CHE C’ENTRA ALBERTO GENOVESE CON I REVISORI CONTABILI LEGHISTI? – IL NOME DELL’EPSTEIN DELLA MADONNINA COMPARE IN UN DOCUMENTO AGLI ATTI DELL’INCHIESTA SULLA “LOMBARDIA FILM COMMISSION”, A PROPOSITO DI UNA TRANSAZIONE DA 18 MILIONI CON PROTAGONISTI DUE NOTAI AL CENTRO DI NUMEROSE OPERAZIONI FINANZIARIE LEGATE ALLA LEGA - I MAGISTRATI NON INDAGANO PIÙ SOLTANTO SULLE VIOLENZE A “TERRAZZA SENTIMENTO” E A IBIZA MA ANCHE SULL’USO SMODATO DEL CONTANTE DI GENOVESE: FACEVA MOLTI MOVIMENTI SOSPETTI E PRELIEVI DI DECINE DI MIGLIAIA DI EURO PER VOLTA, FINO A...


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1 – I conti di Genovese S' indaga sui prelievi da migliaia di euro

Sandro De Riccardis per “la Repubblica”

 

Uso smodato del contante, prelievi di decine di migliaia di euro, movimentazioni sospette. L' indagine su Alberto Genovese si arricchisce di nuovi accertamenti, che questa volta riguardano il suo patrimonio, legato alla galassia di società dove è tuttora socio e alle altre in cui ha o ha avuto cariche gestionali.

 

Ai magistrati Letizia Mannella e Rosaria Stagnaro, che indagano sullo stupro e il sequestro di quasi venti ore alla "terrazza sentimento" dello scorso 10 ottobre, si è affiancato un altro pubblico ministero, che fa parte del dipartimento competente sui reati societari e finanziari, coordinato dall' aggiunto Maurizio Romanelli.

alberto genovese

 

Allo stesso modo, insieme alla squadra mobile - che indaga sulla violenza nel super attico di Genovese, sull' altra a villa Lolita a Ibiza, e su una terza la cui denuncia verrà formalizzata in questi giorni - lavorerà all' inchiesta anche la Guardia di Finanza di Milano. Gli approfondimenti sono appena partiti, eventuali ipotesi di reato tutte da verificare, ma si partirà ricostruendo la situazione finanziaria e fiscale delle società di Genovese.

 

Scavando sul mondo di feste, viaggi, cocaina e violenze sessuali dell' imprenditore delle start-up, i magistrati si sono imbattuti su numerosi prelievi di denaro contante.

sarah borruso alberto genovese

Decine di migliaia di euro per volta, fino a 50 mila euro. Somme enormi per comuni cittadini, ma spiccioli per Genovese che spendeva fino a 150 mila euro nell' organizzazione di uno solo dei suoi party.

 

Il sospetto degli investigatori è che il denaro servisse per l' acquisto della droga per le feste, dove gli stupefacenti abbondavano e venivano offerti generosamente a tutti gli invitati. «C' era della droga alla festa - aveva messo a verbale una delle amiche della diciottenne violentata nella notte del 10 ottobre - ad un certo punto c' erano due piatti messi a disposizione per tutti, gratuitamente ovviamente. Anche nell' occasione del 18 e 19 settembre, c' erano dei piatti con sostanza stupefacente...». Di droga offerta a tutti gli ospiti parla anche la ventitreenne che ha denunciato lo stupro a Villa Lolita, a Ibiza, nella vacanza dello scorso luglio.

 

I prelievi di contante così rilevanti sono stati segnalati dalle banche e finiti inevitabilmente in alcune "segnalazioni di operazioni sospette" (Sos) di Banca d' Italia, trasmesse poi alla Gdf. Che sta studiando in un' ottica nuova anche la Sos agli atti dell' inchiesta "Lombardia Film Commission" sui revisori contabili leghisti.

