, allora 18enne: il padre non accettava la transessualità del ragazzo. L’imputato è stato condannato a ventisette anni di reclusione.

 

La richiesta del pm Giovanni Tarzia  era ergastolo e 6 mesi di isolamento diurno per omicidio volontario aggravato e tentato omicidio.

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Certo 27 anni di carcere non sono pochi e non ne farà sicuramente meno di 20 ma il punto è che questo uomo, leggendo le carte del processo, non ha ammesso nulla; ha aggredito per anni sia la figlia piccola che il primogenito di cui non accettava la sua transessualità. E, come emerge, nel 2010 è stato denunciato dalla moglie per due tentativi di omicidio.

 

Quindi, tra chi si straccia le vesti ogni volta che viene ammazzata una donna e chi in qualche modo deve decide, il cortocircuito è sempre a sfavore della vittima.

 

La domanda è: “Perché?”.

 

Torniamo alle carte del caso di Milano: all’assassino che  ha appena ammazzato la moglie e tentato di fare altrettanto con uno dei suoi figli, sono state concesse le attenuanti generiche con una motivazione che pare più adeguata a contestare la premeditazione.

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Due passaggi in particolare della sentenza colpiscono. Testualmente:  “Dopo aver ucciso la moglie, aver aggredito A., stringendogli la cintura al collo, Rodriguez entra in uno stato confusionale, che attesta come avesse sì immaginato di uccidere la moglie e A. (il figlio ndr) ma poi, di fronte al misfatto, non ha verosimilmente la reazione che si attendeva da se stesso; resta confuso, colpito con la cintura dal figlio A., ubbidisce “all’ordine” di S. (la figlia)di chiudersi in bagno. Si auto-lesiona, probabilmente senza volontà suicide, ma perché fuori controllo”. Poi: “Il messaggio scritto il giorno precedente dalla moglie alla psicoterapeuta eloquente dello stato di frustrazione e sofferenza della donna, cui, verosimilmente, il marito pensa di porre fine con la pianificazione di quanto poi fatto la mattina del 19 giugno 2021”.

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