LARA CHE TIRA – L’EURODEPUTATA DI FORZA ITALIA LARA COMI È INDAGATA NELL’INCHIESTA SULLE TANGENTI IN LOMBARDIA – L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI È LEGATA A QUELLA DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA LOMBARDIA MARCO BONOMETTI: ALL’IMPRENDITORE VIENE CONTESTATA UNA FATTURA DA 31 MILA EURO CHE SAREBBERO SERVITI A FINANZIARE ILLECITAMENTE LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLA FORZISTA

-

Condividi questo articolo


Davide Milosa per www.ilfattoquotidiano.it

 

lara comi squadra parlamentari calcio lara comi squadra parlamentari calcio

C’è un altro esponente di Forza Italia iscritto nel registro degli indagati della Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta della Dda che il 7 maggio scorso ha portato all’emissione di 43 misure cautelari e che hanno portato all’arresto tra gli altri del vicecoordinatore regionale di azzurro Pietro Tatarella e il sottosegretario all’area Expo della Regione Lombardia Fabio Altitonante . È Lara Comi, eurodeputata, il cui nome già nei giorni scorsi era emerso nelle carte dell’inchiesta per una intercettazione tra Nino Caianiello e Giuseppe Zingale, dg di Afol (leggi l’articolo di Davide Milosa). L’iscrizione della Comi è legata a quella di Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia e presidente dell’azienda Officine Meccaniche Rezzatesi (Omr) con sede nel Bresciano. Il reato contestato  è il finanziamento illecito.

LARA COMI LARA COMI

 

Fattura da 31mila euro per “acquisto” di una tesi di laurea

All’imprenditore, che ieri per ore è stato sentito come persona informata sui fatti, viene contestato di aver pagato 31mila euro per una consulenza, sotto forma, in realtà, di acquisto di una tesi di laurea reperibile anche online, e quei soldi poi sarebbero andati a finanziare illecitamente la campagna elettorale della forzista, già coordinatrice del partito a Varese.

 

Si tratta di una fattura emessa nel gennaio 2019 da Omr holding ad una società Premium consulting srl, tra i cui soci figura la Comi, candidata alle prossime europee. Bonometti avrebbe finanziato due studi per l’espansione in Europa dei mercati: i soldi secondo gli inquirenti, sarebbero stati versati in due tranche da circa 15mila euro.

marco bonometti 1 marco bonometti 1

 

Ieri l’imprenditore – che a gennaio auspicava un ritorno alle urne – era entrato a Palazzo di Giustizia di Milano da testimone e sentito come altri convocati dai pm Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno e dall’aggiunto Alessandra Dolci. Altri due imprenditori, probabilmente sempre sentiti nelle ultime ore, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di finanziamento illecito allo stesso candidato. Finanziamento che sarebbe avvenuto con un meccanismo simile. 

 

I contratti di consulenza sotto la lente degli inquirenti

lara comi prende in braccio alessandra mussolini a madrid lara comi prende in braccio alessandra mussolini a madrid

Nei giorni scorsi era emerso che gli inquirenti indagavano sui contratti di consulenza ottenuti da una società riconducibile all’europarlamentare. In particolare si cercavano riscontri su “contratti di consulenza da parte dell’ente Afol città metropolitana” per un “totale di 38.000 euro”. Il caso di quest’ultima consulenza, sarebbe indicativo – assieme a tanti altri e in base alle intercettazioni –come Caianiello, il “dominus” del sistema corruttivo (leggi l’articolo di Alessandro Madron) e anche di Forza Italia in Lombardia, sarebbe riuscito “con disinvoltura”, “grazie proprio alla collaborazione di alcuni suoi uomini di stretta fiducia, tra i quali l’avvocato Carmine Gorrasi” consigliere comunale a Busto Arsizio, Zingale e Loris Zaffra “ad estendere la sua influenza politica e, parallelamente, quella criminale ben oltre i confini della provincia di Varese”. Secondo gli inquirenti la cifra di 38mila euro sarebbe stata una cifra “preliminare” al “conferimento di un più ampio incarico che può arrivare alla totale cifra di 80.000 euro”. Incarico che avrebbe avuto come contropartita la “promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi” Caianiello e Zingale. Per tutta la giornata di ieri, tra l’altro, sono stati ascoltati testimoni e indagati tra cui anche un’avvocatessa ligure citata proprio da Zingale come colei che, tramite l’eurodeputata avrebbe ricevuto consulenze dall’ente per un progetto. Come ha spiegato lo stesso dirigente interrogato dal gip Raffaella Mascarino che si proponeva di lanciare l’Agenzia per la Formazione, Orientamento e Lavoro in Europa.

 

lara comi lara comi

L’inchiesta, formata da tre tranche, prosegue con gli approfondimenti su tutti i fronti. Uno dei quali è la nomina di Luca Marsico, l’ex socio di studio del Presidente della Lombardia Attilio Fontana, ed ex consigliere azzurro, finito con una delibera di giunta tra i componenti del Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione e che è costata al governatore lombardo una informazione di garanzia per abuso di ufficio. Una nomina avvenuta “in quota Lega. Lui mica può rimanere in Forza Italia eh!” come diceva proprio Caianiello.

GIOACCHINO CAIANIELLO GIOACCHINO CAIANIELLO LARA COMI MARCO BONOMETTI LARA COMI MARCO BONOMETTI LARA COMI LARA COMI lara comi in visita a uno stabilimento balneare invisibile lara comi in visita a uno stabilimento balneare invisibile LARA COMI ENTRA AD ARCORE LARA COMI ENTRA AD ARCORE LARA COMI LARA COMI LARA COMI LARA COMI LARA COMI LARA COMI LARA COMI LARA COMI LARA COMI LARA COMI lara comi col golf fuksia lara comi col golf fuksia

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."