DOPO 2 ANNI, ALESSANDRO LEON ASOLI HA CONFESSATO DI AVERE UCCISO IL PATRIGNO CON UN PIATTO AVVELENATO DI PENNE AL SALMONE – COLPO DI SCENA AL PROCESSO D'APPELLO AL 21ENNE, CONDANNATO A 30 ANNI IN PRIMO GRADO, CHE FINORA AVEVA SEMPRE NEGATO DI ESSERE COLPEVOLE. OGGI IN AULA È SCOPPIATO A PIANGERE: “NON HO PARLATO PRIMA PERCHÉ AVEVO PAURA, SPERO CHE MIA MAMMA POSSA PERDONARMI” – I GIUDICI HANNO CONFERMATO LA PENA. ALESSANDRO LEON AVREBBE AGITO PER INCASSARE L'EREDITÀ...

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Estratto dell'articolo di Andreina Baccaro per https://corrieredibologna.corriere.it/

 

ALESSANDRO LEON ASOLI

«Oggi voglio dire la verità, mi dispiace parlare solo ora. Non l’ho fatto prima perché avevo paura, voglio assumermi le mie responsabilità e chiedere scusa alle persone a cui ho fatto del male. Sono stato io ad aver fatto quello di cui mi accusano. Spero che mia madre possa perdonarmi e di poter avere una seconda possibilità».

 

Era iniziata da poco, [...] l’udienza del processo d’appello per Alessandro Leon Asoli, il giovane che il 15 aprile 2021 avvelenò il patrigno e la madre con un piatto di penne al salmone, quando l’imputato con un colpo di scena ha confessato il delitto a due anni di distanza. In un'intervista al Corriere di Bologna, la madre di Asoli aveva raccontato  mesi di distanza il suo dolore  e il mancato perdono per il figlio: «Non lo considero più mio figlio e la sua voce mi fa ancora paura».

 

Alessandro Leon Asoli

Asoli, condannato in primo grado a trent’anni per omicidio aggravato del patrigno e il tentato omicidio della madre, fino ad oggi aveva sempre negato di essere stato lui ad aggiungere il nitrito di sodio nelle pennette al salmone. Per questo aveva impugnato la condanna a trent’anni in primo grado. [...] Alla fine dell'udienza, la Corte di assise di appello di Bologna ha confermato la condanna a 30 anni per il giovane

 

LA MADRE DI ALESSANDRO LEON ASOLI CON IL COMPAGNO

Per l'accusa il ragazzo avrebbe ucciso il patrigno, Loreno Grimandi di 56 anni, e tentato di uccidere la madre, Monica Marchioni, per questioni di soldi, per intascare l'eredità. Lunedì mattina, dopo la confessione, l’imputato è scoppiato a piangere e ha lasciato l’aula in lacrime, chiedendo di essere riportato in cella.

 

 

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