FACCIAMOCI TROVARE PRONTI - LA RETE OSPEDALIERA CAMBIA PER ATTREZZARSI IN VISTA DI UNA NUOVA ONDATA DI CONTAGI - I POSTI IN TERAPIA INTENSIVA SONO 5.179, SALIRANNO 8.679 CON L'AGGIUNTA DI 3.500 NUOVI LETTI - I POSTI NELLA SEMI INTENSIVA IN TUTTA ITALIA SONO 4.225 - ALTRI 300 POSTI LETTO, SARANNO GARANTITI DA QUATTRO STRUTTURE MOBILI…

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Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

reparto di terapia intensiva brescia 23 reparto di terapia intensiva brescia 23

Il Ministero della Salute riorganizza la rete ospedaliera italiana per emergenza Covid-19. Con una circolata di ieri, firmata dai direttori generali Andrea Urbani e Rossana Ugenti, è stata predisposta una «risposta all'aumento significativo della domanda di assistenza legata al prosieguo della situazione infettivologica Covid-19, ai suoi esiti ed a eventuali accrescimenti improvvisi della curva epidemica, nonché per eventuali ed ulteriori emergenze epidemiche».

 

La riorganizzazione prevede una equa ripartizione dell'offerta ospedaliera dei territori. Per ciascuna regione e provincia autonoma, «l'incremento strutturale determina una dotazione omogenea sul territorio nazionale pari a 0,14 posti letto per mille abitanti, che comprende l'adeguamento dei posti letto di terapia intensiva nei centri Hub pediatrici», si legge nel provvedimento.

 

terapia intensiva coronavirus terapia intensiva coronavirus

Riguardo la terapia semi-intensiva, per almeno il 50% dei posti letto, «deve essere prevista la possibilità di immediata conversione delle singole postazioni con la necessaria strumentazione di ventilazione invasiva e monitoraggio e per il restante 50% dotati di ventilatori non invasivi, nonché con la necessaria capacità di ottenere forme di collaborazione interdisciplinare adeguate alla criticità e complessità del paziente, anche in ambito pediatrico».

 

terapia intensiva coronavirus 2 terapia intensiva coronavirus 2

Allo scopo di far fronte all'accresciuta domanda assistenziale, la Salute prevede che una quota parte di «posti letto di area medica, di acuzie e postacuzie, devono essere resi disponibili per la gestione dei pazienti Covd-19, nel rispetto della separazione dei percorsi sia ordinari, sia in regime di trattamento infettivologico per assistenza comprendente le diverse metodiche non invasive di somministrazione di ossigeno». È opportuno che questo avvenga, con criteri simili, anche per i posti letto di Pediatria.

 

La circolare contiene una tabella delle modalità di rafforzamento dei posti letto nelle singole regioni. In totale i posti in terapia intensiva sono 5.179, saliranno 8.679 con l'aggiunta di 3.500 nuovi letti. I posti nella semi intensiva in tutta Italia sono 4.225.

Ma vediamo la capienza in alcune regioni.

 

terapia intensiva terapia intensiva

In Lombardia i posti letto per l'emergenza sono oggi 861 ma verranno incrementati di 585 passando a 1446, mentre per la semi-intensiva l'offerta è di 704 posti. In Piemonte dove ci sono 327 letti in terapia intensiva, ne verranno creati al 299 per un totale di 626 mentre 305 è la capienza della semi intensiva. Nel Lazio ci sono 571 posti in intensiva che diventeranno 845 aggiungendone 271, a fronte di 412 posti in semi intensiva. In Campania sono 335 i posti in intensiva, più 499 aggiunti si va a 834, con 406 in semi intensiva. In Sicilia sono 418 in intensiva, più 301 si arriverà a 719 con 350 in semi intensiva.

 

IL PIANO B

ospedale reparto di terapia intensiva coronavirus ospedale reparto di terapia intensiva coronavirus

Come ulteriore paracadute, in vista di ulteriori picchi temporanei di fabbisogno di posti letto in area critica in specifiche zone territoriali, saranno, inoltre, resi disponibili altri 300 posti letto, suddivisi in quattro strutture movimentabili, ciascuna delle quali dotata di 75 posti letto, che in caso di necessità potranno essere allocate in aree preventivamente individuate da parte di ciascuna regione e provincia autonoma. La riorganizzazione coinvolge anche i Pronto Soccorso, che hanno subito un importante afflusso di accessi. Per separare i percorsi tra Covid e non Covid, si creeranno aree di permanenza dei pazienti in attesa di diagnosi che garantiscano i criteri di separazione e sicurezza.

 

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