“OLÈ”, “AMMAZZALA”, “SPACCALE UNA BOTTIGLIA IN TESTA” – C’È UN INSULTO DIETRO LA SPAVENTOSA AGGRESSIONE DI UNA 14ENNE DI PERUGIA, PESTATA A SANGUE E SPEDITA IN OSPEDALE DA UN GRUPPO DI BULLE: PRIMA SI SONO ACCANITE SU DI LEI CON CALCI, PUGNI E TIRATE DI CAPELLI NEL PIAZZALE DI UN CONDOMIO E POI HANNO CONTINUATO IN UN BAGNO DI UN FAST FOOD – I COMPAGNI HANNO FILMATO IL PESTAGGIO PER POI CARICARLO SUI SOCIAL: QUANDO HANNO CAPITO DI ESSERE NEI GUAI HANNO TENTATO DI FARLO SPARIRE, MA… - VIDEO
Michele Milletti per "Il Messaggero"
Un pesante apprezzamento. Un'offesa da lavare a calci, schiaffi, pugni e tirate di capelli.
Non una, ma due volte. Perché non basta l'aggressione da gang nel piazzale di un condominio nel quartiere che si snoda tra la stazione centrale di Fontivegge e lo stadio Curi. No, serve una ripassata nel bagno di un fast food affinché la lezione diventi esemplare: c'è questo all'origine dell'inquietante caso di bullismo e violenza esploso in città, con una quattordicenne pestata e mandata in ospedale da quattro coetanee tra le risate e i balletti di altri ragazzini che hanno assistito e fatto video senza alzare un dito per fermare la violenza.
I VIDEO Un video spaventoso di quasi tre minuti, in cui si vede la ragazzina prima circondata e umiliata da tre coetanee e poi picchiata selvaggiamente tra gli «olè» e gli «ammazzala» e «spaccale una bottiglia in testa» di amici che se la ridono. A questo video ne segue un altro, postato a poca distanza, ed entrambi condivisi alla velocità della luce tra profili Instagram e chat di Whatsapp: dieci secondi in cui è condensata una carica di violenza da lasciare a bocca aperta. Nel bagno di un fast food, due ore dopo la prima aggressione, la ragazzina tenta per la seconda volta di chiedere scusa per l'offesa a una delle coetanee capo branco ma viene zittita da un pugno in bocca che la fa cadere a terra prima di essere presa a calci nella schiena.
Succede nella piccola Perugia, in cui la tranquillità è facciata che nasconde una realtà di sempre crescente disagio e degrado soprattutto fra i più giovani. Perché la violenza tra baby gang e il bullismo sono situazioni all'ordine del giorno, al pari delle grandi città. E la moda di filmare le risse e condividerle sui social era attiva già prima della pandemia, per poi esplodere assieme alle difficoltà dei ragazzi dopo due anni duri.
Ma in questi video che i giovanissimi autori hanno cercato di rimuovere senza successo - visto che da giovedì sono nelle mani dei carabinieri che, su delega della procura dei minori, hanno di fatto individuato tutti i protagonisti - appare qualcosa che va oltre le difficoltà causate dalla pandemia: ci sono una cattiveria, un desiderio di procurare dolore e uno spregio dell'altro che devono far riflettere.
I DATI La vittima è in ospedale, ricoverata nel reparto di Pediatria e in attesa che i medici valutino in maniera certa le lesioni subite. Responso atteso anche dall'autorità giudiziaria e dai carabinieri, per poter formulare le ipotesi di reato più adeguate. Ma, come detto, non è un caso isolato. Perché nella piccola e placida Perugia, come in tutta Italia del resto, i casi di bullismo e cyberbullismo sono in continuo aumento. Secondo quanto riporta la piattaforma Elisa, strumento di monitoraggio finanziato dal Miur, nell'anno scolastico che sta per terminare il 22,3% degli studenti è stato vittima di bullismo mentre il 18,2% ha preso attivamente parte a episodi di bullismo verso un compagno o una compagna.
A Perugia e in Umbria, la polizia postale indaga su circa 200 casi di violenze e bullismo via internet, con sempre più giovani protagonisti. «Il bullismo e cyberbullismo sono in evoluzione ha sottolineato recentemente la dirigente Michela Sambuchi -. Sono fenomeno in ascesa e quando andiamo nelle scuole per gli incontri con i ragazzi si percepisce dalle loro domande quanto in molti casi lo possano vivere da vicino».