“IL ‘MAURIZIO COSTANZO SHOW’ PROMOSSE IL SOGGETTIVISMO DI MASSA E IL NARCISISMO INTERATTIVO” - MARCELLO VENEZIANI FA LA STECCA NEL CORO DI PEANA PER “CICCIOBAFFO”: “LE PRIME PROVE TECNICHE DI OMOTRANSGENDER PASSARONO IN VIDEO DAL SUO SALOTTO. COSTANZO FU UN IBRIDO TRA PANNELLA E SORA LELLA, LA SORELLA DI ALDO FABRIZI. DETESTAVO IN MODO PARTICOLARE UNA SUA MASSIMA CHE RIPETEVA SPESSO: LA COERENZA (O LA FEDELTÀ) È LA VIRTÙ DEGLI IMBECILLI. COSÌ ALLEVÒ GENERAZIONI DI IMBECILLI INCOERENTI, FLUIDI E INFEDELI…”

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marcello veneziani foto di bacco

Estratto dell’articolo di Marcello Veneziani per “La Verità”

 

Ogni volta che muore un Vip osannato dal mainstream, sembra che sia morto il più grande uomo di tutti i tempi. […] Così sta succedendo a Maurizio Costanzo […] Il salotto di Costanzo nacque quando la tv non era a colori, quando c’erano ancora l’Urss, la Dc e il Pci e non c’era ancora il telefonino. Sopravvisse a quelle mutazioni, e si protrasse per alcuni decenni, con uno strascico fin quasi ai nostri giorni ma diventò la testimonianza di un mondo trascorso.

SILVIO BERLUSCONI MAURIZIO COSTANZO

 

[…] Un salotto affacciato su una platea di guardoni. Finiva l’era furente del «tutto è politica» e si scopriva il privato, gli individui, i gusti e i disgusti. Il Maurizio Costanzo Show traghettò dal pubblico al privato, anzi rese pubblico il privato. Promosse il soggettivismo di massa. Era un salotto, un circolo, un caffè ma usava il modello cattolico della confessione. Quando Costanzo si spostava col suo trespolo e parlava a turno coi suoi ospiti, usando un tono confidenziale, per carpire confessioni e segreti, praticava in senso laico e «libertino» la confessione (e un po’ la seduta psicanalitica).

 

maurizio costanzo alfonso signorini 2

Con la variante che lasciava spazio per qualche intromissione degli altri ospiti, a volte pilotati e fomentati da lui, in modo da intrecciare il pubblico col privato, l’intimo col conviviale e vivacizzare con le rivalità il coming out. Furono prove tecniche di narcisismo interattivo. Così nacque il talk show in tv. Oggi se dici talk show pensi a programmi con una caratterizzazione prevalentemente politica. Al tempo, invece, uscivamo dall’era ideologica e panpolitica degli anni Settanta; nel salotto di Costanzo anche il politico veniva risucchiato dal lato umano, a volte intimo e perfino giocoso.

maurizio costanzo pubblicità camicie dino erre

 

[…] Il talk show come lo costruì Costanzo […] rispondeva a un preciso stadio della società, dopo il Sessantotto, prima dei social. In quel tempo si chiamava riflusso, riscoperta del privato, teneva a battesimo il nascente egocentrismo di massa, l’interazione tra Vip e gente comune, il contrasto tra modelli di vita «emancipati» e altri ritenuti «coatti», «antiquati». Era la fiera degli stravaganti, di chi dava spettacolo di sé o accettava il ruolo di galletto nella sfida in video allestita da Costanzo, che si fingeva paciere ma era il sobillatore. Era, però, ancora il tempo della conversazione. Ora c’è, al più, esibizione del privato, denudamento dell’io e del tu, fiera dei sentimenti e dei risentimenti; ma non c’è più civiltà della conversazione […]

MAURIZIO COSTANZO MARIA DE FILIPPI

 

[…] Per […] quasi un trentennio, Maurizio Costanzo è stato il principale influencer dei costumi della nostra società. […] La piazza d’Italia si era trasferita nel video salotto; il messaggio prevalente che lui veicolava ogni sera era di tipo radicale, permissivo e vagamente progressista a uso domestico e ludico; a volte con qualche tratto umanitario.

 

Il suo show modificava in pubblico la vita privata degli italiani, conformandola ai nuovi canoni e luoghi comuni di una società scristianizzata, più global, più edonista; in versione pop, romanesca e neoborghese […]Le prime prove tecniche di omotransgender passarono in video dal suo salotto. Costanzo fu un ibrido tra Pannella e sora Lella, la sorella di Aldo Fabrizi. Detestavo in modo particolare una sua massima che ripeteva spesso: la coerenza (o la fedeltà) è la virtù degli imbecilli. Così allevò generazioni di imbecilli incoerenti, fluidi e infedeli.

 

maurizio costanzo trump

Certo, fu un grande impresario di tv, un potente […] un intervistatore brillante, scopritore di talenti, squinzie e stravaganti, autore prolifico, grande animatore radiofonico. […] Invecchiò precocemente, fu lungo il suo declino, fisico e lessicale. Fu il baffo più vistoso della tv e il collo più nascosto del video. Il suo salotto finì quando la conversazione si trasferì nel display di un telefonino o di un pc. Se telefonando segnò il suo inizio, il telefonino segnò la sua fine.

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