“PENSAVAMO FOSSE UNO SFOTTÒ PER LA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE EUROPEE, MICA È UN AFFRESCO, UN'OPERA D' ARTE...” - CANCELLATA A ROMA LA STORICA SCRITTA “VOTA GARIBALDI” ALLA GARBATELLA SCAMBIATA PER IL GRAFFITO DI UN VANDALO – LA SCRITTA RISALIVA ALLE ELEZIONI DEL ’48 - È DOVUTO INTERVENIRE IL CAMPIDOGLIO, PER SPIEGARE CHE IL MURALE SARÀ RIPRISTINATO...

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Lorenzo De Cicco per il Messaggero

 

«Pensavamo fosse uno sfottò per la campagna elettorale, per le europee, una specie di presa in giro: vota Garibaldi! Sa quante ne cancelliamo di scritte politiche ogni giorno? Contro Salvini, contro Renzi, contro Di Maio. E chi se l' aspettava tutto questo chiasso, in fondo sempre un graffito è, pure se del dopoguerra, mica è un affresco, un' opera d' arte...», dice il capo-operaio della ditta che, per conto del Campidoglio, ha spennellato da un muro di via Basilio Brollo, zona Garbatella, quartiere rosso per eccellenza, una scritta che risale al 1948.

 

Vota Garibaldi, lista n° 1, appunto. Quando comunisti e socialisti si presentarono alle elezioni sotto le stesse insegne, quelle del Fronte democratico popolare; simbolo, il faccione di Garibaldi, a suggellare l' unità, che però si sfarinò un attimo dopo il voto, che vide trionfare la Dc di De Gasperi, a un passo dal 50%.

 

Il «graffito» era lì da settant' anni, con tanto di targa celebrativa e pensilina montata sopra, per evitare che la pioggia lo rovinasse. Un pezzo di Roma, in una delle roccaforti storiche del Pci che alle comunali del 2016 si era convertita al grillismo - il M5S sfondò quota 60% - salvo tornare a sinistra due anni dopo, quando la mini-giunta del municipio è implosa per le beghe interne. Chi abita nella zona, a quella scritta, ci tiene eccome. E infatti, appena si sono accorti che era sparita, dalla mattina alla sera, è montata la protesta.

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È dovuto intervenire il Campidoglio, per spiegare che il murale sarà rifatto uguale-uguale, già stamattina. «La scritta non andava cancellata e il Comune non ha mai dato disposizioni in tal senso», si sono affrettati a dire i comunicatori di Virginia Raggi. Il pasticcio sarebbe nato «dall' errore di un addetto della ditta appaltatrice del servizio per il decoro urbano. Recatosi sul posto per cancellare dei graffiti ingiuriosi, di propria iniziativa ha rimosso anche quella storica scritta. Il dipartimento interessato ha già avviato le procedure per ripristinarla mediante un appropriato restauro».

 

SCRITTE SU ANNA FRANK Gli operai erano stati spediti alla Garbatella dall' Ufficio Manutenzione del Comune. La missione prevedeva la rimozione di due scritte antisemite: «Romanista ebreo» e «Laziale Anna Frank». «Quando la nostra squadra è arrivata sul posto - spiega il responsabile tecnico dell' impresa - abbiamo completato il lavoro che ci era stato commissionato, poi i ragazzi si sono accorti che proprio nel muro affianco, saranno stati due-tre metri, c' era un' altra scritta, bella grande». Vota Garibaldi. «Hanno pensato che fosse qualcosa legato alla campagna elettorale, magari in vista delle prossime europee. Una specie di scherzo. E così l' hanno cancellata, pensando che al Comune facesse piacere».

raggi raggi

 

Non è la prima volta che gli operai esterni intervengono anche su scritte vicine a quelle segnalate. «Spesso l' ordine dell' Ufficio decoro ci arriva dopo qualche tempo - racconta sempre il capooperaio - ecco perché quando ci presentiamo sul luogo da ripulire, troviamo graffiti che magari si sono aggiunti nei giorni successivi. E per essere certosini, togliamo pure quelli».

 

 

Insomma, lo storico murale della Garbatella sarebbe vittima di un eccesso di zelo nella guerra al decoro. «I ragazzi, diciamo, hanno voluto strafare», è la versione dell' impresa che a novembre del 2018 si è aggiudicata dal Comune una commessa da 350mila euro per ritinteggiare palazzi e parchi deturpati da graffitari. «Solo chi non fa, non sbaglia», la giustificazione.

 

In Campidoglio hanno preso la cosa più seriamente, tanto che in queste ore si sta valutando se far scattare le penali, previste dal contratto. La priorità, nell' immediato, è far ricomparire la scritta, anche se non sarà più l' originale. Costo: qualche migliaio di euro. Ma la fattura sarà saldata dalla ditta che ha commesso l' errore.

 

Mentre montano le polemiche - soprattutto dal Pd e dalla sinistra - ieri notte sul muro di via Brollo, accanto al rettangolo bianco pitturato di fresco, restava la targa-beffa appesa qualche anno fa: «Il municipio - si legge - restituisce alla Garbatela lo storico graffito. Il restauro è stato eseguito dai docenti e allievi della scuola Arti ornamentali». Tutt' intorno, altre scritte, che nessuno ha cancellato.

 

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