CI SONO LE PROVE, C’È LA RIVENDICAZIONE, MA IL CREMLINO ANCORA INSISTE SULLA PISTA UCRAINA PER L’ATTENTATO DI MOSCA – IL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO RINTIGNA: “NON È IL PRIMO ATTENTATO DI KIEV NEL NOSTRO TERRITORIO” – “CHIEDIAMO L’ARRESTO E L’ESTRADIZIONE DEI RESPONSABILI, TRA CUI IL CAPO DELLA SBU, I SERVIZI UCRAINI, VASILY MALYUK, CHE HA GIÀ RICONOSCIUTO L’ATTACCO AL PONTE DI CRIMEA A OTTOBRE 2022 E…”
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Mosca a Kiev, arrestare e estradare capo degli 007 Malyuk
(ANSA) - Mosca insiste sulla pista ucraina nel "sanguinoso attacco terroristico del 22 marzo al Crocus City Hall", sottolineando che "non è il primo contro il nostro Paese negli ultimi tempi". Lo ha affermato il ministero degli Esteri russo, secondo quanto riporta la Tass, ribadendo che "gli investigatori hanno trovato prove". Le autorità russe hanno chiesto a Kiev l'arresto e l'estradizione di coloro che sono coinvolti in questi "attacchi". Tra cui "il capo della Sbu Vasiily Malyuk, che ha riconosciuto che l'Ucraina aveva organizzato l'attacco al ponte di Crimea a ottobre 2022 e rivelato dettagli di altri attacchi terroristici in Russia".