 

ALBERTO GENOVESE DANIELE LEALI

In quel documento il nome di Genovese compare a proposito di una transazione da oltre 18 milioni che vede protagonisti due professionisti al centro di numerose operazioni finanziarie legate alla Lega, i notai Angelo Busani e Mauro Grandi. Il primo bonifica al secondo 18 milioni 744 mila euro, e nella causale ("Pagamento quote Prima assicurazione verso Bailican Ltd") compare il nome della società assicurativa fondata da Genovese, dove l' imprenditore dopo l' arresto ha abbandonato tutte le cariche, rimanendo comunque il socio principale.

 

AUDIO DELLA RAGAZZA VIOLENTATA DA ALBERTO GENOVESE INVIATO A DANIELE LEALI

Quel denaro bonificato a Grandi - che ha curato con il suo studio molte pratiche nelle società di Genovese - verrà girato lo stesso giorno all' estero: 17 milioni e 802 mila euro alla società cipriota Bailican Ltd, controllata al 99,9% dall' imprenditore ed ex vicepremier ucraino Sehiy Thipko, e 937 mila euro al Merchant trust alle isole Cayman. Anche queste transazioni saranno ora rilette nel contesto delle movimentazioni finanziarie di Genovese.

 

 

ALBERTO GENOVESE

2 – “A CASA GENOVESE COCAINA E BELLA GENTE”

Brunella Bolloli per “Libero quotidiano”

 

È davvero istruttivo il racconto, sparato in prima pagina dal Corriere della Sera, della 18enne vittima di Alberto Genovese. Descrizione inquietante di una "tranquilla" serata in uno dei ritrovi vip della Milano che fu da bere e adesso, spesso e volentieri, è da pippare.

 

La Terrazza Sentimento, quella in cui Genovese organizzava le sue feste e che dal nome dovrebbe evocare virtù positive, amore per il prossimo e bontà, è invece un luogo di perdizione: entri là dentro e non sai cosa trovi, o forse lo sai fin troppo bene ma preferisci correre il rischio, salvo poi finire nei guai.

alberto genovese

 

«Credevo di morire», ammette la ragazza rimasta per venti ore in balìa del padrone di casa, strafatto come pochi, convinto di comprarsi le bellezze presenti per soddisfare la propria voglia di sentirsi il sultano al centro dell' harem.

 

L' imprenditore 43enne dovrà pagare fino in fondo per ciò che ha fatto alle sue giovanissime prede, se è vero che le ha stordite con la droga, le ha ammanettate e le ha stuprate approfittando del loro stato d' incoscienza; ci sono le indagini e ci sarà un processo, lui stesso nel primo interrogatorio si è difeso così: «Ero drogato. E quando assumo droghe sono fuori di me, non so più quello che faccio».

 

AUDIO DELLA RAGAZZA VIOLENTATA DA ALBERTO GENOVESE INVIATO A DANIELE LEALI

Ma quelli che lo frequentavano sapevano della sua dipendenza: peccato nessuno l' abbia fermato, prima della vicenda del 10 ottobre scorso. La stessa modella 18enne finita all' ospedale a causa sua spiega di non essere andata alle feste di Genovese una sola volta, ma addirittura tre: a giugno, a settembre e fino all' ultima, tragica. Perché? «C' era un bell' ambiente, che non mi appariva pericoloso».

 

Al giornalista che le chiede se c' era qualcosa di strano, la ragazza risponde di no. A parte il fatto che «c' erano dei piatti in cui tutti potevano prendere cocaina e cocaina rosa. In qualsiasi festa della notte a Milano la trovi, ma non così tanta».

vittorio feltri

Dunque, «bell' ambiente» e «piatti pieni di cocaina», per la ragazza, non sono in contraddizione. Non è un reato, ci mancherebbe, e nulla giustifica quello che ha subìto, ma si può dire che sia stata imprudente, proprio alla luce di quel che poi è accaduto?

