POSTA! – CARO DAGO, LA PREGEVOLE CHIARA VALERIO DEFINISCE LO SCHERNO UNA “PRATICA CULTURALE FASCISTA”. PRENDO ATTO E RIBATTO: LA MURGIA CHE SUPPORTA HAMAS, COME SI DEFINISCE ESATTAMENTE? – CON IL DOVUTO RISPETTO, FINCHE’ NON MI RISOLVONO IL RISCALDAMENTO DOMESTICO, ME NE SBATTO DI QUELLO GLOBALE...

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Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

I GRAND COMMIS DEL GOVERNO MELONI I GRAND COMMIS DEL GOVERNO MELONI

Caro Dago deep state si deep state no, giudici si giudici no. Al di fuori di tutto la vera riforma sarebbe decidere i posti chiave da cambiare ad ogni Governo perché una cosa è la scelta politica delle decisioni ed un'altra il confine tra la professionalità/responsabilità individuale ed il sabotaggio politico per scelte personali.

Amandolfo

 

Lettera 2

Caro Dago, Covid, Financial Times: "L'Ue ha offerto alla Cina vaccini gratis". Come no, gratis... Sono stati trovati in bosco come i funghi?

E.Moro

 

meme sulla benzina 1 meme sulla benzina 1

Lettera 3

Caro Dago, trasporti, dopo benzina e autostrade arrivano i rincari anche per i biglietti di bus e metro. Non sarà una specie di "colletta mascherata" per raccogliere i fondi necessari per poter inviare un sistema di difesa antiaerea a Zelensky in Ucraina? Ci avevano detto che la crescita del nostro Paese, a confronto col resto d'Europa, nel 2022 era stata strepitosa...

A.Sorri

 

Lettera 4

Caro Dago, Majorino lancia il suo 'patto civico': "Una squadra per cambiare". Sono le stesse argomentazioni usate in campagna elettorale da Letta. Il Pd punta a perdere anche in Lombardia?

Leo Eredi

MASSIMO GRAMELLINI MASSIMO GRAMELLINI

 

Lettera 5

Esimio Dago,

Massimo Gramellini difende Conte sostenendo che non si è pagato la vacanza a Cortina taglieggiando i percettori del reddito di cittadinanza. Ha ragione: i veri taglieggiati sono gli italiani che, con le loro tasse, pagano il reddito di cittadinanza a quelli che hanno votato Conte alle ultime elezioni...

Bobo

 

Lettera 6

Caro Dago, in Germania si sono registrati scontri tra attivisti per il clima e la polizia. Al fine di impedire l'estrazione del carbone nel piccolo paesino di Lutzerath, i manifestanti hanno lanciato petardi, bottiglie e pietre contro gli agenti. Questi pagliacci vanno rinchiusi subito in celle prive di luce e riscaldamento per qualche settimana: a contatto con la realtà cambieranno presto opinione.

F.T.

 

Lettera 7

la salma di joseph ratzinger a san pietro 5 la salma di joseph ratzinger a san pietro 5

Gentili Signori,

l’articolo che avete pubblicato sul vostro sito a firma Quirino Conti dal titolo “Paparazzopoli” non mi sembra faccia onore al vostro bel taglio editoriale. Va bene e, anzi, vi rende pressoché unici, mischiare il pettegolezzo con tematiche elevate, ma qui temo che si sia persa di vista l’onestà intellettuale. Dipingere Papa Benedetto XVI come un ridicolo bambolotto che si faceva vestire a piacimento dal suo segretario e due principesse contrasta palesemente con la personalità di questo grande Papa, mite sì, ma anche estremamente meticoloso e deciso.

 

PAPA BENEDETTO XVI PAPA BENEDETTO XVI

Basta leggere qualche libro (o almeno qualche omelia, che è più corta e si fa prima…) del defunto Pontefice per capire che l’attenzione da Lui data all’abbigliamento e ai paramenti liturgici non è stata il capriccio di due principesse, ma una precisa scelta del Papa, diretta a dimostrare anche esteriormente uno degli aspetti più importanti del suo pensiero, sintetizzato spesso come “ermeneutica della continuità”, che non vede il Concilio Vaticano II come una rottura con la Tradizione della Chiesa.

