CHI NON ABDICA, SI RIVEDE – PRIMO IMPEGNO PUBBLICO DOPO LA MORTE DI FILIPPO PER LA REGINA ELISABETTA, CHE HA PRESENZIATO ALLO “STATE OPENING OF PARLIAMENT”, REGALANDOCI L’ENNESIMA IMMAGINE DELLA SOLITUDINE: IL TRONO DI FILIPPO È STATO SOSTITUITO DA UN TAVOLINO, MENTRE CARLO E CAMILLA SEDEVANO A DISTANZA – UNA CERIMONIA COSTELLATA DI INDIZI CHE FANNO PENSARE CHE LA SOVRANA NON ABBIA NESSUN INTENZIONE DI MOLLARE LA POLTRONA - INTANTO STARZPLAY SI PREPARA A SCODELLARE "BECOMING ELISABETH", LA SERIE SU ELISABETTA I… - VIDEO

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Francesca Rossi per "www.ilgiornale.it"

 

regina elisabetta e il principe carlo 2

Lo scorso 11 maggio la regina Elisabetta è stata la protagonista assoluta dell’apertura del Parlamento britannico. Senza timore di esagerare, potremmo dire che l’evento sia già entrato nella Storia. Si tratta, infatti, della prima “State Opening of Parliament” in era Covid (l’ultima risale al 19 dicembre 2019), durante la quale abbiamo ascoltato il primo discorso pubblico della sovrana dopo la morte del principe Filippo. Da notare che Elisabetta è tornata a presenziare l’apertura del Parlamento a un mese dal lutto che l’ha colpita. La regina Vittoria ci mise ben 5 anni

regina elisabetta allo state opening of parliament 2

 

Il trono di Filippo

Per Sua Maestà è una tradizione irrinunciabile che, però, quest’anno è stata caratterizzata da diverse eccezioni e, forse, da un significato ancora più profondo, che va oltre la politica. Ancora una volta, dopo il funerale del duca di Edimburgo, abbiamo visto Elisabetta circondata dalla sua solitudine. Un dettaglio in particolare, definito “straziante” dal magazine Hello, ha evidenziato l’assenza di Filippo e, di conseguenza, il cambiamento che ha travolto la royal family: nella House of Lords, accanto alla Regina, non c’era più il trono del principe consorte. È stato tolto, rimpiazzato da un tavolino su cui erano posati i fogli del discorso. Una cosa simile non accadeva da 120 anni.

regina elisabetta e il principe carlo 3

 

Sì, è vero, dal 2017 il ruolo ricoperto da Filippo, all’epoca in pensione, è stato affidato al principe Carlo (per tre volte, nel giugno 2017, nell’ottobre e nel dicembre 2019), ma il posto di Filippo è sempre rimasto intatto, a sottolineare il ruolo di primo piano del duca nella royal family. Quest’anno, invece, l’erede al trono e la moglie Camilla erano seduti sulle sedie di Stato, mentre la “scena” era tutta per la regina Elisabetta, rimasta sola. La cerimonia si è svolta senza l’usuale pompa magna. La recente scomparsa del principe consorte e le restrizioni dovute alla pandemia non hanno lasciato spazio a celebrazioni più sfarzose.

regina elisabetta allo state opening of parliament 4

 

In generale le tradizioni principali sono state rispettate, seppur con qualche modifica. Il trasferimento della Regina da Buckingham Palace a Westminster dopo la perquisizione cerimoniale è avvenuto in Bentley e non in carrozza, i partecipanti non erano 600 ma solo 100 e non c’erano né la banda militare, né la guardia d’onore. L’evento ha mantenuto un profilo basso, ma la solennità riservata a questo momento non è mai venuta meno.

 

regina elisabetta e il principe carlo 1

Il discorso del cambiamento

Il discorso, benché per consuetudine scritto dal governo, potrebbe essere interpretato come una dichiarazione d’intenti di Elisabetta, il suo modo per rassicurare il popolo sul fatto che non vi sarà alcuna abdicazione. Sua Maestà ha parlato per 10 minuti del futuro del regno nell’era post Covid. Un domani, speriamo prossimo, di cui vuole essere parte e che ha descritto così: “La priorità per il mio governo è quella di rendere il Regno Unito più forte e più prosperoso di prima della pandemia. Il Governo dovrà proteggere la salute dei cittadini, continuando la campagna vaccinale”.

regina elisabetta e il principe carlo 4

 

La Regina ha poi sottolineato che verranno prese “misure per rafforzare l’integrità e l’unione del regno” (una replica alla voglia di referendum per l’indipendenza della Scozia). Poi ha aggiunto: “I miei ministri approfondiranno i legami commerciali nel Golfo, in Africa e nella regine indopacifico”. La parola chiave del discorso è stata “rinnovamento”, quello che Elisabetta auspica per la “democrazia” e la “Costituzione” della Gran Bretagna. Non sembra proprio un discorso di addio. Non ci sono le premesse. Perfino il tono di voce della Regina, seppur pacato come sempre, era fermo, lo stesso che userebbe una persona convinta di voler e di dover andare avanti.

