PRIMA LANCIANO LA FATWA, POI NASCONDONO LA MANO – IL GOVERNO IRANIANO DOPO TRE GIORNI SI È ACCORTO DELL’ACCOLTELLAMENTO DI SALMAN RUSHDIE E CON UNA NOTA NEGA QUALSIASI LEGAME CON L’AGGRESSORE, HADI MATAR: “NESSUNO HA IL DIRITTO DI ACCUSARCI” – IL COMMENTO CHOC DEL PORTAVOCE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, NASSER KANANI: “SALMAN RUSHDIE DEVE INCOLPARE SOLO SE STESSO” - VIDEO

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1 - IRAN, ARRIVA LA PRIMA REAZIONE DEL GOVERNO DOPO L’ACCOLTELLAMENTO DI RUSHDIE: «NEGHIAMO QUALSIASI LEGAME CON L’AGGRESSORE. NESSUNO HA DIRITTO DI ACCUSARCI»

Da www.open.online

salman rushdie salman rushdie

 

Sono passati tre giorni dall’aggressione allo scrittore Salman Rushdie avvenuta nella città di Chautauqua, Stato di New York. Tre giorni in cui il governo di Teheran non ha pubblicato nessun commento ufficiale, nonostante tutte le ricostruzioni che riconducevano l’attacco alla fatwa emessa l’ayatollah Ruhollah Khomeini che nel 1989 aveva chiesto la morte dello scrittore.

 

Solo ora il governo iraniano ha diffuso una nota in cui ha negato «categoricamente» ogni legame con l’aggressore Hadi Matar. Nasser Kanani, portavoce del ministro degli Esteri, ha aggiunto: «Nessuno ha il diritto di accusare la Repubblica islamica dell’Iran».

 

Queste parole arrivano dopo la presa di posizione del Segretario di Stato americano Antony Blinken: «Le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l’attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole».

 

 

SALMAN RUSHDIE ACCOLTELLATO SALMAN RUSHDIE ACCOLTELLATO

2 - SCAMBIO DI ACCUSE TRA IRAN E USA SUL FERIMENTO DI RUSHDIE. E PARTE LA CAMPAGNA PER DARGLI IL NOBEL

Antonio Bonanata per www.rainews.it

 

È uno scambio di accuse continuo, che va avanti da almeno 24 ore, tra Iran e Stati Uniti in merito alla “responsabilità morale” dell’aggressione a Salman Rushdie, l’autore indiano dei Versetti satanici accoltellato venerdì scorso durante un festival letterario nello Stato di New York.

 

hadi matar fermato hadi matar fermato

Ultime in ordine di tempo, le dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, che ha definito “ripugnanti” le parole del suo omologo iraniano, Naser Kanani, secondo il quale “Salman Rushdie deve incolpare solo se stesso per l'attentato all'arma bianca che ha subito”. In conferenza stampa, Price ha infatti detto che “incolpare di questo attacco la vittima, Salman Rushdie, è qualcosa di deplorevole, è ripugnante, lo condanniamo”.

 

Il rimpallo di accuse

Il funzionario statunitense ha ricordato che l'Iran ha giocato un “ruolo centrale” nelle minacce ricevute dallo scrittore indiano in seguito alla pubblicazione del suo romanzo più controverso e ha definito “assolutamente scandaloso” il “gongolare” di alcuni settori della politica e della società iraniane per la violenta aggressione.

 

IL MOMENTO IN CUI HADI MATAR VIENE BLOCCATO DALLA FOLLA IL MOMENTO IN CUI HADI MATAR VIENE BLOCCATO DALLA FOLLA

In mattinata era arrivato il deciso rifiuto di Teheran ad accettare qualsiasi legame con l'attacco all'autore. “Neghiamo categoricamente” qualsiasi legame con Hadi Matar, “nessuno ha il diritto di accusare la Repubblica islamica dell'Iran”, aveva dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri. Quella di stamane era la prima reazione ufficiale all'accoltellamento di venerdì scorso.

 

La risposta delle autorità iraniane avevano fatto seguito a quanto dichiarato ieri sera dal segretario di Stato americano Antony Blinken, che aveva esplicitamente accusato l'Iran di aver quantomeno “ispirato” il gesto: “Le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni e i media statali in questi giorni hanno esultato per l'attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole”.

 

hadi matar l uomo che ha accoltellato salman rushdie hadi matar l uomo che ha accoltellato salman rushdie

E Bernard-Henri Lévy propone: “Diamogli il Nobel per la letteratura”

“Dobbiamo fare in modo che all'autore dei Versi satanici venga assegnata la più alta delle onorificenze. Dobbiamo far sì che, in nome di tutti i suoi e a suo nome, quest'anno, ovvero tra poche settimane, gli sia assegnato il premio Nobel per la letteratura. Non riesco a immaginare, oggi, nessun altro scrittore che abbia l'audacia di meritarlo più di lui” scrive il filosofo francese Bernard-Henri Lévy in un intervento sul quotidiano La Repubblica.

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