LA FALLA NELL’UFFICIO INTERCETTAZIONI DELLA PROCURA DI ROMA, CREATA DA CAMILLA MARIANERA E DAL FIDANZATO JACOPO DE VIVO, DIVENTA UNA VORAGINE: SEI INDAGATI (SU 14 FUNZIONARI) ADDETTI ALL’ASCOLTO DELLE CONVERSAZIONI E SBOBINATURA DEI BROGLIACCI - GIÀ DA TEMPO SI SOSPETTAVA CHE QUALCOSA NON TORNASSE: VECCHIE E NUOVE INCHIESTE MOSTRANO TRATTI ANOMALI CON INDAGATI INTERCETTATI PER MESI CHE IMPROVVISAMENTE HANNO SMESSO DI PARLARE AL TELEFONO, PERSONE PEDINATE CHE DI COLPO NON INCONTRAVANO PIÙ NESSUNO, FEROCI BOSS CHE SAPEVANO ESATTAMENTE DOV’ERA PIAZZATA UNA CIMICE DAVANTI LA LORO ABITAZIONE E MACCHINE FATTE REPENTINAMENTE BONIFICARE…

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1 - MARIANERA, SEI INDAGATI NELL’UFFICIO INTERCETTAZIONI

Estratto dell’articolo di Fulvio Fiano per il “Corriere della Sera”

 

CAMILLA MARIANERA

La falla nell’ufficio intercettazioni della procura di Roma si allarga fino a contare sei indagati su un totale di quattordici funzionari (poliziotti, carabinieri e finanzieri) addetti all’ascolto delle conversazioni e sbobinatura dei brogliacci. La «talpa» dell’aspirante avvocata Camilla Marianera non era quindi la sola a far uscire informazioni riservate e, contando anche i cinque dipendenti di altri uffici giudiziari perquisiti e i due arresti (oltre alla 27enne, il suo fidanzato Jacopo De Vivo), ecco che il caso assume sempre più i contorni di un preoccupante sistema illecito.

 

[…] le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo si indirizzano ora su due fronti. Quello sui possibili legami tra i vari uffici coinvolti e quello sul numero di inchieste, recenti o meno recenti, nelle quali sono ravvisabili, almeno in teoria, gli effetti di quanto sta emergendo dal fascicolo dei pm […]

 

CAMILLA MARIANERA

Sul primo punto, insieme ad alcuni indizi, è proprio il funzionamento di questi uffici a far ipotizzare che le richieste di Marianera arrivassero alla talpa con la triangolazione e la complicità di altri funzionari. Questi, nel loro ruolo, legittimavano, almeno formalmente, una procedura altrimenti illecita. Sullo stesso binario, ma con percorso inverso, avrebbero poi viaggiato le notizie che dall’ufficio intercettazioni arrivavano alla 27enne e da lei, tramite il fidanzato, ai soggetti interessati.

 

Questa accortezza spiegherebbe anche la difficoltà ad identificare finora il principale referente di Marianera nell’ufficio intercettazioni. E giustificherebbe le regalie da poche decine di euro che la stessa praticante era solita fare alle cancellerie della corte d’Appello, del tribunale di Sorveglianza e di quella per la convalida dei sequestri. […] Che il sistema fosse consolidato da almeno due anni (una decina di soggetti si sarebbero rivolti a Marianera tramite De Vivo) lo dicono poi anche alcune anomalie, emerse nel corso di altre indagini: intercettati che improvvisamente smettono di parlare, indagati sotto osservazione che senza motivo cambiano abitudini, microspie trovate a colpo sicuro da soggetti sotto inchiesta che fino a quel momento non sembravano averne sentore. Come se, appunto, qualcuno li avesse informati. […]

CAMILLA MARIANERA

 

2 - SOFFIATE SU CIMICI, GPS E INTERCETTAZIONI BOICOTTATE LE GRANDI INCHIESTE DELLA PROCURA

Estratto dell’articolo di Andrea Ossino per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

Un’aspirante penalista arrestata insieme al suo fidanzato, cinque dipendenti del tribunale perquisiti e altri sei funzionari dell’ufficio intercettazioni interno alla procura indagati.

Il coinvolgimento di ben tredici persone finite al centro dell’inchiesta sulla fuga di notizie dalla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio rivela una voragine nel sistema con cui gli investigatori proteggono le indagini più delicate […]

 

CAMILLA MARIANERA

Già da tempo si sospettava che qualcosa non tornasse. Vecchie e nuove inchieste mostrano tratti anomali e sinistri. Indagati intercettati per mesi che improvvisamente smettono di parlare al telefono, persone pedinate che di colpo non incontrano più nessuno, feroci boss che sanno esattamente dove è piazzata una cimice davanti la loro abitazione e macchine fatte repentinamente bonificare. Ci sono aspetti oscuri che, alla luce dell’indagine sulla talpa in procura, adesso appaiono inquietanti.

 

Al momento l’enorme falla sulla segretezza è stata sigillata […] Il problema tuttavia non è ancora stato risolto. La talpa, o le talpe, sono ancora in circolazione e presumibilmente lavorano davanti allo stesso computer da cui estraevano informazioni per poi rivelarle agli indagati o a chi era disposto a pagare tra le 300 e le 700 euro, stando a quanto dice Camilla Marianera in un’intercettazione in cui spiega al cliente Luca Giampà, marito di Mafalda Casamonica, di riuscire ad avere notizie direttamente “ dall’ufficio dove sbobinano le intercettazioni”, dove “trovi la gente con le cuffie”.

CAMILLA MARIANERA

 

Il sistema di intercettazioni, in procura, è sostanzialmente dislocato in due diversi uffici.

[…] ci lavorano 14 persone. Sono poliziotti, carabinieri e finanzieri che poi si interfacciano con il personale amministrativo. Tra queste 14 persone 6 nomi sono finiti sul registro degli indagati, sospettati di aver rivelato segreti d’ufficio.

 

[…] Tra loro, probabilmente, c’è chi, secondo Marianera, sarebbe stato in grado di dirle se un indagato aveva un “gps sotto la macchina”, o se era stato “predisposto ocp (servizio di pedinamento ndr) su via, sotto casa” o ancora se “c’ha il telefono sotto controllo”.

 

jacopo de vivo, fidanzato di camilla marianera, con il padre giuseppe detto peppone

Notizie importanti rivelate a una ragazza di 29 anni. Se una praticante che non aveva neanche superato l’esame da avvocato è riuscita ad ottenere informazioni così delicate, quanti criminali ben più strutturati saranno venuti a conoscenza di segreti d’indagine? Quanti procedimenti potrebbero essere state danneggiati da una talpa che è ancora in servizio? […]

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