LE DUE SORELLE TRAVOLTE E UCCISE DA UN TRENO A RICCIONE NON AVEVANO ASSUNTO DROGA NÉ ALCOL E NON SI SONO SUICIDATE – LO DICONO I RISULTATI DELLE INDAGINI SVOLTE DOPO QUEL 31 LUGLIO IN CUI SONO MORTE GIULIA E ALESSIA PISANU. IL PADRE DELLE RAGAZZE: “NON PROVO RABBIA PER CHI INSINUAVA IL CONTRARIO” – IL PM HA CHIESTO L’ARCHIVIAZIONE DEL FASCICOLO APERTO PER OMICIDIO COLPOSO. GIÀ A SETTEMBRE, LE ANALISI DELLA “SCATOLA NERA” DEL FRECCIAROSSA HANNO SCAGIONATO IL MACCHINISTA DA OGNI RESPONSABILITÀ…

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GIULIA PISANU

Enea Conti per https://corrieredibologna.corriere.it

 

A poco più di cinque mesi dalla tragedia di Giulia e Alessia Pisanu, le due sorelle originarie di Castenaso morte a Riccione dopo essere state investite da un treno Frecciarossa la mattina del 31 luglio scorso, il pubblico ministero Giulia Bradanini della Procura di Rimini ha chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto per omicidio colposo nelle ore successive al dramma.

 

Stando alle indagini svolte in questi mesi, le due ragazze di 15 e 17 anni non avevano assunto né droga né alcool e l’investimento non sarebbe riconducibile ad un gesto estremo di entrambe o una delle due. L’avvocato della famiglia Pisanu, Roberto Senis del foro di Cagliari ha comunicato la volontà dei congiunti delle due ragazze di non opporsi alla richiesta di archiviazione, ora al vaglio del Gip.

 

ALESSIA PISANU

Il dramma: scagionato il macchinista del treno

Erano le sette del mattino del 31 luglio quando Giulia e Alessia Pisanu furono travolte da un treno Frecciarossa alla stazione di Riccione. Avevano passato la serata a Riccione dopo essere arrivate in Riviera da Castenaso, come tanti giovani, anche adolescenti. Il drammatico incidente era parso sin da subito come il tragico esito di una fatalità: già all’inizio di settembre le analisi della «scatola nera» installata a bordo del treno ad alta velocità che viaggiava in direzione Bologna hanno di fatto scagionato il macchinista da ogni responsabilità.

 

Le polemiche sui social

Eppure, ben prima delle indagini, nelle ore successive al dramma, il comune di Riccione fu costretto persino a interdire gli utenti dei social network che seguono le pagine ufficiali dell’amministrazione, dallo scrivere commenti. Alcuni, feroci, erano al padre delle due ragazze con cui viveva a Castenaso.

 

vittorio pisanu con la figlia giulia

«Non provo rabbia – aveva spiegato il padre Vittorio Pisanu – è un capitolo chiuso. Io so bene quello che ho fatto per le mie figlie. Ho la coscienza pulita e quando in cuor tuo sai di aver fatto tutto quello che un cuore di padre può fare per le proprie figlie, si può provare fastidio per la banalizzazione del male contenuto in certe frasi e certe accuse, ma non rabbia, perlomeno per me è così. Giulia e Alessia erano due bellissime ragazze e piene di vita, avrebbero avuto un futuro radioso davanti».

 

«Ora è ufficiale quel che già era noto. Giulia e Alessia non erano né sotto effetto di alcool né di droga. Io e la famiglia teniamo a sottolineare quello che è un dato di fatto alla luce delle tante illazioni riferite nelle ore drammatiche successive alla tragedia» è la considerazione amara dell’avvocato Roberto Senis.

GIULIA ALESSIA PISANU RICCIONE

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IL FRECCIAROSSA CHE HA TRAVOLTO ALESSIA E GIULIA PISANU A RICCIONE