OCCHIO PER YOKO – DIO PERDONA, YOKO ONO NO! PER L’UNDICESIMA VOLTA LA VEDOVA LENNON SI OPPONE ALLA RICHIESTA DI SCARCERAZIONE DI MARK DAVID CHAPMAN, L’UOMO CHE L’8 DICEMBRE DI QUARANT’ANNI FA UCCISE IL MARITO – A 87 ANNI, ORMAI ASSISTITA DA UN BADANTE E DAL FIGLIO SEAN, È ANCORA CONVINTA CHE L’ASSASSINO NON ABBIA SCONTATO ABBASTANZA. EPPURE ERA STATA PROPRIO LEI NEL 2006 A PROPORRE DI ISTITUIRE LA GIORNATA MONDIALE DEL PERDONO…

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Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

 

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Undici volte non bastano. Ed è ancora lei, Yoko Ono, l'ostacolo principale alla scarcerazione di Mark David Chapman, il killer che esplose dalla sua calibro 38 i quattro colpi che ferirono a morte John Lennon la sera dell'8 dicembre di quarant' anni fa. L'uomo, condannato a una pena dai vent' anni all'ergastolo a discrezione dei magistrati, come prevede il sistema giudiziario americano, si è visto negare per l'undicesima volta la libertà sulla parola.

 

mark chapman

Il veto più «pesante» continua a porlo la vedova di John, oggi 87enne, ormai assistita da un badante e dal figlio Sean. La stessa donna che a gennaio del 2019, ritirando la sua ultima onorificenza dopo aver preso parte a un corteo femminista, aveva ringraziato i membri della National Music Publishers' Association per il premio appena ricevuto e anche la sua malattia, «che non smette di insegnarmi così tanto».

 

il killer di lennon mark chapman

Yoko però non riesce ancora a perdonare: 39 anni e 8 mesi dopo l'omicidio del leggendario marito è convinta che l'assassino non abbia scontato abbastanza. Eppure era stata proprio lei, nel 2006, a proporre di istituire per l'8 dicembre la Giornata mondiale del perdono, perdonandosi in anticipo, probabilmente, per non riuscire a far fiorire lei per prima il sentimento di indulgenza.

 

Il perdono, in realtà, è una cosa seria, ed è quanto di più lontano da certe esternazioni a beneficio di telecamera che ogni tanto si sentono a ridosso di un delitto. È davvero impossibile mettersi nei panni di Yoko Ono e provare a immaginare cosa provi, ancora oggi, per l'assassino che poche ore prima di uccidere l'uomo che amava gli aveva chiesto un autografo e si era fatto fotografare con lui, all'ingresso della loro casa newyorchese, nel Dakota Building.

yoko ono

 

Ed è difficile provare compassione per lo squilibrato, ai tempi venticinquenne, che colpì alle spalle John Lennon dopo averlo aspettato fino a tardi sotto casa. «Avevo chiesto a Jude, un'altra fan che era lì, di uscire come me quella sera: se mi avesse detto di sì probabilmente non avrei sparato. Ma forse ci avrei riprovato», aveva raccontato Mark David Chapman a Larry King durante il suo Live nel 1992.

 

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Del resto, tra gli svariati deliranti motivi con cui l'ex guardia giurata di Honolulu aveva giustificato il gesto, c'erano l'aver desiderato di essere uno dei Beatles e la rabbia per le frasi di John in cui proclamava che lui e gli altri della band di Liverpool erano più famosi di Gesù. Il tempo, trascorso in carcere a dipingere, pulire e passare la cera al pavimento, oltreché a cercare conforto nella fede, ha portato il detenuto modello a più miti consigli.

 

«Trent' anni fa non potevo dire di essermi vergognato, ora so cos' è la vergogna: è quando ti copri la faccia e non vuoi chiedere niente», aveva ammesso con la commissione che valuta la libertà sulla parola del carcere di Wende, dove è rinchiuso, che stava esaminando la sua decima richiesta di scarcerazione.

mark david chapman

 

«Sentivo che uccidendo John Lennon sarei diventato qualcuno, e invece sono diventato un assassino, e gli assassini non sono qualcuno». Ma neanche quella volta è riuscito a convincerli, né loro volevano sminuire l'enormità del reato concedendogli la libertà, o addirittura rischiare di esporlo alla vendetta di qualche fan incanutito.

 

Peraltro, alle lettere che Chapman e sua moglie Gloria (la stessa da quarantuno anni) hanno inutilmente spedito a Yoko Ono si sovrappongono quelle che la vedova di John Lennon ha continuato a scrivere ai giudici, identiche, in cui si dichiara preoccupata per l'incolumità sua e dei figli dell'ex Beatle (Sean, avuto con lei, e Julian, che lui ebbe dalla prima moglie, Cynthia Powell). John il 9 ottobre avrebbe compiuto 80 anni. E per certo, in qualche modo, non è mai morto davvero.

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yoko ono con sam havadtoy nel 1987
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