QUANDO LA TECNOLOGIA TI SALVA LA VITA – A BOLOGNA UN BIMBO STAVA SOFFOCANDO ED È STATO SALVATO GRAZIE A UNA VIDEOCHIAMATA CON UN INFERMIERE. CON LA STESSA APP, “FLAGMII”, OGGI UN PAPÀ HA FATTO NASCERE IN CASA SUO FIGLIO MENTRE UN’INFERMIERA MONITORAVA TUTTO DA REMOTO…

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1 – BIMBO SOFFOCA IN DIRETTA SALVATO CON UNA VIDEOCHAT

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Michela Allegri per “il Messaggero”

 

Una serata in famiglia come tante che rischia di trasformarsi in una tragedia, a pochi giorni dal Natale. E una videochiamata che diventa provvidenziale e salva la vita a un bambino di due anni. È successo a Bologna, dove un bimbo ha rischiato di soffocare a casa e i genitori, che hanno contattato il 118, sono stati guidati nelle manovre salvavita da un infermiere, attraverso un'applicazione medica utilizzata attraverso lo smartphone che ha consentito all'operatore di seguire passo a passo la coppia in videochat.

daniele celin, l'infermiere di bologna che ha salvato un bambino con una videochiamata daniele celin, l'infermiere di bologna che ha salvato un bambino con una videochiamata

 

È stato proprio il paramedico a raccontare la storia, riportata dal Resto del Carlino: «Questo racconto parte dalla fine, da un pianto liberatorio, se vogliamo arrabbiato, del piccolo, che ha permesso a me e ai suoi genitori di tirare un sospiro di sollievo dopo 15 minuti veramente impegnativi».

 

Daniele Celin, infermiere di 41 anni dell'ospedale Maggiore di Bologna, in forza al 118, ha descritto così il lieto fine di un intervento di soccorso a distanza avvenuto la sera del 23 dicembre.

 

Collegato in video con un'app medica, ha aiutato una coppia di genitori nelle manovre di rianimazione da praticare sul figlio di due anni che stava soffocando, in attesa che arrivasse a casa loro l'ambulanza. Un quarto d'ora che è stato fondamentale e che ha permesso di salvare il piccolo attraverso una tecnologia di telemedicina.

 

L'INCIDENTE

È successo tutto la sera del 23 dicembre. Una giovane coppia, Stefania e Michele, stava preparando per cena una pizza. Il figlio di due anni ha mangiato un pezzetto di mozzarella, ma il cibo si è incastrato in gola impedendogli di respirare. I genitori hanno subito telefonato al 118 e ha risposto Daniele.

 

il padre e la madre del bambino salvato da un'infermiere in videochiamata il padre e la madre del bambino salvato da un'infermiere in videochiamata

«Serviva un massaggio cardiaco - ha spiegato l'infermiere - così ho iniziato a dare alla signora le prime indicazioni, ma senza poter vedere i loro movimenti tutto era molto più difficile». Così l'operatore, in attesa che un'ambulanza raggiungesse il luogo dell'emergenza, ha proposto alla coppia di utilizzare FlagMii, un'applicazione medica utilizzata da poco più di un anno dalle regioni Emilia Romagna e Piemonte.

 

L'app consente, attraverso lo smartphone, di migliorare i tempi e la qualità dell'intervento dell'operatore 118, che con la telecamera del cellulare può controllare tutto in diretta video dalla centrale operativa.

 

L'APP

Daniele ha inviato al cellulare della donna un messaggio nel quale veniva chiesto di accettare le richieste di privacy, visto che il videointervento viene registrato. Così si è attivata la videocamera e Daniele ha guidato in diretta il padre del piccolo nella rianimazione.

daniele celin daniele celin

 

Durante il quarto d'ora di intervento a distanza, ha raccontato l'infermiere, «il piccolo, incosciente, è stato rianimato dai genitori in base alle istruzioni che gli impartivo. Nel frattempo i colleghi dall'altro capo della centrale si occupavano dell'invio dei mezzi, ambulanza e automedica. È una catena che non si è mai fermata».

 

LA FIDUCIA

Un particolare che ha colpito l'infermiere e che è stato fondamentale è «il rapporto di fiducia che si è creato con i genitori: non hanno mai dubitato di niente, hanno sempre fatto tutto quello che gli veniva chiesto» aiutando a non perdere tempo prezioso. Senza quei 15 minuti di rianimazione le probabilità di salvezza per il piccolo sarebbero state poche. Il bimbo adesso sta bene: è stato ricoverato in rianimazione al Policlinico Sant' Orsola, operato e dimesso dopo qualche giorno.

daniele celin daniele celin

 

2 – PAPÀ FA NASCERE BIMBO IN CASA CON AIUTO INFERMIERA VIA APP

(ANSA) - BOLOGNA, 03 GEN - Dopo il caso del bimbo di due anni che stava soffocando, salvato in diretta video da un infermiere del 118 che ha aiutato i genitori in delicate manovre di rianimazione mentre in casa giungevano i soccorsi, un altro aiuto decisivo con la stessa piattaforma medica, FlagMe: stavolta l'aiuto di una infermiera, Elisa Nava, è stato decisivo per aiutare un papà a far nascere in casa il suo bimbo.

 

È accaduto sempre nel Bolognese, a Crevalcore: i genitori oggi avevano lanciato un appello dalle colonne dell'edizione locale del Resto del Carlino per ringraziare l'operatrice che aveva aiutato a mettere al mondo Alex, 2,9 chili, e oggi l'infermiera ha conosciuto di persona il piccolo nel reparto di Ostetricia dell'Ospedale Maggiore di Bologna. In un videomessaggio Elisa, 33 anni, infermiera della centrale operativa del 118 di Bologna, ricostruisce i delicati momenti.

 

"Nella notte tra l'1 e 2 gennaio, all'una e mezzo circa, una collega ha ricevuto telefonata di un papà che che chiedeva un'informazione per sapere se poteva portare sua moglie in Ostetricia perché secondo lui era il momento di far nascere il bimbo - racconta l'infermiera - La mia collega ha capito subito che forse era meglio rimanere a casa perché sarebbe stato un parto imminente".

 

Scattato l'invio di mezzi di soccorso, "ho deciso di richiamare il papà e di fargli attivare FlagMe, la piattaforma che ci consente di fare videochiamate con gli utenti per potere avere una visione di quello che sta succedendo e guidare le loro azioni. Il papà era molto agitato ma mi ha seguito in tutto quello che gli dicevo di fare, è stato molto bravo". In appena 12 minuti, da inizio chiamata, il bimbo è nato.

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"Dodici minuti molto intensi conclusi con un meraviglioso pianto del bimbo, estremamente emozionante e liberatorio". "È stato fondamentale avere Elisa che ci ha aiutato perché noi non sapevamo assolutamente cosa fare, eravamo nel panico più totale", dice in un video Matteo, papà del bimbo. Un storia a lieto fine frutto della "competenza dei professionisti, della validità dei protocolli e della funzionalità dell'organizzazione: tre pilastri espressione dell'efficacia del sistema dell'emergenza", spiega Pietro Giurdanella, presidente dell'Ordine degli infermieri di Bologna e del Coordinamento Regionale.

 

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