 

Quindi, il Papa ha recuperato intenzionalmente abiti e paramenti indossati in realtà fino a pochi decenni prima dai suoi predecessori per dimostrare che dopo il suddetto Concilio anche in questo nulla è di fatto cambiato, il Pontefice ha mantenuto le stesse funzioni e lo stesso ruolo che aveva avuto per secoli e fino a Pio XII e non si è trasformato di botto nella versione romana dell’arcivescovo di Canterbury.

 

papa benedetto xvi papa benedetto xvi

A questo si aggiunge, per i soli paramenti e per chi ci crede, la convinzione che la solennità dei riti serve a dare gloria a Dio e a manifestare la maestà di Cristo. Segnalo peraltro che alcuni abiti e paramenti citati nell’articolo come reperti storici erano usati alla grande anche da Papi considerati super moderni e conciliari. Lasciando in disparte Giovanni XXIII che a questi temi ci teneva forse anche pure più del sopra citato predecessore (camauri e sedie gestatorie con Lui abbondavano), pianeta, mozzetta rossa e fanone (fanone, non faldistorio! il primo è un paramento riservato ai Papi, il secondo una sedia usata correntemente anche dal vescovo del mio paesello!!!) erano usati anche da Paolo VI e Giovanni Paolo II, basta una semplice ricerca su Google per averne conferma. Quanto al piviale, quello lo usa anche Francesco…

 

Ricordo, infine, che il rosso di mozzette, copricapi e calzature simboleggia la vocazione al martirio, quel martirio che può essere anche “a secco” e che a quanto pare a questo grande Papa non è risparmiato neanche da morto…

Cordiali saluti.

Luca Iannelli

 

Lettera 8

Caro Dago,

conte e olivia a cortina meme conte e olivia a cortina meme

se un politico si erge a "Paladino" degli ultimi, degli emarginati e dei poveri, se passa con nonchalance dalla "pochette" alla dolcevita da esistenzialista, se assiste alla diretta della prima della Scala con i percettori del reddito di cittadinanza, non può pensare di trascorrere le "Vacanze di Natale" in stile Vanzina in un albergo da 2500 euro a notte senza che nessuno gli dedichi qualche inevitabile (e più che meritato) sfottò.

Gualtiero Bianco

 

LA RASSEGNA STAMPA SU GIUSEPPE CONTE A CORTINA LA RASSEGNA STAMPA SU GIUSEPPE CONTE A CORTINA

Lettera 9

Caro Dago, non vorrei rovinare la vacanza stellata a Conte e compagna, informandolo che anche ieri sono stati scoperti qualche decina di persone contigue alla camorra che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza.

Il tutto è avvenuto a Castellammare di Stabia un vero feudo grillino (49% di voti), poi i grillini si indignano se si accusano di utilizzare il RdC per voti di scambio.

FB

 

Lettera 10

Caro Dago,

conte e olivia a cortina by osho conte e olivia a cortina by osho

Da miscredente ti ringrazio per gli articoli su Benedetto XVI. Sto imparando molto.

Anche grazie per l’articolo sulla ex principessa punk Gloria von Thurn und Taxis, che aveva negli anni ‘70-80 svecchiato la immagine dei reali germanici con le sue mise stravaganti e capelli a sfida di gravità. Non sapevo che fosse ora una fervente fashion stylist cattolica.

Saluti dal punk,

Lisa

 

Lettera 11

Caro Dago,

ho letto il tuo lancio delle delle 10.06 di oggi intitolato IL REGISTRO DELLE OPPOSIZIONI È UNA SÒLA E IL TELEMARKETING È INARRESTABILE nel quale viene spiegato come venga facilmente aggirato il divieto di effettuare il telemarketing per chi è iscritto nel registro delle opposizioni.