 

Torniamo al suo racconto e alla «bella gente», persone del mondo della moda e dello spettacolo, e anche se attorno scorrevano fiumi di droga «è normalissimo vedere persone che ne fanno uso». La fanciulla non si mostra affatto sorpresa di trovarsi in mezzo ad assuntori di stupefacenti, tant' è vero che dopo la prima esperienza nella dimora con piscina del riccone, c' è stato il doppio bis.

 

alberto genovese daniele leali

In realtà, lei e la sua amica erano indecise, «poi il signor Leali (l' amico di Genovese che tornerà da Bali il 19 dicembre, ndr) ha scritto di venire che là era figo e, visto che c' era un' altra festa alle 23, abbiamo deciso di passare». La 18enne sceglie dunque di tornare nella tana del lupo, da cui uscirà malissimo: ridotta «come una bambola di pezza», secondo i pm.

 

Poteva fare un' altra scelta? Certamente avrebbe potuto non addentrarsi nel bell' ambientino figo con vista sulle guglie del Duomo, la musica a tutto volume, i piatti apparecchiati di polvere bianca e rosa e un padrone di casa molesto e «arrogante» che a un certo punto le ha passato qualcosa che lei ha ingerito «volontariamente», facendola andare "fuori".

 

ALBERTO GENOVESE

Di certo avrebbe potuto essere meno «ingenua», come ha scritto per primo il direttore Vittorio Feltri scatenando il polverone degli indignati, convinti che questa sua frase assolvesse il violentatore e condannasse la povera signorina. Non è così. Il fondatore di Libero, con la chiarezza che lo contraddistingue, ha scritto che «i cocainomani vanno evitati», che la ragazza aveva visto cosa succedeva in quella terrazza eppure è tornata per la terza volta, ha aggiunto «se fosse stata mia figlia l' avrei avvertita, non l' avrei mandata in quella casa. Io avrei cercato di evitare che mia figlia andasse ad affrontare un' esperienza simile». Ragionevole, più che sessista.

 

alberto genovese

E non è certo l' unico a pensarla così. Pietro Senaldi, direttore responsabile di Libero, ha firmato un editoriale che inizia con questa domanda: «Cosa direste a vostra figlia diciottenne se vi comunicasse che è stata reclutata tramite telefonino da un buttadentro e sta per andare a casa di un milionario cocainomane di 25 anni più vecchio di lei, noto per organizzare festini che si trasformano in droga-party orgiastici?». Anche lui, neanche a dirlo, è stato tacciato di sessismo. Sono piovuti gli esposti al grido di "Libero, giornale misogino".

 

annamaria bernardini de pace a mattino cinque

E però siamo in buona compagnia. «Nessuno è obbligato ad andare alle feste, nessuno è stato trascinato lì per forza», ha dichiarato l' avvocato Annamaria Bernardini De Pace, di cui tutto si può dire tranne che non sia a favore delle donne. «Esiste la responsabilità individuale», ha aggiunto, «poi la si può anche perdere per strada, magari facendo uso di droga, ma c' è stato un momento di scelta, un inizio».

 

Natalia Aspesi, penna sopraffina di Repubblica, ha definito la ragazzina «imprudente, o molto sola e chissà con quali sogni irrealizzabili e bisogni», perché «è difficile credere che quelle feste del Genovese fossero tipo famiglia, e chi ci andava, non sapesse dei vassoi di droga, dei letti disponibili. Lo sapeva e ne approfittava».

NATALIA ASPESI

Sulla stessa lunghezza d' onda Bruno Vespa, il quale ha osato chiedere: «Ragazze, ma a quali feste andate?». E anche contro di lui si sono scatenati gli odiatori social, senza pensare che non si tratta di moralismo, casomai di buon senso.

Nessuno giustifica Genovese, nessuno assolve chi stupra.

Non siamo bacchettoni e frequentiamo pure le feste evitando con cura quelle con la droga, che distrugge tutto. Perché, poi, dalla terrazza sentimento al pentimento è un attimo.

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AUDIO DELLA RAGAZZA VIOLENTATA DA ALBERTO GENOVESE INVIATO A DANIELE LEALI