GLI IMAM ITALIANI LANCIANO LA “FATWA” (UNA CONDANNA RELIGIOSA) CONTRO I MATRIMONI COMBINATI – LA DECISIONE E’ STATA PRESA PER PRENDERE LE DISTANZE DALLA SCOMPARSA DELLA 18ENNE SAMAN ABBAS IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA – LA FATWA “HA DELLE CONSEGUENZE TEOLOGICHE” E SERVIRA ANCHE PER PRECISARE CHE “LA DONNA È UGUALE ALL' UOMO NELLA SCELTA DEL PARTNER E CHE IL SUO CONSENSO È ESSENZIALE”
-Flavia Amabile per "la Stampa"
«Pratiche tribali» è la definizione scelta da Yassine Lafram, presidente dell' Ucoii, l' Unione delle comunità islamiche italiane, per riferirsi ai matrimoni combinati. E su queste pratiche tribali che l' Unione in concerto con l' Associazione islamica degli imam e delle Guide religiose ha deciso di lanciare una fatwa, una condanna religiosa per prendere la distanze da tragedie come quella che si sospetta sia accaduta a Saman Abbas, 18 anni, scomparsa un mese fa da Novellara, un paese in provincia di Reggio Emilia. Da giorni le forze dell' ordine seguono l' ipotesi dell' omicidio deciso dai genitori per il rifiuto della ragazza di accettare un matrimonio combinato e setacciano serre e canali delle terre agricole con i cani molecolari per cercare il suo cadavere.
I matrimoni combinati «non possono trovare alcuna giustificazione religiosa, quindi sono da condannare, e ancor di più da prevenire», sostiene Yassine Lafram. Nella fatwa si preciserà che «la donna è uguale all' uomo nella scelta del partner e che il suo consenso della donna è essenziale», aggiunge il presidente dell' Ucooi. «Fortunatamente - spiega - sono episodi che non hanno, per quanto a nostra conoscenza, un' estensione e una frequenza importanti ma sappiamo che all' interno di alcune comunità etniche persistono ancora situazioni e comportamenti lesivi dei diritti delle persone che l' Ucoii respinge con forza». E annuncia una fatwa al massimo entro oggi contro i matrimoni combinati, una seconda fatwa nei prossimi giorni contro l' infibulazione e progetti per la tutela dei diritti delle donne.
La fatwa non ha alcuna conseguenza pratica ma «ha delle conseguenze teologiche. Sapere che un comportamento viene considerato illecito aiuta gli eventuali scettici a ritrovarsi nell' usanza in linea con la tradizione », sostiene Yassine Lafram. Secondo Souad Sbai, ex parlamentare del Pdl, invece, si tratta di un «precedente pericoloso», si corre il rischio di «portare in Occidente le regole di un modello di vita che non ci appartiene.
Nel frattempo proseguono le indagini. Secondo l' ultima ipotesi Saman Abbas potrebbe essere stata uccisa da uno zio. La ragazza, infatti, a novembre 2020, aveva chiesto aiuto agli assistenti sociali ed era stata allontanata dalla famiglia. Era rimasta fino all' 11 aprile in una comunità educativa. In base alle prime ricostruzioni, la situazione familiare si sarebbe aggravata tra la fine di aprile e l' inizio di maggio quando, dopo un litigio, la 18enne avrebbe seguito i familiari in un campo, luogo nel quale si ipotizza sia stata uccisa. A rivelare come sarebbero andate le cose, un fratello minorenne di Saman. Attualmente le persone iscritte nel registro degli indagati sarebbero cinque: i due genitori, uno zio e due cugini, uno dei quali è stato fermato a Nimes, in Francia, perché ritenuto responsabile, in concorso, dell' omicidio della ragazza e dell' occultamento del suo cadavere.