 

GIUSEPPE CONTE - IL BEL GAGA GIUSEPPE CONTE - IL BEL GAGA

Nell’articolo viene spiegata la lentezza e la difficoltà di colpire chi aggira tale divieto avvalendosi di tecnologie che ne rendono difficile l’individuazione. Anche i tempi lunghi per l’esecutività delle eventuali sanzioni rendono difficili  se non impossibili i tentativi di bloccare le telefonate moleste.

 

Tutto questo deriva dal fatto che la legge sul registro delle opposizioni è fatta male in quanto prevede sanzioni solo a carico dei centralini che materialmente fanno le telefonate moleste.

 

SE le sanzioni colpissero non solo i centralini ma anche le società che si avvalgono di tali centralini per la loro pubblicità, il fenomeno delle telefonate moleste cesserebbe in meno che non si dica.

Pietro Volpi

 

Lettera 12

palazzo madama imbrattato con la vernice 7 palazzo madama imbrattato con la vernice 7

Illuminato Bob,

gli imbrattatori di dipinti, statue, portoni precisano che le loro vernici sono lavabili. Anche una paccata di merda che vien voglia fi lanciare contro costoro è lavabile, ma il danno e le conseguenze permangono,

Vedi l'attentato a colpi di merda ai danni di re Umberto I, con un fine tutt'altro che lieto: il Savoia smerdato per sempre ed il cacca-terrorista lavato a morte. 

Giancarlo Lehner

 

Lettera 13

michela murgia michela murgia

Egr. sig Dago

Feltri sulla Murgia: 92 minuti di applausi!!!

Distinti saluti

Antonio

 

Lettera 14

Carissimo Dago, la pregevole Chiara Valerio (vorrei tanto sapere chi è e cosa ha fatto in vita sua) definisce lo scherno una "pratica culturale fascista". Prendo atto e ribatto: la Murgia che supporta Hamas, come si definisce esattamente? So già la risposta, ma mi taccio.

Un caro saluto,

Nick Pagnotta

 

Lettera 15

Caro Dago,

papa benedetto xvi papa benedetto xvi

leggo quanto scrive Quirino Conti per Dagospia circa l’abbigliamento del defunto Papa Benedetto XVI e mi trovo a dissentire completamente da lui. Mi inchino al gusto, alla penna, alla competenza di Quirino Conti, beninteso; ma credo non abbia colto il senso profondo dell’eleganza di Joseph Ratzinger (quanto poi il guardaroba del Pontefice fosse gestito da Monsignor Georg o dalle Principesse citate nel brano, è cosa che non conosco, non mi interessa, non mi pare rilevante: e non vi metterò bocca).

 

Sono un profondo ammiratore del Papa regnante, Francesco; e non ho approvato diverse posizioni conservatrici del suo predecessore, pur essendo convinto che egli non fosse affatto così reazionario come lo si definiva. Se c’è una cosa (l’unica) che in Francesco disapprovo è però l’eccesso di retorica pauperista e informale. Lo sfarzo, nella Chiesa, non è fatto accessorio: è, come dicono le suore di una nota opera pucciniana, «segno risplendente della bontà di Dio» (non sono cattolico, solo un deista alla Voltaire: ma mi metto nell’ottica che a me pare giusta). Confondere la solennità delle cerimonie e dei paramenti con la vuota ostentazione è per me un vero fraintendimento. Si può, anzi si deve, vivere ogni giorno nel massimo della frugalità: ma nelle grandi occasioni è d’uopo tirare fuori gli accessori delle grandi occasioni, altrimenti saranno esse stesse a rimpicciolirsi.

 

benedetto xvi benedetto xvi

Ancora di più, la Chiesa ha, credo io come laico, un compito: coniugare contemporaneo e tradizione. Il Concilio ha fatto molto e altro ancora sarebbe da fare, abolendo il celibato sacerdotale, ordinando le donne, lasciando cadere le resistenze sui temi che si usa dire “sensibili”; ma allora la tradizione, che è il senso di una storia articolata e tuttavia, si presuppone, prodromica ai tempi nuovi, deve restare nei simboli per provare il suo stesso percorso attraverso le epoche. Ed ecco la ragione per cui camauri e mozzette non erano mascherate da Carnevale, e ancora meno lo sarebbero oggi. Sarebbero invece i segni per dire: la maestà della Chiesa non cambia, ma il suo sguardo fruga sempre più a fondo i drammi del mondo. Quel ruolo sociale e di esempio che la Chiesa deve avere ne sarebbe magnificato – a patto, certo, che la solennità fosse delle occasioni solenni e non del quotidiano e che i comportamenti delle persone fossero conseguenti: ma non mi pare una ragione per gettare via il bene accanto al male.

