MA DAVVERO GLI ITALIANI CANCELLERANNO IL NATALE? SECONDO UN SONDAGGIO SWG, IL 46% DEGLI INTERVISTATI STA ORGANIZZANDO IL CENONE SOLO CON I CONVIVENTI, IL 30% INVITERÀ UNA CERCHIA DI PARENTI, MA PIÙ RISTRETTA DEL SOLITO MENTRE IL 15% EVITERÀ DEL TUTTO PRANZI E CENE NEL PERIODO NATALIZIO – NON SOLO: IL 59% È CONTRARIO ALLA RIAPERTURE DELLE SCUOLE A BREVE E IL 69% NON CHIEDE CHE I RISTORANTI…

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Diodato Pirone per “il Messaggero”

 

cenone natale

Niente sci, niente ristoranti e stop ai bagordi natalizi ad eccezione del mini-cenone con i soli conviventi. Queste le scelte che si apprestano a fare gli italiani per le prossime feste secondo un sondaggio Swg. Il 46% degli intervistati infatti sta organizzando il Natale senza il classico cenone allargato ma limitandosi a gustare dolci e spumante assieme ai soli familiari conviventi. Il 15%, ovvero un italiano su sei, è addirittura orientato a rinunciare a qualsiasi tipo di festeggiamento.

 

Inoltre tre connazionali su quattro sono favorevoli, sia pure con diverse gradazioni, a misure restrittive per il periodo delle festività natalizia. I risultati del carotaggio vengono sfornati alla vigilia del varo delle nuove regole sui festeggiamenti natalizi che il governo si appresta a inserire in un nuovo Dpcm.

 

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Le cifre fornite da Swg parlano da sole sulla predisposizione delle famiglie italiane ad un Natale sobrio: se il 46% degli intervistati sta organizzando il cenone solo con le persone con le quali convive abitualmente, il 30% si sta organizzando con una cerchia di parenti ma più ristretta del solito mentre il 15% eviterà del tutto pranzi e cene nel periodo natalizio.

 

Solo il 4% del campione selezionato dalla Swg dichiara di volersi comportare esattamente come negli anni scorsi.

L' intero sondaggio offre un profilo degli italiani molto diverso da quello raccontato sui giornali: in maggioranza sono assai preoccupati per l' infezione e sono cautissimi sulle riaperture.

 

natale spostamenti

Anche su questo punto le cifre sono chiare: il 59% è contrario alla riaperture delle scuole a breve; il 65% non è favorevole alla riapertura dei centri commerciali nei week end; il 69% non chiede che i ristoranti riaprano fino a tarda sera; il 78% è contrario a rimettere in moto gli impianti di risalita delle piste da sci.

 

SACRIFICI ACCETTATI SE UTILI La perplessità prevale nel suo complesso sulle ipotesi di un allentamento delle misure in prospettiva delle festività e soltanto il 21%, meno di un italiano su quattro, auspica che le restrizioni vengano attenuate. Questi sacrifici non saranno certo facili da sopportare ma le persone sembrano in qualche modo già preparate e rassegnate a doverli fare. Una predisposizione diffusa soprattutto negli strati meno giovani della popolazione. Solo il 13% degli italiani li definisce un duro colpo ma questa percentuale sale al 21% nella fascia d' età fra i 21 e i 34 anni.

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Nel dettaglio va detto che se il 21% degli intervistati si dichiara favorevole a consentire alle famiglie di riunirsi questa percentuale sale al 33% fra gli ultra 64enni. Il 44% è invece favorevole a mantenere le attuali misure a meno che il quadro epidemiologico «non migliori sensibilmente». Il 29% però si dice favorevole ad adottare misure ancora più restrittive. Queste persone considerano il periodo natalizio «una fase a rischio elevato per quanto riguarda la possibilità di contrarre l' infezione».

 

E' di un certo interesse notare che la percentuale dei favorevoli alla linea dura è molto diversa fra le varie regioni italiane. I più severi sono sardi e siciliani, al 42% per regole più dure. All' opposto si schierano gli abitanti del Nord-Ovest, soprattutto lombardi e piemontesi, schierati solo al 17% sulla linea della fermezza. In mezzo si schierano gli italiani del Sud, del Centro e del Nord-Est favorevoli a misure più severe in una quota che oscilla intorno al 30%.

Tornando al cenone è interessante osservare anche che il 43% degli italiani - grosso modo gli stessi che si preparano a cenare con i soli familiari conviventi - sarebbe favorevole a organizzare cenoni con un massimo di 6 o 8 persone.

cena con maschera mascherina

Il 26% sposa la tesi della inutilità di porre limiti di partecipazione per la ragione che sarebbe impossibile controllare tutte le case degli italiani e il 7% è contrario a qualsiasi limitazione. All' opposto il 19% si dice favorevole a vietare del tutto pranzi e cene allargate nel periodo natalizio.

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