 

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Un nuovo inizio

Perfino l’abbigliamento sembrerebbe darci indizi in tal senso. Per l’apertura del Parlamento la sovrana ha rotto la tradizione, scegliendo di non indossare un abito da cerimonia, ma un soprabito color malva con cappello abbinato. La tonalità, naturalmente, non è un caso. In epoca vittoriana venne stabilito che questo colore dovesse essere dedicata alla seconda fase del lutto. Ovvero, subito dopo il nero del lutto stretto, in maniera graduale, le vedove avrebbero dovuto vestirsi di bianco (non è strano, per esempio per i reali di Francia il colore del lutto era il proprio il bianco) e di malva (cosa che la regina Vittoria non fece, visto che dopo la morte del marito portò il nero per 40 anni). Sono regole molto rigide che nei tempi passati venivano rispettate alla lettera.

regina elisabetta allo state opening of parliament 1

 

Sotto al cappotto la regina Elisabetta portava l’abito a fiori che sfoggiò per lo scatto ufficiale dedicato ai 99 anni di Filippo. L’ultimo compleanno che la coppia avrebbe trascorso unita. Un omaggio nascosto per il duca di Edimburgo. Come non notare, poi, i fiori gialli che decorano cappello e soprabito, dando un po’ di allegria all’outfit regale? Per gli esperti sono un simbolo di amicizia e successo, beneauguranti per il futuro del regno di cui parlavamo.

 

regina elisabetta 3

Infine i gioielli. Le immancabili perle sono accompagnate da una coppia di spille in diamanti e acquamarina, in stile Art Deco, realizzate da Boucheron. La regina Elisabetta le ricevette dai genitori come dono per i suoi 18 anni e sarebbero tra i suoi preziosi preferiti. Indossarli, forse, è un modo per sentire vicino il padre, Giorgio VI. Le spille sono un po’ come le radici che ancorano la Regina alle sue origini e le trasmettono la linfa vitale che le consente di continuare il suo compito, di rinnovarsi, ricominciare, trovando nella fine un nuovo inizio.

 

 

2. "BECOMING ELISABETH", ARRIVA LA SERIE SULLA REGINA PIÙ ICONICA DELLA STORIA

Carlo Lanna per “www.ilgiornale.it”

 

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In tv il confine tra storia e mito si fa sempre più labile. Dopo la ricostruzione storica di The Crown (celebre produzione di Netflix), nel corso delle ultime ore è stata annunciata un’altra serie tv che affonda nella tradizione monarchica della Gran Bretagna. E’ in fase di realizzazione "Becoming Elisabeth", lo show che verrà trasmesso su StarzPlay (colosso dello streaming americano disponibile anche qui in Italia), promette emozioni e colpi di scena nel riverberare le prodezze di Elisabetta I Tudor, la regina di Inghilterra e Scozia che ha governato in una terra in tumulto dal 1558 fino alla data della sua morte.

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Otto gli episodi previsti per "Becoming Elisabeth" di cui, per il momento, ancora non si conosce una data precisa di trasmissione. Non la classica ricostruzione storica, ma un racconto inedito sui primi anni di vita sulla Regina più iconica della storia. Infatti la serie tv non si sofferma solo sul regno di Elisabetta I, ma più che altro racconta la gioventù di una donna che si muove in una realtà in conflitto tra cattolici e protestanti.

 

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Molto prima di salire al trono, la giovane Elizabeth Tudor era un'adolescente orfana che fu coinvolta nella politica e negli intrighi sessuali della corte inglese. La morte di re Enrico VIII prende forma una corsa al potere. I suoi figli si ritrovano ad essere le pedine in un gioco tra le grandi famiglie d'Inghilterra e le potenze europee che si contendono il controllo del Paese. Intrigante, sanguinario e dal fascino viscerale, così viene descritta "Becoming Elizabeth", un'epoca in cui tutti a corte vivono in una roulette russa, possono trovarsi in una posizione di grande potere per un momento e sotto l'ascia del boia in quello successivo; è un'epoca in cui giudizi vengono emessi rapidamente e nessuno è al sicuro.

 

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Alicia von Rittberg interpreta Elisabetta I, mentre Romola Garai è Maria, la primogenita di Enrico VIII, figlia della sua prima moglie, la principessa spagnola Caterina d'Aragona. Oliver Zetterström è Edoardo, il figlio minore di Enrico VIII, l'unico che conta davvero nelle brutali guerre di successione dei Tudor. Jessica Raine è Caterina Parr, la vedova di Enrico VIII, Tom Cullen (visto in Downton Abbey) è Thomas Seymour e Bella Ramsey è Jane Grey. Becoming Elizabeth è stato creato e scritto dalla pluripremiata Anya Reiss.

 

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Chiamata la Regina vergine, Elisabetta I è stata la sesta e ultima monarca dei Tudor. Liberata dalla prigionia alla quale era stata sottoposta per evitare che prendesse il potere, è succeduta al trono della sorellastra, che è morta senza eredi. Un regno florido ma costellato di grandi cambiamenti sociali e politici. La serie tv oltre a questo tratteggia l’immagine di una donna forte, destinata a governare la grande Inghilterra verso il futuro.

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