COSA SAPEVA FRANCESCA CHAOUQUI DEGLI AFFARI DI BECCIU? - LA EX “PAPESSA”, A FINE 2017, SCRIVEVA AL CARDINALE: “L'UNICA COSA CHE PUÒ NUOCERTI DAVVERO (GLI AFFARI CON TIRABASSI, CRASSO, MINCIONE CON I SOLDI DELL'OBOLO) LA TENGO PER ME. IO NON TI ODIO. ASCOLTA TI OFFRO LA PACE PER LA SECONDA VOLTA” - LA RIVALITÀ CON LA MAROGNA, I MESSAGGI INVIATI PER ANNI E LE PRESSIONI VIA CHAT: "DATTI UNA REGOLATA, LA MIA ALLEANZA TI SERVE SE RIFIUTI PERDI TUTTO" - NUZZI: “COME PUÒ BECCIU SOSTENERE DI ESSERE STATO TRUFFATO DALLA MAROGNA SE ERA COSÌ ATTENTO CON LA CHAOUQUI?”

-

Condividi questo articolo


Gianluigi Nuzzi per “la Stampa”

 

francesca chaouqui foto di bacco francesca chaouqui foto di bacco

«L'unica cosa che può nuocerti davvero (gli affari con Tirabassi, Crasso, Mincione, a Zurigo ecc. con i soldi dell'obolo) la tengo per me. Io non ti odio. Ascolta ti offro la pace per la seconda volta». Francesca Immacolata Chaouqui, classe 1981, nativa del cosentino san Sosti, pregiudicata vaticana, affila le parole e verga il messaggio all'allora monsignore Angelo Becciu, potente numero tre della segreteria di Stato. E' fine settembre del 2017. A rileggerla oggi, questa rassicurazione suona inquietante e solleva diverse domande che meriteranno risposta.

 

giovanni angelo becciu giovanni angelo becciu

All'epoca in Vaticano nessuno metteva in discussione le compravendite immobiliari di Londra, la gestione dell'obolo di san Pietro, ovvero dei soldi raccolti in nome del pontefice per la diretta beneficenza a favore dei poveri. L'inchiesta sulla compravendita del palazzo a Londra deve ancora decollare ed emergerà solo due anni dopo. Cosa ne sapeva allora la Chaouqui delle operazioni opache e del (presunto) ruolo di Becciu, perché glielo rinfacciava?

 

E ancora, più in radice: nessuno nemmeno immaginava che proprio Becciu fosse sotto assedio dall'unica donna mai condannata nel piccolo stato a dieci mesi di reclusione. Con lei che per anni gli manda decine di messaggi in posta privata sui social con pressioni, allusioni, veri o presunti retroscena, confidenze, e richieste. Perché?

 

giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio

La domanda diventa strategica se si incastona questa storia nello scenario che oggi emerge dove Becciu è stato ridotto nei poteri ecclesiastici da Francesco perché, tra l'altro, è accusato di peculato e di aver dirottato senza titolo a un'altra donna, Cecilia Marogna, la 39enne cagliaritana ora detenuta nel carcere di san Vittore, mezzo milione di euro dai forzieri della segreteria di Stato.

 

Dunque Chaouqui e Marogna, due donne all'apparenza cattoliche e devote, dalle relazioni anche ambigue, avversarie tra loro, dall'agire talvolta spregiudicato con un obiettivo primario: stringere un patto d'acciaio con Becciu, ottenere favori, e soprattutto affidavit da utilizzare come apriporta nelle relazioni e negli affari.

 

FRANCESCA CHAOUQUI FRANCESCA CHAOUQUI

Un porporato "conteso", ci sarebbe da ironizzare, se non fosse il religioso per molti anni appena due gradini sotto il papa. Infatti, in una recentissima telefonata la Marogna con Francesco Pazienza, discusso ex agente segreto italiano, esprimeva rabbia nei confronti della Chaouqui, attribuendole un ruolo nel suo coinvolgimento nell'inchiesta vaticana. Per quasi due anni la Chaouqui aveva avviato un rapporto con l'allora sostituto della segreteria di Stato, mandandogli decine di messaggi in una chat privata. Certo, un rapporto univoco visto che Becciu non rispondeva mai.

 

Cecilia Marogna e Becciu Cecilia Marogna e Becciu

Ma è sorprendente come non solo l'alto prelato non avesse bloccato la Chaouqui sin dai primi messaggi subdoli ricevuti, ma nemmeno avesse denunciato le pressioni patite. E soprattutto non avesse vietato al un suo diretto sottoposto, l'allora capo della gendarmeria, Domenico Giani, di intrattenere rapporti con quella signora. Invece, stando almeno al contenuto degli stessi, per anni la Chaouqui dopo la condanna incontrava nientemeno che il capo della polizia vaticana, condividendo o millantando confidenze e segreti. Ma torniamo ai messaggi.

 

CECILIA MAROGNA CECILIA MAROGNA

I primi sono molto ruvidi: «Fra qualche tempo ti scriverò una lettera chiedendoti di incontrare il Papa e porre fine alla guerra, () poi mi rifai avere la tessera della spesa e della benzina quando esco per favore. Hai la mia parola che tutto finisce, mai più guerra tra di noi, (), facciamo pace. Ti sto offrendo la mia alleanza, ti serve e lo sai bene. () Pensaci e datti una regolata, () non cercare di stravincere o finisci che commetti degli errori e perdi tutto. () Vedi don Angelo, sono stata nella tua terra ad informarmi prima su di te prima di scrivere». E prosegue in modo allusivo: «Portare le carte in procura.() Ora sono vittima ma se diventassi carnefice? ()».

 

CECILIA MAROGNA CECILIA MAROGNA

E quindi avanza delle richieste che però non vengono accolte: «Ho scritto a Giani, vedremo cosa dice lui su come andare avanti. Posso esserti più utile da amica che da nemica». Inizia anche a relazionare Becciu su potere e cordate avversarie in vaticano con tono allusivo: «Se non riusciremo a trovare un quadro decente la mia figura diventerà quella del centro di smistamento dei veleni curiali per far salire o scendere quella o quell'altra cordata. () Questa triangolazione di informazioni che ricevo, se decidessi di giocare al di fuori, sarebbe dannosa. Non avrei regole o padroni, solo il mio tornaconto».

 

E si propone: «Io sono la numero uno a fare fund raising sui progetti.() Mi piacerebbe una sorta d'ufficio nella Cabina grandi eventi. () Ti chiama don Carmelo per venirti a trovare e consegnarti la lettera di grazia affinché sia tu a darla al Papa. Il Papa e molti suoi amici devono sapere della nostra alleanza». Il diniego vaticano non ferma la Chaouqui che torna a scrivere a Becciu, ammiccando: «Don Angelo ti ho visto per strada, ti avrei voluto tanto salutare. Sei dimagrito tanto, stai benissimo grazie a dio. () Io mi confronto sempre con il comandante e gli racconto sempre le cose di cui vengo a conoscenza».

 

cecilia marogna cecilia marogna

Becciu né risponde, né la incontra e lei si picca: «Avrà le sue ragioni poi però non si lamenti. Ci ripensi. Mi dia retta, mi riceva». Becciu non cede, la Chaouqui si accontenta di cenare qualche volta con monsignor Vincenzo Paglia, ma un'altra domanda rimane senza risposta: come può Becciu sostenere di essere stato truffato dalla Marogna se era così attento con la Chaouqui?

cecilia marogna cecilia marogna chaouqui chaouqui CHAOUQUI 1 CHAOUQUI 1

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...