 

i trump da benedetto xvi i trump da benedetto xvi

Con buona pace di Quirino Conti, cui di nuovo mi inchino, un Pontefice aperto e sorridente, solidale e sociale (nel senso della dottrina) come Francesco, ma rivestito dei paramenti di Benedetto, sarebbe l’optimum per un mondo che declina anche perché non comprendere più come il valore della forma sia ciò che rende significanti i contenuti. L’eleganza di Ratzinger era testimonianza evangelica non meno della schiettezza di Bergoglio: ed entrambe lo sono di più, tra parentesi dell’invadenza prepotente di Wojtyla. Ma questo, ovviamente, con le osservazioni autorevoli di Quirino Conti non ha più rapporto: e dunque, per non andare oltremodo fuori tema, termino e saluto.

Jacopo Marchisio

 

Lettera 16

Dagovski,

OLIVIA PALADINO A CORTINA OLIVIA PALADINO A CORTINA

(Con il dovuto rispetto) finché non mi risolvono il riscaldamento domestico, me ne sbatto di quello globale.

Aigor

 

Lettera 17

Ciao Dago,

pur tralasciando il moralismo accattone, il perdonismo borghese e l'estetica burina che esala da Cortina, la vicenda Conte pone un paio di interessanti problemi matematici: se il leader dei 5 stelle passa il suo tempo in un albergo a 5 stelle, si hanno soltanto 10 stelle oppure ben 25? e poi, se comunque 1 vale 1, in una stanza da almeno 1000 euro a notte o perfino 2500, in quanti ci si dorme?

Rob

 

Lettera 18

Caro Roberto, a proposito del 5 Stelle cortinese di Conte hai fatto benissimo, non bene, a notare che per chi riveste ruoli istituzionali la forma è sostanza. Immediatamente mi è tornata in mente la foto di Aldo Moro in giacca e cravatta su una spiaggia romana con la figlia Agnese. Che scrisse: “Quando andavamo in spiaggia papà indossava sempre la giacca e quando gli chiedevo una spiegazione lui mi rispondeva che essendo un rappresentante del popolo italiano doveva essere sempre dignitoso e presentabile”. Ciao,

Carlo

 

GIULIO ANDREOTTI A CORTINA GIULIO ANDREOTTI A CORTINA

Lettera 19

Dago colendissimo,

diciamocela tutta. Uno che va a Cortina e spende 2.500 € a notte (dicasi duemilacinquento) è in grado di intendere e di volere?

Questo signore ha preso a suo tempo decisioni molto importanti per il paese, osannato dalla gran parte dei media. Dopodichè se in Europa ci scagazzano, beh ….. ce lo meritiamo…

Saluti da Stregatto

 

Lettera 20

Caro Dago,

Medici senza Frontiere ma porti rigorosamente italiani . Forse nel nuovo decreto regolatore attività ONG bisognava aggiungere delle prestazioni "benevoli" per un certo periodo presso i pronto soccorsi italiani prima del ritorno in mare....

Amandolfo

 

 

GIUSEPPE CONTE CON IL CUOCO DEL GRAND HOTEL SAVOIA DI CORTINA DAMPEZZO GIUSEPPE CONTE CON IL CUOCO DEL GRAND HOTEL SAVOIA DI CORTINA DAMPEZZO GRAND HOTEL SAVOIA DI CORTINA DAMPEZZO GRAND HOTEL SAVOIA DI CORTINA DAMPEZZO DANIELA SANTANCHE A CORTINA DANIELA SANTANCHE A CORTINA

 

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