PRONTI, VIA! APPLE E GOOGLE HANNO “TIMBRATO” IL SISTEMA DI TRACCIAMENTO: LA TECNOLOGIA DA OGGI È NELLE MANI DELLE AUTORITÀ SANITARIE. TRADOTTO, VUOL DIRE CHE È TUTTO PRONTO PER L’ARRIVO DI “IMMUNI”, LA DISCUSSA APPLICAZIONE SCELTA DAL MINISTRO PISANO (E DAI SERVIZI?) – I PROSSIMI PASSI: QUANDO LE APP NAZIONALI SARANNO PRONTE, IL SISTEMA OPERATIVO CHIEDERÀ SE…

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Da www.repubblica.it

 

paola pisano

La tecnologia di tracciamento del contagio da coronavirus "è da oggi nelle mani delle autorità sanitarie di tutto il mondo, con cui abbiamo lavorato e che decideranno come usarla". Apple e Google, che lavorano insieme al progetto dal 10 aprile, 'timbrano' il sistema di tracciamento dei contatti che servirà per contenere la pandemia Covid 19.

 

Ciò vuol dire che l'aggiornamento per i sistemi operativi (iOS e Android) sarà disponibile a breve, ma le due società in conference call hanno precisato che a questo punto anche i governi nazionali dovrebbero essere in grado di rendere disponibili presto le loro applicazioni.

 

Il sistema è stato richiesto da 22 Paesi, tra cui l'Italia, dove la sua ufficializzazione prelude al lancio dell'app Immuni previsto entro fine mese, e gli smartphone più diffusi (99%) sono Android. La componente fondamentale del sistema di contact tracing è la notifica di esposizione al contagio che userà il bluetooth e sarà "volontaria, anonima e nel rispetto della privacy".

 

la grafica di immuni, la app di bending spoons 7
app google apple

"Abbiamo collaborato per costruire la tecnologia di notifica di esposizione al contagio che consentirà alle app delle autorità sanitarie di funzionare in modo più accurato, affidabile ed efficace sia su telefoni Android che iPhone. - si legge nella nota congiunta di Apple e Google - Nelle ultime settimane, le nostre due società hanno lavorato insieme ad autorità sanitarie, scienziati, organizzazioni sulla privacy e leader dei governi di tutto il mondo per raccogliere contributi e indicazioni. La notifica di esposizione ha come obiettivo specifico l'avviso tempestivo, particolarmente importante per rallentare la diffusione della malattia dal momento che il virus si può diffondere in modo asintomatico".

 

Il bluetooth e il consenso

PAOLA PISANO GIUSEPPE CONTE
app google apple

Le due società ribadiscono che alla base del sistema c'è privacy, l'uso del bluetooth con basso impatto sulla batteria del telefono, volontarietà e anonimato. In particolare, gli utenti devono scegliere esplicitamente di attivare le notifiche di esposizione e possono disattivarle in qualsiasi momento; il sistema non raccoglie né usa la posizione del dispositivo; sono gli utenti a decidere se vogliono segnalare una diagnosi positiva; le identità degli utenti non sono note ad altri utenti Google o Apple; la corrispondenza per le notifiche di esposizione viene eseguita solo sul dispositivo, sotto il controllo dell'utente.

 

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app google e apple anti coronavirus

Nel documento che accompagna la pubblicazione delle API ci sono anche le indicazioni per i governi: le app devono essere fatte solo dai sistemi sanitari nazionali; devono chiedere agli utenti il consenso per essere usate; devono chiedere il consenso agli utenti prima di condividere il risultato del proprio test al Covid-19, devono raccogliere solo i dati indispensabili e questi non possono essere usati appunto a scopo di lucro; non devono richiedere mai di accedere alla geolocalizzazione.

 

Inoltre, il sistema viene utilizzato esclusivamente da parte delle autorità sanitarie pubbliche ufficiali e non è monetizzato. Google e Apple disattiveranno il sistema su base regionale quando non è più necessario. "Le notifiche di esposizione non sostituiscono il tracciamento tradizionale dei contatti, ma mirano ad aumentare tali sforzi", concludono le due società.

 

Paola Pisano

"L'applicazione di tracciamento dei contatti usufruisce dei sistemi operativi forniti da due gruppi di livello internazionale - commenta la ministra per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano - perché questo ne accresce l'efficienza in un quadro di tutela della privacy. Aumenta anche le possibilità di rendere interoperabile l'applicazione italiana con altre utilizzate all'estero. Viene facilitata la condivisione dei codici di cittadini stranieri trasmessi in forme tali da proteggere la riservatezza degli utenti".

 

I prossimi passi: cosa accadrà

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Quando anche le app nazionali saranno pronte e scaricabili (Immuni compresa), una volta lanciate sullo smartphone il sistema operativo ci chiederà se vogliamo attivare o meno il 'Covid-19 Exposure notification'. Questa sarà un'opzione da attivare, come si attiva ad esempio la connessione dati o la connessione wifi dal proprio cellulare. Una volta attivata l"Exposure notification', il nostro smartphone comincerà a scambiare via bluetooth i propri codici (anonimi e casuali) con gli altri smartphone che avranno scaricato l'app di contact tracing.

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In caso di contagio

Se si scopre di essere stati contagiati da Covid-19, l'app dovrà chiedere l'autorizzazione a condividere l'informazione in modo anonimo con le persone con cui sa che siamo entrati in contatto prolungato nei 14 giorni precedenti. La certezza del contagio sarà data da un identificativo del test, accompagnato dalla data. A quel punto l'applicazione ci chiederà conferma che siamo sicuri di voler inviare il risultato in modo anonimo alle persone potenzialmente contagiate da noi.

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Cosa succederà agli altri utenti

PAOLA PISANO LUIGI DI MAIO

Sullo smartphone delle persone con cui il contagiato è entrato in contatto comparirà un banner di notifica: "Possibile esposizione al Covid-19". Aprendola avremo informazioni su chi ha certificato il contagio della persona con cui siamo entrati in contatto, e la data del contatto. Il compito di Google e Apple finisce qui. Il resto spetta alle autorità sanitarie locali. Al momento non si hanno indicazioni su quello che dovrà fare un utente che riceverà la notifica di esposizione a un contagiato, se dovrà autodenunciarsi, chiedere un tampone o mettersi in quarantena volontaria. Questioni che non sta ai Big della Silicon Valley chiarire.

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