CI SONO ANCORA TROPPI MISTERI SULLA MORTE DI LUCA ATTANASIO – I CINQUE BANDITI CHE HANNO UCCISO L’AMBASCIATORE E IL CARABINIERE VITTORIO IACOVACCI DICONO CHE NON SAPEVANO DI AVER ASSALTATO UN CONVOGLIO DIPLOMATICO: PER IL CONGO IL CASO È CHIUSO, MA LA PROCURA DI ROMA HA ANCORA FORTI DUBBI – IL “REGISTA” LATITANTE, LE RITRATTAZIONI E I VIDEO: TUTTO QUELLO CHE NON TORNA

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Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

SELFIE DI LUCA ATTANASIO E LA MOGLIE

I banditi che il 22 febbraio 2021 hanno rapito e ucciso l'ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, non sapevano di aver assaltato un convoglio diplomatico. Volevano fare un «semplice» sequestro a scopo di estorsione, e aspettavano le prime vittime «bianche» lungo la Route nationale 2 , al confine con Uganda, Ruanda e Burundi, com' era accaduto in altre occasioni. Il colore della pelle indica prede più ricche, turisti o cooperanti che siano.

 

ZAKIA SEDDIKI E LUCA ATTANASIO

Poi però il sequestro che doveva essere «lampo» - il tempo di chiedere e ottenere il riscatto - s' è trasformato in triplice omicidio: l'autista Mustafa Milambo ucciso sul luogo dell'agguato, Attanasio e Iacovacci nella foresta, nel conflitto a fuoco con le guardie locali.

 

È la sintesi delle confessione di cinque predatori arrestati un anno fa e ritenuti responsabili dalla Procura militare di Kinsasha. Per il Congo il caso è chiuso, grazie anche alle ammissioni dei presunti colpevoli; per la Procura di Roma che procede in parallelo ancora no.

 

ROCCO LEONE (SECONDO A SINISTRA) - FRANCO BORDIGNON - LUCA ATTANASIO - VITTORIO IACOVACCI

Gli atti trasmessi e quelli compiuti dai carabinieri del Ros che nei giorni scorsi, durante una missione, hanno riascoltato gli arrestati assistiti da un avvocato, presentano molti aspetti da valutare; a partire dalle parziali ritrattazioni dei cinque di ciò che avevano detto ai magistrati del loro Paese.

 

Il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco non ha ancora deciso se iscrivere i loro nomi sul registro degli indagati, proprio perché le deposizioni raccolte dagli investigatori italiani (le uniche valide secondo il nostro codice, giacché quelle rese ai congolesi senza difensore non lo sono) risultano molto più sfumate rispetto a quanto riferito ai congolesi.

 

VITTORIO IACOVACCI

Il «regista» latitante

I cinque attualmente in carcere a Kinshasa farebbero parte di un commando di sette persone guidato da Amos Mutaka Kiduhaye, chiamato anche «Aspirant», tuttora latitante. Sarebbe lui il regista dell'agguato; obiettivo: un riscatto da un milione di dollari. Tuttavia, dal racconto delle vittime sopravvissute agli inquirenti italiani è emerso che sul momento i banditi chiesero 50.000 dollari che però Attanasio e gli altri non avevano; di lì la decisione del sequestro e la fuga nel bosco dove successivamente c'è stata la sparatoria con i rangers.

 

L'ha detto Mansour Rwagaza, il collaborare del Pam (Programma alimentare mondiale) dell'Onu che aveva organizzato il viaggio dell'ambasciatore. Secondo le confessioni degli arrestati, il commando agiva con una tecnica ben sperimentate: due «vedette» a bordo di moto attendevano lungo la strada il passaggio di possibili vittime, le seguivano per un tratto e avvisavano i complici appostati più avanti. Così sarebbe andata anche la mattina del 22 luglio quando due giovani congolesi, Issa Seba Nyani e Amidu Sembinja Babu, si sono messi sulle tracce delle due auto con a bordo Attanasio, Iacovacci, il vicedirettore del Pam in Congo Rocco Leone e altre tre persone.

attanasio e la moglie

 

Hanno avvertito «Aspirant», che alla vista del convoglio è uscito dalla boscaglia con altri due complici, Marco Prince Nshimimana e Bahati Kiboko.

 

I video dei sospettati

Hanno fermato le macchine armati di kalashnikov: Nshimimana davanti alla prima intimando l'alt, Kiboko dietro la seconda per bloccare un eventuale tentativo di fuga.

 

MUSTAPHA MILAMBO - AUTISTA DI LUCA ATTANASIO

Saltata l'estorsione è cominciata la fuga, fino allo scontro a fuoco con militari e guardiaparco, nel quale i banditi hanno colpito Attanasio e Iacovacci. Secondo la ricostruzione congolese l'assassino sarebbe Marco Prince Nshimimana, che però ha ammesso la partecipazione all'agguato ma non l'uccisione delle due vittime italiane.

 

Ora la Procura di Roma valuterà il materiale investigativo arrivato da Kinshasa, confrontando tutte le deposizioni e compiendo ulteriori indagini.

 

luca attanasio con la moglie e le figlie

La polizia congolese ha realizzato e trasmesso in Italia anche una quarantina di video con le registrazioni dei sopralluoghi sulla scena dei crimini (agguato e omicidi) e dei pedinamenti dei sospettati prima della loro cattura, avvenuta indagando su un altro sequestro - andato a buon fine, nel maggio 2021 - ai danni di un imprenditore locale.

 

In uno di questi video si vedono i presunti colpevoli riuniti a cena, circostanza ritenuta rilevante perché alcuni di loro avevano negato di conoscersi.

 

L'altra inchiesta

A Roma è arrivato anche il telefono satellitare di Iacovacci, trovato sul luogo del delitto, oltre al cellulare e due schede telefoniche di uno degli arrestati, che saranno esaminati dagli investigatori italiani.

 

LUCA ATTANASIO

Gli accertamenti sui sospettati congolesi, che in patria rischiano comunque il processo, sono scollegati dal procedimento per omicidio colposo (dovuto alle mancate precauzioni nell'organizzazione della missione) a carico di Rocco Leone e Mansour Rwagaza per i quali, dopo l'estate, è attesa la richiesta di rinvio a giudizio.

una foto di luca attanasio e la moglie
ATTACCO IN CONGO CONTRO AMBASCIATORE ITALIANO LUCA ATTANASIO
il video dell attacco all ambasciatore luca attanasio 1
luca attanasio 2
il video dell attacco all ambasciatore luca attanasio 4
LUCA ATTANASIO DIEGO BIANCHI IN ARTE ZORO
comunicato ufficiale congo sulla morte di Luca attanasio
luca attanasio ambasciatore ucciso