UN AMORE LUNGO UNA VITA – L’INCONTRO NEL 1962, LA NASCITA DELLE DUE FIGLIE E IL MATRIMONIO CHE NON SI È MAI CELEBRATO: IL LEGAME INDISTRUTTIBILE TRA GIGI PROIETTI E SAGITTA ALTER, CONOSCIUTA QUANDO LUI AVEVA 22 ANNI. LEI, UNA SVEDESE CHE FACEVA LA GUIDA TURISTICA, QUELL’ESTATE NON TORNÒ PIÙ NEL SUO PAESE E DA ALLORA SONO SEMPRE STATI INSIEME  - LA FIGLIA CARLOTTA RACCONTA: “MIA MADRE DOVEVA LOTTARE CONTRO L’ARTISTICA PIGRIZIA DI MIO PADRE E…”

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Renato Franco per "www.corriere.it"

 

gigi proietti sagitta alter 9 gigi proietti sagitta alter 9

Migliaia di serate passate fuori casa. In teatri belli e meno belli, importanti o di provincia, barocchi o essenziali, comunque sia sempre pieni. Ma poi Gigi Proietti, scomparso nel giorno del suo compleanno, tornava sempre da lei, l’ex guida turistica svedese Sagitta Alter. Si erano conosciuti nel 1962, lui aveva 22 anni e iniziava a fare i primi passi nel teatro, lei quell’estate decise di non far tornare i propri passi in Svezia.

 

Da allora sono rimasti sempre insieme, mai un crisi che in un mondo di incontri, tentazioni, seduzioni come quello dello spettacolo è un piccolo record. Sempre insieme, ma Sagitta Alter fu una «moglie» speciale: mai sposata. La domanda per lui era ricorrente: «È una domanda che mi fanno proprio tutti. La verità è che io e Sagitta non ci pensiamo più — aveva raccontato qualche tempo fa —. Non ci tenevamo particolarmente al matrimonio quando eravamo giovani, ma non lo escludiamo. Chissà, magari un giorno ci guarderemo e ci verrà voglia di compiere anche questo passo, anche se il traguardo più bello, quello di costruire una famiglia unita, siamo già riusciti a realizzarlo».

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La pigrizia di Gigi

La famiglia, ovvero le due figlie, Susanna e Carlotta (42 e 37 anni) che lavorano entrambe nel mondo dello spettacolo: la prima come costumista e scenografa, la seconda come cantautrice e attrice. «I miei primi ricordi sono tutti uguali — aveva raccontato Susanna: io, mia madre e mia sorella sedute in prima fila, e a fine spettacolo una coda di persone adoranti che volevano stringergli la mano. Mi dava fastidio, a più di uno avrei dato un morso.

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Faceva strano perché dentro casa eravamo una famiglia davvero normale, ma quando uscivamo eravamo circondati da scocciatori, dal mio punto di vista, che volevano l’autografo». Carlotta aveva invece fatto intendere quale era il clima in casa, Sagitta doveva lottare contro l’artistica pigrizia del padre: «Un giorno mamma era davanti alla porta, scura in volto. “Ha telefonato la scuola, so che ti hanno scoperta mentre fumavi.

 

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E adesso a papà glielo dici tu”. Andai da mio padre. Bussai alla porta del suo studio. “Devo confessarti una cosa, papà”. Lui stava sfogliando il giornale. Alzò lo sguardo. ‘Dimmi, amore di papà, che c’è?”. “Ecco, vedi… Stamattina a scuola mi hanno scoperta a fumare una sigaretta”. Sorpreso mi domandò: ‘E perché, non si può fumare a scuola?’».

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